perfezione del silenzio
solo fragile scia di
ricordi nella
perfezione del silenzio
quando il silenzio parla in
tintinnii
e lieve si fa voce che suona
sensi di parole come
lontananze
vive.
solo fragile scia di
ricordi nella
perfezione del silenzio
quando il silenzio parla in
tintinnii
e lieve si fa voce che suona
sensi di parole come
lontananze
vive.
Riporto la vena fluida a scorrere fra lisce pietre
lungo l’ argine eroso dall’ acqua in trasparenze fugaci
notturno il pensare.
La corsa rallenta l’ ansimare si sfa in solitario passo
rallenta
si sfalda
s’ acquieta
poi smuore. Senza lamento.
Resta un fragile suono lontano come di breve riso
e il dito segue la linea descritta in fredda condensa
sul vetro.
Riflesso di luce all’ angolo dell’ occhio
aperto sul pozzo infinito
dell’ attimo breve.
www.comune.santantioco.ca.it
Ma quando declina questo
giorno senza tramonto?
All’incontro cercato
nessuno giunge.
E le pietre bevono
Il sangue di questo cuore
Ancora per miracolo vivo.
David Maria Turoldo
Aprite gli occhi a visioni di pace!
Parlate un linguaggio di pace!
Fate gesti di pace!
Perché la pratica della pace
porta alla pace.
La pace si rivela e si offre
a coloro che realizzano,
giorno dopo giorno,
tutte quelle forme di pace
di cui sono capaci.
Giovanni Paolo II
terre deserte in riarsi
passi
risuonanti effetti di freddo
azzurro a perdersi in notturne nebbie
il tronco insonne veglia e i rami stride
come chi chiama al tempo i nomi delle ore
senza risposta
desertici rituali in
volo d’ aquiloni
che la terra trattiene
- travasi di ricordi -
e solo il verde è vivo
che breve il punto
fa di un volo senza
rotta.
in luoghi impensati
dove la notte ti prende
con lunghe braccia brune
e sprofondi
nel tiepido ventre dove
le radici srotoli verdi
a ritrovarti….
Da: it.paperblog.com
in questa notte
fatta di mille lune
si fa possibile l’ impossibile
s’ insinua piano il senso
del futuro
la dimensione dell’ essere
altrove
altrove da qui
aprire le braccia lasciare che il
volo prenda alla gola
spasimo estremo di estrema
speranza
oscura è la sponda in attesa di un’ orma
spersa fra lunghe frange
di sogni smarriti.
Beverly Bennington, Silence
io non so dove finisce l’ essenza delle foglie
che d’ autunno
si disfano in terra
forse penetra giù fin dove il grembo d’ erba s’ innesta
al fuoco perenne dell’ eterno
forse si fa tutt’ uno con l’ aria il gelo delle
lunghe barbe di ghiaccio festoni ai tetti
forse vola liberamente fra le nubi al galoppo su ali di tempesta
forse é parte della nebbia avvolgente i giorni brevi le lunghe notti
forse…
è tutto un forse questo cammino a passi lenti ogni inciampo diviene un dirupo
da superare
è tutto un forse l’ accendersi e lo spegnersi del lume che
tengo sul davanzale – ci sono i ciclamini sul davanzale -
a trarre baluginii danzanti come
di domande timide
di timide dita tese
a cogliere
la scintilla di una speranza
ad aggrapparsi
nel nome del divino
alla risposta.
Attendendo la neve
che a fiocchi fitti
acceca la montagna
i passi smorza e
l’ occhio imbianca
tra rami nudi vado
e sterpi tengo
ben stretti al petto
legati con un nastro
come un mazzo di viole.
Quando sono venuti a prendere gli ebrei
Sono rimasto in silenzio perché non ero ebreo
Quando sono venuti a prendere gli omosessuali
Sono rimasto in silenzio perché non ero omosessuale
Quando sono venuti a prendere i comunisti
Sono rimasto in silenzio perché non ero comunista
Quando sono venuti a prendere gli zingari
Sono rimasto in silenzio perché non ero zingaro
Quando sono venuti a prendere me, non c’era più
nessuno che potesse parlare per difendermi.
Martin Niemöller
Per eventuali problematiche sull’ attribuzione del testo, rimando a :