Archive for the 'poesie' Category

Echi

maggio 9th, 2011 by admin

Józef Szajna

prospettive nude e solo un ricordo di nuvole
trasmigranti
essenzialità della strada
sterilità di uno stare asettico
perpendicolarità di linee, mentre
straripa il fiume e il lago tracima
la folla incalza e impazza
cadon le stelle in massa
gira la luna i volti alterni
e sentori di ricordi sgomitano
fra gomitoli di zucchero filato

i suoni chiari corrono
sciolti come cani.

Il cuore batte, spaccato,
echi traendo dal tamburo.

l’ attimo

maggio 2nd, 2011 by admin

sterminato il paesaggio incalza

immagini di erbe alte e profumi assordanti

chiara l’ aria dipana nuvole di inconsistenza

fibrillazioni da cavi atri vuoti rimbombanti

a fronte di forme incontaminate

e felci a distesa roride di linfa

verde sangue  estraneo scorre nelle vene

la pelle stria in rivoli erbosi

sentieri chiamano

alla ricerca dell’ alfa

brevissimo folgorante inizio che

tutto lavò fra folgori di futuro         folgorazioni dell’ esistere

rombi incessanti di massi

e crete    creature

in stupore, insetti serpi leoni falene aquile e passeri  pesci di mare  pesci di fiume

e l’ uomo

in stupore di fronte al momento

del parto

pacifico travaglio

della catena a brevi, così brevi anelli

da sangue

a sangue.

Stupefatto resta l’ attimo.

Buona Pasqua

aprile 20th, 2011 by admin

Et Resurrexit tertia die secundum Scripturas



Canta il sogno del mondo

Ama
saluta la gente
dona
perdona
ama ancora e saluta
(nessuno saluta
del condominio,
ma neppure per via)
Dai la mano
aiuta
comprendi
dimentica
e ricorda
solo il bene.
E del bene degli altri
godi e fai
godere.
Godi del nulla che hai
del poco che basta
giorno dopo giorno:
e pure quel poco
se, necessario
dividi.
E vai,
vai leggero -.
dietro il vento
e il sole
e canta.
Vai di paese in paese
e saluta
saluta tutti
il nero, l’olivastro
e perfino il bianco .
Canta il sogno del mondo:
che tutti i paesi
si contendano
d’averti generato.

David Maria Turoldo

La voce del gabbiano

febbraio 21st, 2011 by admin


Immagine di Maria Rosa Scalco


per fondali s’ incrina

la voce e svapora in bolle chiare

di corrente in corrente

sotterranea            persa in remoti

echi di lontananze           estreme

ancora e sempre

fra le braccia strette si porta

canestri di conchiglie e schiuma lieve

il richiamo del gabbiano

che rapido s’ ingolfa.

metamorfosi

febbraio 17th, 2011 by admin

Immagine da http://www.puntagrossa.it


scrostato il muro

graffiti antichi svelano

ricami di segni sotto la pelle

come voci quiete o solo sussurri

in – decifrabili

nodi impossibili da sciogliere    solo segnali d’ origine comune

semi sparsi e donati      cresciuti      germogliati      fecondi di

diverse fioriture        altri germogli dalle stesse radici

metamorfosi del primo respiro  che ancora la terra modella

in forme di creta

sperdute in spazi ristretti    in luoghi d’ ombre    in lucide maschere

d’ assurdo

e il passo si sperde

passo dopo passo

un piede dopo l’ altro

orme lasciando su  sabbie  intrise di mare.

Join the forum discussion on this post

Memoria – inascoltata -

gennaio 26th, 2011 by admin

Immagine di aquila460 da Flickr

e il sangue disegna la via

del tempo

liquidi corsi in ragnatele disegnate

da follia comune   offesa  perpetua in perpetui corsi e ricorsi

- parla la storia dell’ uomo sulla terra attonita al dolore e al pianto –

e solo la memoria resta         memoria chiama ancora al riscatto

inascoltata

costruita di ossa in ossari sul fiume che s’ ingrossa fra argini sempre più bassi

il tracimare del sangue è in agguato

- quando l’ ultimo lume annegherà la luce  -

.

eppure un solo sole scalda l’ ieri e l’ oggi e una sola carne

tutti riveste, fragile  calda   feconda

una sola carne  una sola voce che chiama alla vita.

.

Tutti radici dello stesso albero.

Ancora

gennaio 6th, 2011 by admin


Immagine di Luigi Strano

oggi è la nostalgia
a colpire
arcigna e suadente
come una mezzana,

nostalgia dell’ acacia in fiore
della rosa canina
della fragola di bosco
dei tuoi bicchieri arcobaleno
dell’ aria che ti davi
dell’ ombra che lasciavi
splendente      mentre
dritta come un fuso te ne andavi
ticchettando sul pavimento
la tua storia,
vorrei un lungo lamento che
dicesse,
- dove tu sia, ascolta! -,
che ancora io mi racconto in te
nel tuo viso e negli occhi,
nella voce,
ancora e ancora.

7 gennaio 2006 – In memoria

semi spargendo all’ aria alla terra al cielo

dicembre 30th, 2010 by admin



Immagine da webalice.it

a pugno chiuso viaggio nel gelo

infinito gelo rappreso nei sedimenti calcarei

delle ossa

guardando intorno distese immense di grida perse

nel niente e solo

resta l’ ombra selvaggia del demone a

scalzare il vuoto

a riportar al campo il vomere abbandonato

aprendo la terra

semi spargendo all’ aria  alla terra   al cielo

.

ri-cucire parole riarse rinascendole in

ritmi di antichi strumenti

Ogni segno

dicembre 23rd, 2010 by admin

Icona della Natività – scuola di Rublev -

Ogni segno

amplissima la volta notturna,  si frangono luci improvvise, saettanti rumori

pro(fondi)ssimo il silenzio

stirpe di pastori

nomadi greggi e tende a sventolar

deserti

oasi d’ acqua dolce e palme di

respiri verdi

le voci antiche frantumate perse

ingoiata la lingua

la parola balza di crepa in crepa e sfugge

il nome        aridità dell’ aria

una culla

sospesa nel sospiro immoto

regge il peso  dell’ unico grido

che ogni segno contiene dell’ uomo.

Every sign

huge the nightly welkin, sudden lights crushing, flashing sounds

deep the silence

kin of shepards

wandering flocks and canvas flying

deserts

oasis in sweet water and green breathing

palms

ancient voices scattered lost

the tongue swallowed

the word dashes from  crack to crack     escapes

from the name           dryness of air

a cradle

hanging from the motionless sigh

bears the weight   of the only   scream

that every sign  holds of men.

Un Buon Natale

dicembre 20th, 2010 by admin

Immagine da http://www.dimijianimages.com

e che sia Buon Natale

alla terra depredata   soffocata   sacrificata

sotto un cielo oscurato

che sia Buon Natale

in ogni luogo

fin giù nelle crepe dei deserti infuocati

nella gola dei vulcani    nella bocca dei fiumi

che sia Buon Natale

nel profondo sprofondato degli oceani

nel baratro vastissimo dello spazio

fra orbite astrali di luce a oscurità

nel nido delle radici secolari       radici d’ erba    di  grano     di vite

nei vortici di sabbia           raschia la pelle     lima la vista

dove si sperde il senso dell’ umano

e  più non semina il sangue

il senso dolce di corrispondenza        creatura a creatura   filamento

di unico respiro.