Archive for the 'poesie' Category

The tomorrows

novembre 30th, 2008 by admin

Tomorrow
things will change,
you said.
Tomorrow it will get better,
you were so sure.
 
Tomorrow was yesterday or
maybe ten years ago
‘cause years have gone away
in this chain of tomorrows
lurking ghosts just behind the corner
but still you talk
of tomorrow,
 
it is no longer any tomorrow
I cry
tomorrows ‘re tired to death.
And you look like the one
in despair for missing
his point.

 §§§


Domani
le cose cambieranno,
dicevi
domani andrà meglio,
ne eri certo.
 
Domani era ieri o
forse dieci anni fa, perché
gli anni se ne sono andati
catena di  fantasmi
che sbirciano da dietro l’ angolo,
ma ancora tu parli
di domani.
 
Non ce ne è più di domani
io grido
i domani sono andati. E
tu sembri uno
disperato
per aver perso al gioco
la sua fortuna.

Private, Time and Memory, N. 18, 2000

Greve

novembre 28th, 2008 by admin

Greve ora
scandita da
battito di dita
sull’ orlo della riva
sul bordo della veste
 
adesso
rimbomba la corrente
fra gli argini alla diga
 
pietra l’ acqua canta e
affonda l’ ora
in istanti
di pensieri.

Come questa porta

novembre 27th, 2008 by admin

Una poesia di Rose Bazzoli


La mia vita
con le sue vecchie ferite rughe
vene e venature
-che dicono i suoi anni-
percorsi di sangue lacrime umori
e passioni.
Il tempo trascorso a rincorrere
sogni e a passare attraverso
cerchi di fuoco anelli che bruciano
a mettermi alla prova
e vincere le mie Termopili.
Come questa porta,
ha una vecchia serratura arrugginita.
Dicono che una goccia d’olio farebbe al caso.

§§§

Like this door

My wrinkled life
with its old wounds and veins and grains
-you can tell the age from that-
paths for blood tears humours
and passions.
The time passed to chase
dreams and go thru rings of fire
and burn testing me
winning my Thermopylae.
Like this door
it’s got an old rusted lock.
They say a drop of oil might help.

Translation by Rose Bazzoli

L’ insegna

novembre 26th, 2008 by admin

Giovanni Bettolo, Il deserto dei Tartari

Svetta rossigna
l’ insegna nel vento
su fondali di dune mutanti.
Mare di sabbia,
rosa di albe e tramonti,
lontano addita il percorso, 
insinua l’ attesa:
fra rocce scolpite in fortezze
e dirupi scoscesi
in pinnacoli tesi
si dipinge la trama,
il colore si fila in silenzi
assordanti.
 
Io sentinella
alla torre più alta,
attendo
che l’ aria respiri,
profonda lacerante ferita
imprima a sigillo del
mio divenire.

Concorso Lietocolle, Visiolemma – Rivista Arte-incontro, marzo 2007

Graffiti di poesia

novembre 24th, 2008 by admin

Vagabonda sei, poesia,
che corri a perdifiato e
ansante trafili il graffio su
carta stagnola,
il graffito sulla pelle incidi e,
di parole maschera tatuata,
essenza in gocce ti fai e respiro
di intimità sofferte
di percorsi tortuosi
e ricorrenti.

 

Antologia del Premio Giuseppe Longhi, Città di Romano di Lombardia, 2007

nuvole a margine

novembre 22nd, 2008 by admin

in bilico ti tieni sull’ orlo
ti smarrisci in fluttuanti molecole
in granelli di infinito che
il tempo rimescola e ricompone in
forme differenti dove il seme
depone di percorrenze universali
per future fioriture e,

a margine,

le nuvole.

note di un altrove

novembre 21st, 2008 by admin

 

Il suono risenti di note,
filanti su incroci di stelle
 
lo spazio insonne
e sospeso
canta
lungo il rosario sgranato
dell’ altrove sottopelle
inciso.

Frammenti

novembre 20th, 2008 by admin

Steven Kenny, “Constellation 3″, 2005

volare notturno,
planare nel vento
sottile
di corrente in corrente
 
solo aria smossa
silenzio e vuoto
assoluto
 
palpiti d’ ombra
precipitano
frammentano il
sonno e
 
il tempo a venire si
slabbra in respiri
coniugati al passato.

Ricordi di primavera

novembre 17th, 2008 by admin

 Una poesia di Benito Ciarlo

Case, non barche
vie polverose, non giardini lindi
sono i ricordi miei di primavera.
Cieli offuscati dalle voci rauche
di gente stanca di gridare al vento.
Canti d’un cardellino
cieco, ingabbiato e solo
che, per amore 
ormai chiamavo Omero.

E cani, in branchi, liberi d’andare.

ombre in divagazione

novembre 16th, 2008 by admin

 

ombre nel verde
stagliate a ritagliare
disegni di alieni rimandi
di antiche mendaci futilità
in rupestri scritture incise a colori
di terra e di sole sotto l’ osso,
nel vivo
scaturire della vena,
in segreti rivoli da navigare in
silenzio,
lunghe si fanno le ombre
quando l’ isola appare,
l’ isola dove  tutto si spegne
e tutto riarde rifatto
lavica essenza,
dolore, sorriso, odio, amore.
Incorrotti.