Cronache
Quieta
la sera s’ addorme
cullando pensieri sfuggenti
dalle crepe del muro,
da ogni fessura minimi
ricordi rimbalzano e crepitano
memorie di donna s’ appendono
in festoni di carta translucida
ai vetri trafitti dal raggio di
una pallida luna invernale,
sofferenti
di lunghe mancanze
di trepide attese
di incolmate assenze.
Quando ruggiva il fuoco nella vena
pulsante al ritmo di giorni
disattesi,
e riccioli di minuti scorrevano
ere di preistoria a scandire:
avido il ventre si colmava
e dava vita
vita alla vita
cronache scrivendo di fiamma e cenere.
Lavica essenza.
Citazione:
“…Quieta
la sera s’ addorme…
…Quando ruggiva il fuoco nella vena
pulsante…
…Lavica essenza.
Da quella apparente e leopardiana quiete iniziale, la notte evolve ed esplode in un crescendo di passione creativa, di rimpianto sfidato, di poesia densa ed ardente come quella lava finale che tutto suggella.
Emozionanti i tuoi versi, Daniela,
davvero molto.
f
gen 5th, 2009 at 17:08
Hello, Franco! ti sono grata per le parole e la condivisione, ma ancor di più per aver percorso la strada fin qua! Bellissimo leggerti anche in questo spazio!
gen 5th, 2009 at 18:24
Quanto donna questa tua poesia…
Prende allo stomaco per quanto è vera.
Grazie.
clelia
gen 9th, 2009 at 18:43
Ciao, Clelia, ti ringrazio per l’ apprezzamento.
feb 2nd, 2009 at 00:04