Polvere di nebbia
attendi il ritorno della rondine
nel tepore che
il sangue formicola
vuoi appendere la voce
al ramo alto
e suonare parole pizzicando
le corde del vento
la lontananza incanti in note di
primule nel canestro della mente
in fiore
di flebili vagiti dal folto dove la carne
s’ allenta e rinasce
Un passo poi l’ altro, una nota
poi l’ altra,
musicante del risveglio,
sospeso a correnti aeree,
a brevi respiri teso, sconfini
oltre l’ oggi,
il momentaneo
ignori e spazi dove
l’ estremo limite si innalza,
il frangersi della risacca che
smuore in polvere di nebbia.