Da: it.paperblog.com
in questa notte
fatta di mille lune
si fa possibile l’ impossibile
s’ insinua piano il senso
del futuro
la dimensione dell’ essere
altrove
altrove da qui
aprire le braccia lasciare che il
volo prenda alla gola
spasimo estremo di estrema
speranza
oscura è la sponda in attesa di un’ orma
spersa fra lunghe frange
di sogni smarriti.
Immagine di Andrea Marutti
richiamo indietro il tempo dei rami piegati
dal vento
la forza dei colori di albe inondate da soli nascenti
e le voci,
le voci nelle stanze
al risveglio, il pianto del bambino nella culla
il lamento della vecchia nel letto
e gli odori
di caffè di latte e biscotti e pane da inzuppare
- in liquido aminiotico freschi o decrepiti rimandi dall’ oblio -
oh, lo stantio dell’ andare a ritroso in profumo di rose canine
intrecciate alla ringhiera
spoglie nella neve
e la stanchezza del cammino veloce e senza sosta
senza la misericordia degli uomini
il camminare strade uguali, mai una svolta, il pestare l’ orma
dell’ altro indefinitivamente
dovunque essa porti
perché così vanno le cose e poi
poi trovare la porta murata
graffiarla, prenderla a calci, masticarne la serratura.
spalancarla alla fine e
non importa che dietro sia baratro o prato verdeggiante
solo rompere il circolo perfetto dell’ imperfetto costruire – mattoni
su mattoni – edifici uguali in resa ad uguale follia.
Unghie spezzate, palmi feriti. A sangue.