Inverno
ampi frangenti battono
l’ orlo delle nubi
in rituali tempeste invernali
cavalcano cresta su cresta il
deserto senza parole
frustano l’ aria, spezzano
i rami correndo radenti
alla terra bruna
è inverno senza riscatto di
voci e
l’ oro dell’ ape in parentesi
d’ ombra ho smarrito
in riflessi di echi sofferenti che
il freddo inchioda ai bordi del tetto,
tacite forme dimesse.
E’ tutto un battere, cavalcare, frustare l’aria, spezzare e correre, questo inverno che forse giunge inatteso coi suoi rigori.
Come l’inverno della vita che arriva inesorabile “senza riscatto di voci”, mentre ci facciamo “tacite forme dimesse”, avendo “smarrito l’oro dell’ape”.
L’ho letta così questa tue bella poesia, Daniela, (anche se è evidente che le forme dimesse sono un’altra cosa, nei tuoi versi).
Bisogna ritrovarlo e farlo durare il più a lungo possibile, quell’oro dell’ape.
nov 6th, 2009 at 21:18
L’ hai letta bene, cara Rose. E di questa tua partecipazione ti ringrazio. Come del saggio consiglio – ammonimento finale
dmk
nov 6th, 2009 at 21:42
scusa Daniela, ho bisogno di fare una prova. Ripasso dopo per il commento.
Carmen
nov 9th, 2009 at 18:57
Non c’ é problema, Carmen. Se hai qualche problema con il sito e se posso esserti d’ aiuto, sappimelo dire
dmk
nov 9th, 2009 at 19:03
“in rituali tempeste invernali”
l’inverno viene a trovarci, puntuale, anche se non lo aspettiamo
un momento interiore in cui ci sembra di aver smarrito la nostra voce pulita, fresca
coperta da un’ombra che la circonda o copre come una coltre “invernale”
molto piaciuta, grazie
elina
nov 10th, 2009 at 19:37
grazie, Elina
nov 10th, 2009 at 22:54
Quella terzina finale è… direi stupefacente.
Quando arrivo da te è sempre rinfrancarmi, grazie.
clelia
nov 24th, 2009 at 22:26
Oh, Clelia, sei troppo buona!
per me è sempre un piacere vederti passare di qui, non sai quanto…
nov 24th, 2009 at 23:20