Itaca
Fuggente alla
corrente
di un mare antico
sogno e delirio
sacrificio e respiro
sponda ritagliata
all’ orizzonte
sapore di viola
in lontananze
di vapore
ti si nega
né tempesta ti tiene
né fondo d’ acqua
o abisso
e dopo anni luce di lotta
e i draghi quotidiani
dopo la vita spesa
tesa a quel ritorno
quando ossa in croce
la carne ormai s’ è fatta
allora - allora solo -
le sacre sponde tocchi
e
il cielo si fa chiaro,
l’ acqua è solo spuma
quando Itaca occhio di viola
la tua cenere bacia.
Itaca, simbolo per eccellenza della patria perduta e desiderata, del viaggio, della ricerca, di un tornare alle origini… e la ricerca più difficile è quella dentro di sè. Ho apprezzato molto la tua poesia, daniela, soprattutto questi versi:
“e dopo anni luce di lotta
e i draghi quotidiani
dopo la vita spesa
tesa a quel ritorno
quando ossa in croce
la carne ormai s’ è fatta
allora – allora solo -
le sacre sponde tocchi”.
gen 2nd, 2009 at 13:21
Daniela, ‘occhi di viola’, where are youuuuuu?
gen 3rd, 2009 at 21:20
Here I am!!!
Wow! rose and her avatar!!!! Great! ))))))))))))
gen 3rd, 2009 at 22:54
“…sogno e delirio
sacrificio e respiro…”
Non c’è altro, infatti.
La poesia è suggestione e sintesi, come questi tuoi splendidi versi.
f
gen 5th, 2009 at 17:14
Penso anch’ io, al di là di questi miei versi (splendidi!? ))), che ci sia ben poco oltre ciò. Di nuovo il mio grazie, Franco.
gen 5th, 2009 at 18:26
Devo rubare il commento di Franco (scusa Franco) e farlo mio. Ha detto ciò che anche io penso.
clelia
gen 9th, 2009 at 18:52
E dunque, cara Clelia, anche a te il mio grazie…
feb 2nd, 2009 at 00:06