Ricordi di primavera

novembre 17th, 2008 by admin

 Una poesia di Benito Ciarlo

Case, non barche
vie polverose, non giardini lindi
sono i ricordi miei di primavera.
Cieli offuscati dalle voci rauche
di gente stanca di gridare al vento.
Canti d’un cardellino
cieco, ingabbiato e solo
che, per amore 
ormai chiamavo Omero.

E cani, in branchi, liberi d’andare.


2 Responses to “Ricordi di primavera”

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  1. 1 admin

    Eccoli, I ricordi di primavera di Benito Ciarlo: una poesia che ho letto tempo fa, ho commentato e non ho dimenticato, colpita come sono stata dal tono di soffusa tristezza per un mondo visto in decadenza materiale e spirituale, in cui all’ immagine di Omero – cieco e in gabbia – si contrappone – con un tocco forte e significativo – l’ immagine di chiusura : “…cani, in branchi, liberi d’andare”. Come un epitaffio. O un richiamo. Un grido.

    Benvenuto, Ben, in questo spazio!

  2. 2 rose

    Ricordi che non concedono nulla all’iconografia tradizionale e al sentimentalismo. Una poesia scarna, scandita da “voci rauche di gente stanca di gridare al vento”. Interessante il contrasto già notato da daniela, nella chiusa.