Alla deriva
Fotografia di George Hoyningen Huene
l’ altrove è una linea spessa tesa di corde attorcigliate
nebbiosa soglia approdo di significati
indecifrabili
- le stelle appena (sog)nate -
parola di terra fonda fremente di radici vive
speranza svaporata in
giochi di parole sensi diluiti in mari senza sale
lungo il filo della follia che sanguina la carne e
crolla ogni difesa
l’ altrove è il punto minimo
su cui fermarsi in equilibrio sulla punta del piede.
Senza ritorno
il grido va alla deriva
- senza confine é l’ oceano della vita -
alla deriva verso sponde di miracoli
altrove senza sapere dove
altrove senza ritorno al mondo stretto
delle cose
senza futuro.
leggendo ho ascoltato la voce il racconto che pian piano è cresciuto, come quando si prende aria per respirare e vorresti sentirti pago di quell’aria, sazio
una scrittura che muove il passo e lo conduce ad una densa lettura a cominciare dalla nebbiosa “soglia”
elina
ott 21st, 2011 at 18:56
grazie, Elina, la tua presenza é sempre un dono. dmk
ott 21st, 2011 at 19:13
e oggi, mi sono detta, passo da daniela, come a dire fare un salto in casa tua. Oggi che la rete è un luogo d’incontro i blog sono come stabze di casa e da come le si arreda è un po’ come conoscere l’altro, ciò che ama, i quadri che appende alle pareti, se ha porte o chiude tutte le finestre, se ama stare in giardino o ascolta dal citofono le musiche del mare. qui, in casa tua, in una lieve penombra, c’è quello che chiamo un infinito crepuscolo, dove le cose, depositate nelle stanze, sono pronte a risvegliarsi. ferni
ott 22nd, 2011 at 17:17
Grazie, ferni, la penombra mi veste e riveste e tu l’ hai compreso.
ott 22nd, 2011 at 19:22