L’ abusiva
Una poesia di Carmen di Lorenzo
Fotografia di Josephine Sacabo
Visse in me da clandestina
per l’erosione del dolore o
per l’aurora di una gioia.
Fu indulgenza e vittoria.
Fu luce e penombra.
Fu la mia ossessione.
Il morso della sua esistenza
era il succo che avvelena,
l’emorragia di un flusso
che finisce con un amen
e poi è armonia.
La convivenza nostra pareva
coercizione,
invece fu la complicata
coesione di due opposti.
La sofferta perfezione
(che invocata, mai arriva).
Lei pagata sotto costo
senza il passaporto l’identià
non rivelava
e ricamava di nascosto
la bellezza del poema,
mi ammoniva.
Così divenne da abusiva
la mia padrona (e maestra).
Vivemmo, sopra il tempo
in un castello di percezioni.
Chissa chi è questa abusiva!
La “sofferta perfezione di due opposti”.
Grazie per questo dono mattutino
set 9th, 2009 at 07:50
ho letto questo testo trovandolo piuttosto diverso da altri di Carmen
l’abusiva (in una mia lettura) potrebbe essere la poesia, il finale, in particolare, lo fa pensare
grazie Carmen per questa proposta molto interessante
un caro saluto a te e a Daniela
Elina
set 9th, 2009 at 09:58
io avevo pensato all’ Abusiva come all’ ispirazione-immaginazione-sensibilità (tutte e tre insieme!)… Mi è piaciuta molto
set 9th, 2009 at 15:49
Buona giornata Daniela e grazie per la pubblicazione. Rileggendola qui, curata con la bellissima immagine così appropriata al contenuto, la poesia pare riassumere la sua essenza in modo completo.
Non voglio rivelare chi è l’abusiva, ma credo che avete intuito.
Un caro saluto e grazie!
Carmen
set 10th, 2009 at 15:34