Da: it.paperblog.com
in questa notte
fatta di mille lune
si fa possibile l’ impossibile
s’ insinua piano il senso
del futuro
la dimensione dell’ essere
altrove
altrove da qui
aprire le braccia lasciare che il
volo prenda alla gola
spasimo estremo di estrema
speranza
oscura è la sponda in attesa di un’ orma
spersa fra lunghe frange
di sogni smarriti.
Immagine di Brooke Shaden
raccolgo in vuoti di concavi spazi
pensieri – dubbi in navigazione di lune sperse
sparse parole filano sabbia cenere calda risorge
giorni – tempo filtrato in mille clessidre
luce riflessa su cristalli —– l’ eco rifrange il suono di mille
vagiti si nasce e si rinasce sotto questo sole che
smuore pian piano
piano trasmigrando all’ orizzonte dell’ oltre - altrove da qui -
raccolgo nella pozza delle mani la luce lanterna e
fonte
sommersa che lenta riaffiora:
la mia radice beve.
Fotografia di George Hoyningen Huene
l’ altrove è una linea spessa tesa di corde attorcigliate
nebbiosa soglia approdo di significati
indecifrabili
- le stelle appena (sog)nate -
parola di terra fonda fremente di radici vive
speranza svaporata in
giochi di parole sensi diluiti in mari senza sale
lungo il filo della follia che sanguina la carne e
crolla ogni difesa
l’ altrove è il punto minimo
su cui fermarsi in equilibrio sulla punta del piede.
Senza ritorno
il grido va alla deriva
- senza confine é l’ oceano della vita -
alla deriva verso sponde di miracoli
altrove senza sapere dove
altrove senza ritorno al mondo stretto
delle cose
senza futuro.