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Polvere di nebbia

marzo 14th, 2009 by admin


attendi il ritorno della rondine
nel tepore che
il sangue formicola

vuoi appendere la voce
al ramo alto
e suonare parole pizzicando
le corde del vento
la lontananza incanti in note di
primule nel canestro della mente
in fiore
di flebili vagiti dal folto dove la carne

s’ allenta e rinasce

Un passo poi l’ altro, una nota
poi l’ altra,
musicante del risveglio,
sospeso a correnti aeree,
a brevi respiri teso, sconfini
oltre l’ oggi,
il momentaneo
ignori e spazi dove
l’ estremo limite si innalza,

il frangersi della risacca che
smuore in polvere di nebbia.

Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura

marzo 8th, 2009 by admin

Fotografia da: http://magazine.voiaganto.it

Centosessanta opere di Antonio Canova, tra marmi, gessi, bassorilievi, dipinti, disegni. Ma anche capolavori antichi ai quali il maestro veneto si ispirò, come la straordinaria Danzatrice di Tivoli presa a modello per l’ Ebe (di cui sono esposte entrambe le versioni). E ancora, sorprendenti confronti con tele di Raffaello, Tiziano, Hayez: la mostra “Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura”, ai Musei San Domenico fino al 21 giugno (piazza Guido da Montefeltro, info 199.199.111), vale il viaggio fino a Forlì. Dove a incantare è anche il centro storico, un insieme di vicoli, portici e piazze, con monumenti che vanno dal XIII al XX secolo. Tra i più famosi, l’Abbazia di San Mercuriale con il camapanile romanico alto 73 metri; il Palazzo del Podestà, architettura gotica del XV secolo; la Rocca di Ravaldino o di Caterina Sforza, capolavoro d’ingegneria militare. Della signora di Imola e Forlì si può ammiare alla Pinacoteca il celebre ritratto di Lorenzo di Credi, La dama dei gelsomini.

Da: http://www.corriere.it

La lanciatrice di lumache

marzo 8th, 2009 by admin

Matisse, Il lanciatore di coltelli

Esistono i lanciatori di coltelli, o almeno, esistevano. Dico esistevano, perché la mia esperienza del mondo circense risale a tanti, ma proprio tanti anni addietro e penso che le cose potrebbero essere cambiate.
Comunque, c’ erano gli artisti del lancio del coltello capaci di delimitare, lama dopo lama, il contorno della generalmente bella signorina, che se ne stava immobile, come stampata a far da sagoma per il lanciatore.
Ma esistono anche le lanciatrici di lumache: una sola su tutta quanta la terra, per quello che ne so, e vive proprio di fianco a me.

Torno a casa, dopo un pomeriggio in un Iper a caccia di generi destinati alla sopravvivenza alimentare della famiglia, scarico l’ auto, salgo le scale, apro la porta, appoggio le buste a terra, tolgo l’ allarme, incomincio ad aprire gli scuri, uno, due, tre, fino alla la portafinestra. Accompagno il battente fino al muro, l’ aggancio e l’ occhio mi va su un misero mucchietto di viscida poltiglia e guscio rotto.
Ancora, dico.
Di nuovo, mi ripeto.
Un’ altra lumaca vittima di una faida di confine di cui ignoro, da sempre, il motivo.

Mi pare di vedere la scena: casa chiusa, deduzione logica: non c’ è nessuno.

Lei, la lanciatrice furtiva, passo passo, trova una lumaca, neanche grossa, peccato.
Le fa: cosa ci stai a fare qui, fuori da casa mia! la prende, la guarda un momento, la lumaca s’ è tutta rintanata nel guscio, un tremito di antenne.
Ti faccio vedere, ti faccio!
E poiché a un quindici metri ci sta il muro della casa dei confinanti, va proprio sul limite, così è più vicina, il lancio sarà più potente e tira la lumaca, centra il muro, ovviamente, poi si gira senza sentire il lieve scricchiolio del guscio e senza vederlo cadere a terra proprio a fianco della portafinestra chiusa. Così imparano. Tutti quanti: le lumache a insidiare la sua insalata, i vicini a stare lì, proprio di fianco a lei. Gentaglia. Le hanno fatto notare che sarebbe il caso, che innaffiando, non tirasse acqua e fango sul tetto dell’ auto parcheggiata, sul cancello automatico del garage, sul bucato steso. Chi si credono d’ essere?
A casa mia faccio quel che mi pare.

Doveva essere andata così. La settimana prima si era prodotta in un altro lancio centrando la porta della cantina, sempre quando ero stata via tutto il pomeriggio.

Guardo ancora i resti sbrodolati della lumaca, guardo il muro schizzato. Non fa niente, pulisco.

D’ improvviso mi sale una gran rabbia. La sento arrivare dal fondo dello stomaco, dal lontano di cinque anni passati a chiedere, per favore, può badare a non bagnarmi il bucato? può, per cortesia, non buttarmi terra davanti al garage? Per favore. Per cortesia. Le spiacerebbe…?
Vedo, in un attimo, lumache e lumachine sacrificate, così, per un niente di ostilità, di ignoranza, di rabbia, di presunzione.

La lanciatrice è lì sdraiata nel suo giardino che si gode il sole, dopo la fatica.
Sento che la bocca mi si apre. Mi sento dire a voce a l t i s s i m a: Ehi, tu!
La voce supera la siepe, si schianta sul viso pallido e corrucciato dell’ artista. Che si guarda attorno, in un momento di panico. Fa per alzarsi dalla sdraio, ricade, punta i piedi, si tira su alla fine, si gira, grinta ostile in bella vista, e il moccio che era stata una lumaca la colpisce direttamente fra gli occhi. Sempre avuta una splendida mira, io.

Entro in casa. Dovrò mettere sale ai quattro angoli del giardino. Che Dio perdoni la superstizione.

Intanto metto i surgelati in frigo.
Intanto porto da mangiare alle tortore stremate dall’ inverno.
e al pettirosso che ormai si è talmente abituato a me che mentre gli sbriciolo il pane, mi saltella fra i piedi. Intanto.

E se mai ci sarà un’ altra lumaca spiaccicata, gliela farò ingoiare, fino all’ ultimo briciolo di guscio.
Giuro.

Due poesie di Vincenzo Celli

marzo 5th, 2009 by admin


come nasce una poesia

senza bisogno di sedurre silenzi
né di comporre ossa

una poesia
nasce anche così

solo guardando il coraggio
di una casa a picco sul mare

 

anche per oggi non si vola

si rimane,

guardando il buio
con tutto quel vuoto
seduto dentro agli occchi

senza un’edera di rimpianto
un tuono
la luce d’un lampo.

Il filo rosso

marzo 5th, 2009 by admin

Immagine di NaNa

il filo rosso
stretto        da collo a collo
 
il laccio di seta rossa
 
il nastro che lega capo a capo
mano a mano
come il filo di sangue   dal foro nel lobo
dal colmo della gola senza corde
percorre sinuoso il braccio, la mano, le dita
fino all’ unghia percorre e lì
indugia feroce in attesa
 
il limpido cuore a svuotare
a colmare
il fiore dell’ amore
 
sbircia la passione dal velo
e trema all’ oscuro trasalire   in ogni movimento
in ogni spazio, in ogni respiro
tesa, la notte, a fluttuare
sospese particelle
ogni alito caldo rappreso infine
nel freddo calcolato giornaliero flusso
quando i conti sterili e necessari
si pongono di qua dalla siepe e incalzano d’ urgenze simboliche
 
il sale e il pesce
e l’ olio e l’ aceto
il pane ancora da spezzare
disagio della mente
 
e il conto è salato
non torna la somma dei giorni
smarriti la corsa e l’ ansito
il desiderio nascosto nel pozzo infinito dove finiscono le cose maltrattate
ingannate
deluse
 
farsi amo – re lucente, amo lanciato a ripescare dal fondo il  dono
ricolmo di sé, frantumati ritagli di tempo sprecato
 
devo comprare la colla
quella che tiene per sempre
e poi scheggia a scheggia rimettere insieme i pezzi
e scavare scavare nell’ arido fondo
quel che palpita
ancora.
 
Amore in cerca di sé.

I viandanti dell’arte

marzo 3rd, 2009 by admin

Il mito dell’esotico nell’arte europea da Gauguin a Luigi Ontani. Una mostra al Mar di Ravenna fino al 21 giugno

Il più famoso è Gauguin, padre del primitivismo, che nel 1895 lasciò definitivamente la Francia per trasferirsi a Thaiti, quindi nelle Isole Marchesi. Ma dall’Ottocento in poi furono tanti gli artisti in fuga dal Vecchio Continente, che partirono alla scoperta di mondi lontani. A loro, i pittori-viandanti con il mito dell’esotico, è dedicata la mostra al Mar di Ravenna,  L’artista viaggiatore Da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani : un percorso emozionante attraverso Asia, Africa, America Latina e Oceania, tra paesaggi e visioni di deserti, architetture orientali, mari e isole del Pacifico, donne col velo. Arricchita da modelli storici di galeoni, carte geografiche, maschere, oggetti rituali e mappamondi, la mostra racconta i luoghi, le avventure, le impressioni e suggestioni riportate in Europa da alcuni dei più grandi artisti di Otto e Novecento. Da Kokoschka Klee, da Matisse aKandinskij, oltre a Gauguin. Ma è anche un’occasione per riscoprire pittori meno noti, come i realisti italiani Ippolito Caffi, Stefano Ussi, Roberto Guastalla, e l’orientalista francese Emile Boivin. Infine, per capire l’importanza del viaggio nelle più recenti ricerche di Alighiero BoettiLuigi OntaniAldo Mondino

Info: L’artista viaggiatore Da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani, fino al 21 giugno 2009, Mar- Museo d’Arte di Ravenna, tel. 0544.482017. Orari: martedì – venerdì 9-18, sabato e domenica 9-19, chiuso lunedì. Ingresso: 8 €.

Alessandra Maggi

Da: http://viaggi.corriere.it

Sfida

marzo 1st, 2009 by admin

Fotografia da: http://www.reteblu.org

grembo di madre
fiorito di spine
culla del dare
amore gratuito
 
la sabbia fra le dita
il calore lungo le vene
le mani brune
nell’ oro del giorno a
stendere frammenti di tempo
immemorabili
il pane impastando del seme
riposto al sicuro
 
a dita aperte palmo rosato
un respirar d’ acqua nel palmeto
 
miraggio di luce
di lunghi tempi notturni
solcati da rapidi fulmini
saettanti fulgori sottratti
alla mente abbrividita
da tortuosi avvolgenti
scenari
 
grembo di madre che sa
di lucide
aurore infinite,
sfida
l’ orrido sprofondo
dove l’ occhio si perde
e accecato s’ aggira
tastando la strada
in gesti estremi
provando
pareti rupestri,
la via d’ uscita
cercando.

La sfida infinita.

Philip Roth

febbraio 28th, 2009 by admin

In uscita due nuovi romanzi di Philip Roth.

The Humbling uscirà il prossimo autunno; racconta la storia di un anziano attore la cui vita viene cambiata da un sorprendente desiderio erotico.
Il secondo romanzo si chiamerà Nemesis ed è ambientato nell’estate del 1944, riguarda un’epidemia di poliomelite e dei suoi effetti sulla comunità di Newark. Nemesis uscirà nel 2010.

I due nuovi libri saranno il 30esimo e il 31esimo di Philip Roth. (New York Times)

§§§

Fifty years after Neil Klugman first held Brenda Patimkin’s glasses in Philip Roth’s first book, “Goodbye, Columbus,” Houghton Mifflin Harcourt has announced that it will release Mr. Roth’s 30th and 31st books, the publisher said in an e-mail message. “The Humbling,” which is scheduled for the fall, is a novel about an aging stage actor whose empty life is altered by “a counterplot of unusual erotic desire,” the publisher said. The company (which awarded its Houghton Mifflin Literary Fellowship to “Goodbye, Columbus” in 1959) will also release “Nemesis,” a work of fiction by Mr. Roth, above. Set in the summer of 1944, it tells of a polio epidemic and its effects on a closely knit Newark community and its children. That book is scheduled for publication in 2010.

February 26, 2009, on page C2 of the New York edition.

Medio Oriente senza veli

febbraio 26th, 2009 by admin

Kader Attia, Ghost

La giovane arte islamica sbarca a Londra: in mostra alla Saatchi Gallery opere shock

Dopo la Cina, è il Medio Oriente ad approdare nella nuova, prestigiosissima Saatchi Gallery diLondra. A Chelsea, nell’ex palazzo del Duca di York, uno spazio gigantesco tra i più ambiti dagli artisti di tutto il mondo, proprietà di una figura chiave del sistema dell’arte contemporanea. DiCharles Saatchi, gallerista, collezionista, talent scout, basta dire che negli anni Novanta ha portato al successo gli Young British Artist, Damien Hirst e Tracy Emin in testa. 
Già lo scorso anno Saatchi aveva manifestato un interesse nei confronti della nuova arte islamica acquistando alla fiera di Dubai la discussa opera Arabian Delight - un cammello imbalsamato e chiuso in una valigia – della pakistana Huma Mulji. Ora nella sua galleria è in corso la mostraUnveiled: New Art From the Middle East, una collettiva di 20 artisti che arrivano da Libano, Siria, Algeria, Iran e Iraq. Sono giovani ma con storie difficili: hanno conosciuto gli orrori di guerra, oppressione, esilio, censura, perdita d’identità. E li denunciano con forza in opere comeTehran Prostitutes di Shirin Fakhim: una serie di donne fantoccio realizzate assemblando meteriali diversi, dai cocci ci ceramica ai meloni. Di grande impatto anche l’installazione Gosth del francese di origine algerina Kader Attia: decine e decine di donne musulmane rappresentate inginocchiate nell’atto di pregare, con corpi di carta stagnola, senza volto.

Info: Unveiled:New Art From the Middle East, fino al 9 maggio 2009, The Saatchi Gallery , King’s Road, London. Orari: tutti i giorni 10-18, ingresso libero.

Stelle di mare

febbraio 25th, 2009 by admin

Ritorno
quieta
sui miei passi
d’ ambra lasciando impronte
ricordo
gli sprechi di carta stagnola:
risento
il grido del gabbiano
sull’ onda
lo schiaffo della spuma
sul molo
l’ odore di sale
sulla pelle.
Salgo le scale
di giorni ciechi
stretta ai momenti
frastagliati
scheggiati
nella sacca di tela riposti
con la conchiglia bianca
rubata alla sabbia calda
quando il mondo s’ apriva
nel colore dell’ oro
giorno dopo giorno
ogni giorno,
con amore
in attesa
che stelle marine
s’ accendessero
in cielo,
fra nuvole blu.