duy huynh, Escape into life
richiamo le stelle
sulla punta delle dita
nel palmo la luna
piena, questa sera che abbuia
e la mente riveste di silenzi rituali
le ombre camminano lente e portano lingue – segmenti intraducibili -
venute da galassie splendenti perse alla conoscenza
lieve la luce stellare e fioco il pulviscolo
che piove sui campi
piange la notte – ogni notte – nel respiro dell’ erba
inargentata
intreccio di parole
germogliate notturne e incomprensibili.
Frederic Edwin Church, Cotopaxi, 1862
ed è vermiglio il costo della vita
germogliato dalla carne
radicato nella vena
pulsante
del polso
battente a ritmo dei giorni
il tempo si smatassa fuor da garbugli
e menzogne in frode feroce
di rintocchi lontani – regolari nell’ aria sfuggente -
vermiglia linea pagata senza saldi
senza condoni – nessuno sconto –
solo pietà sotterranea a palmi aperti
rivolti a chiedere dove come perché.
E’ un orientarsi alla cieca
mentre dal ventre s’ ingenera la voce
inserpinata di parole e
stella con stella e luna dopo luna
e poi ogni sole partorisce immensi
ogni tramonto rosseggiante accende
come di sangue.
hai arato la terra e seminato
il campo
i fili d’ erba hai dipinto
del prato,
mare di verde
navighi,
perso in silenzi scolpiti che
la sera cavalchi,
il tondo della
luna
ti fa libero
e selvaggio di sogni
sulle punte rifioriti
delle dita.
Una poesia di Vicente Aleixandre
da La distruzione o amore,
1933
Uccello come luna,
luna pendente o bella,
bassa come un cuore che si stringe,
sospesa senza filo a una lacrima oscura.
Tristezza contagiosa
nel deserto del nulla,
senza un corpo incantevole,
senza un’anima o vetro
dove poter riflettere un bel raggio.
La chiarità del petto o forse del mondo,
con in mezzo sospesa la medaglia,
bacio che s’è rappreso in sangue puro,
muscolo doloroso, cuore fermo.
Un uccello soltanto, forse ombra,
forse anche la dolente latta triste
o il becco affilato che su un labbro
recise fiori, un giallo filo o polline di luna.
Per questi raggi freddi,
medaglia ormai compiuta o solitudine,
spettro quasi tangibile
di una luna o di sangue o bacio infine.
Vicente Aleixandre fu membro dell’Accademia Española e nel 1977 ricevette il Premio Nobel per la letteratura.