Immagine da webalice.it
a pugno chiuso viaggio nel gelo
infinito gelo rappreso nei sedimenti calcarei
delle ossa
guardando intorno distese immense di grida perse
nel niente e solo
resta l’ ombra selvaggia del demone a
scalzare il vuoto
a riportar al campo il vomere abbandonato
aprendo la terra
semi spargendo all’ aria alla terra al cielo
.
ri-cucire parole riarse rinascendole in
ritmi di antichi strumenti
Yousuf Karsh‘s photo
spazio parole
fra il dire e il fare
oceano spalancato a
inghiottire sembianze di
fantasmi
fuggevoli respiri
e giorni
schizzati d’ inchiostro
blu
nel buio della notte
che traveste la luce in mondi
d’ ombre
immensi.
da http://www.psdrevolution.it
ritaglio parole in carta velina
trasparenze di respiro – solo respiro -
parole come erba nel vento, frastagliati segmenti,
linee del silenzio, armoniche tangenti d’ onde battenti
l’ occhio miete e raccoglie pause – bianche pareti, gessi di calanchi –
pause di quiete profonda in intimo riscatto di ricerca
la casa ritrovare
ricostruire ed abitare
indenne dalla tempesta, isola
in punti di colore, geometrie di forme,
architetture di parole
- segni rupestri intatti –
dall’ ieri dei ricordi assordati
risento parole canti
sottaciuto legame
confine estremo di ogni suono:
prospettiva del silenzio.
Holly Roberts, Bird with nest
richiamo la voce e la prendo
al volo
fra le mani la stringo
la voce
rauca
che s’ agita e scalpita
la stringo
la premo alla gola
spalancato abisso
di suoni
di note
di sillabe
che rivestono pareti in ragnatele
luminose
setose geometrie
della mente,
girovaga fra
immensi orizzonti stesi al limite
del pensabile e l’ angolo oscuro
dove calda l’ allodola s’ annida.
Rilascio le dita e la voce s’ incrina
geme stranita
poi vola.
ampi frangenti battono
l’ orlo delle nubi
in rituali tempeste invernali
cavalcano cresta su cresta il
deserto senza parole
frustano l’ aria, spezzano
i rami correndo radenti
alla terra bruna
è inverno senza riscatto di
voci e
l’ oro dell’ ape in parentesi
d’ ombra ho smarrito
in riflessi di echi sofferenti che
il freddo inchioda ai bordi del tetto,
tacite forme dimesse.
Steven Kenny, ”The Perch IV”, 2006
Nel sole, come isola
sfuggente alle correnti,
lunghe frange distendo
in braccia di coralli,
verdeggiante radice
dall’ inverno recisa
figlio intrecci di colori estivi
rigogliosa scendo dalla
collina al mare, sabbia
divento e riflesso d’ acqua,
conchiglie fiorite alle caviglie
cantano l’ onda,
alle spalle
dissolti se ne vanno il tuono
il vento e la burrasca, e
io, erbario rinnovato,
danzo calde parole
dal profumo
di sole.