Archive for the 'poesie' Category

questo mare

luglio 15th, 2010 by admin

Zdzislaw Beksinski

e questo mare d’ ossa
bianche e luminose

desertiche distese di montagne
in attesa del segno – ultimo accesso

erigono consistenze di lacci e di essenze

fragranti fasci di vertebre
colonne stese svuotate di midollo

simulacri di forza
baluardo infinito e muraglia senza fine

altissima nei secoli dei secoli

finchè questo sarà
il come e il perché
il nodo insoluto
di ogni umana
cosa.

Zenzero

maggio 2nd, 2010 by admin

 

profuma di zenzero
il sorger del giorno
e pane fragrante
è la terra,
solo erbe fresche
a mazzi appese
alla soglia
dell’ alba
quando
l’ aria è un brivido
come d’ ali
al primo volo.
In silenzi di
luce vibranti.

La veste

aprile 17th, 2010 by admin

ingoiata la pietra del sonno
alchimia di ore agganciate alla notte – notte fonda lunga e nebbiosa –
si frantuma l’ ansia e nel petto
di nuovo risuona la voce canora
quando l’ aria si fa di voli
e di note – no(t)te a (s)velare infausti presagi, imprevisti percorsi –

leggera è l’ aria nella stanza chiusa a doppia mandata
il resto è fuori, in vortici che scorticano la porta – urti e spinte –
e profuma del buono ricostruito, re- immaginato,
re-inventato
tessera dopo tessera
istante dopo istante
pazientemente riportato alla luce – delicato (s)cavo delle mani –.

Di nuovo filata e tessuta
la veste del giorno prima
ondeggia sulla soglia di un’ alba qualunque,
ripulito l’ orlo infangato.

Inconsistenze

aprile 9th, 2010 by admin

immensità della cenere
scura di grigio e d’ umore

il cuore si allenta
in distese lievissime e fredde
freddo il muro di cinta
- selvaggio il limite alla corsa -
freddo il mattone rosso
- sangue rappreso -

immensità desertica si
drappeggia
in residue volute

fumate esili respiri ormai scontati
lunga linea sul fondale delinea
il nome di
ogni inconsistenza.

Graffio superfluo.

Sul palmo della mano

marzo 24th, 2010 by admin

Maurits C. Escher

Trasmutando aereo
l’ occhio è rivolto all’ oltre
 
fioritura di farfalle
in un unico gesto
 
un’ unica mano
basta a far luce alle dita
 
al graffio quotidiano che
essenze concilia mutilate.
 
Mi pongo sul palmo della mano.

Progressione d’ ombra

febbraio 22nd, 2010 by admin

Susan Kae Grant

scivola l’ ombra dalla spalla e

segue il braccio, si

ferma al gomito

allunghi un dito e la levi

sulla punta del mignolo

la guardi in trasparenza

all’ occhio la porti

un velo

che offusca la luce

una trama di grigio che s’ insinua

sotto l’ iride

e aloni si pongono intorno
cerchi su cerchi

indistinta la voce ricalca il battito delle ciglia

nell’ ombra.

Inverno

gennaio 8th, 2010 by admin

Immagine di Taarke

s’ annuncia l’ inverno di
freddo vibrante
con gelidi sbuffi dai tetti
 
il gelo consolida in aria le cose
che sgusciano piano dalla mano
cadono e s’ infrangono a terra
 
cricchiano i passi della semina
invernale
dei pensieri che la terra in silenzio
accoglie
 
stanno le bestie nel folto 
terso è il cielo e vetroso
abisso di silenzio    assoluta
assenza di rumore
 
ma la bisaccia è appesa al chiodo
ho i semi pronti da
spargere a piene mani, li
custodisco fragranti nel sacco che
risuona di soli precoci e trasuda
il profumo di erbe, di voli
a venire
 
voti
rinnovati.

Gli Angeli

dicembre 22nd, 2009 by admin

Gli Angeli 

 di 

Czeslaw Milosz 

Vi hanno tolto le vesti bianche,
Le ali e perfino l’esistenza,
e tuttavia io vi credo, messaggeri.
Là dove il mondo è girato a rovescio,
Pesante stoffa ricamata di stelle e animali,
Passeggiate esaminando
i punti veritieri della cucitura.
La vostra tappa qui è breve,
Forse nell’ora mattutina,
se il cielo è limpido,
In una melodia ripetuta da un uccello,
O nel profumo delle mele verso sera
Quando la luce rende magici i frutteti.
Dicono che vi abbia inventato qualcuno,
Ma non ne sono convinto.
Perché gli uomini hanno inventato
anche se stessi.
La voce -senza dubbio questa è la prova,
Perché appartiene a esseri
indubbiamente limpidi,
Leggeri, alati (perché no?)
Cinti dalla folgore.
Ho udito sovente questa voce in sogno
E, cosa ancor più strana,
capivo pressappoco il dettame
o l’invito in lingua ultraterrena:

E’ presto giorno.
Ancora uno.
Fa’ ciò che puoi.

Poesie per un Natale

dicembre 22nd, 2009 by admin

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Isaia: L’ Emmanuele

Un ramo uscirà da la radice di Jesse
e sul ramo sboccerà un fiore,
su cui poserà lo spirito del Signore:
spirito di saggezza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di forza,
spirito di scienza e di pietà,
spirito di conoscenza e timor di Dio.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non condannerà per sentito dire;
giudicherà i piccoli secondo giustizia
e darà il loro diritto agli umili della
terra;
colpirà la terra con la verga della sua
bocca
e ucciderà il tristo con l’alito delle sue
labbra.
La giustizia sarà cintura ai suoi
fianchi,
la Fede cintura ai suoi reni.
Il lupo abiterà con l’agnello,
la pantera riposerà col capretto;
il vitello, il leone, il bue vivranno
insieme
e li condurrà un giovine fanciullo;
la vacca e l’orso avranno un pascolo
solo
e i nati loro un solo rifugio,
e il leone mangerà la paglia come il
bue…
In quel giorno la radice di Jesse
sarà innalzata come bandiera agli
occhi dei popoli,
e le nazioni la pregheranno;…
il suo soggiorno sarà glorioso.

Quadretto natalizio

di

Gabriele D’ Annunzio

La notte era senza luna; ma tutta la campagna
risplendeva di una luce bianca ed uguale,
come nel plenilunio, perché il Divino era nato.
Dalla capanna lontana i raggi si diffondevano
nella solitudine; e la bontà che da quella cuna
si diffondeva intorno coi raggi era tanta, che
le terre ricoperte di neve parevano fiorite di rose,
e come un immenso rosaio odoravano nella
notte. Il bambino Gesù rideva teneramente
tenendo le braccia aperte verso l’alto come in
atto di amore: e l’asino e il bue lo riscaldavano
del loro fiato che fumava nell’aria gelida, come
un aroma sulla fiamma.

 

I Magi

di

Giovanni Papini

I Magi non erano Re, ma erano
i padroni dei Re. Nessun Re avrebbe mosso
guerra senza averli ascoltati: essi sapevano
tante cose. Era giusto, dunque, che
venissero ad inchinarsi dinanzi a Gesù.
Dopo le bestie che sono la Natura, dopo i
pastori che sono il Popolo, questa terza potenza,
il Sapere, s’inginocchia alla mangiatoia di
Betlemme. 
Era giusto. 

Pittore

novembre 30th, 2009 by admin

Un “pensiero” di Vobo

 

Immagine da Flickr

Pittore, dipingi il mio cuore
con i colori dell’autunno
ed attenua i più vivaci
con le mie lacrime.

Intingi il tuo pennello
nella tempesta,
per rappresentare
il cielo della mia anima.

Il resto della tela
lascialo in bianco,
per descrivere
il vuoto che mi circonda.