Vecchia ciociara
Un racconto breve di Paolo Secondini
Amos Cassioli, Ciociara con fazzoletto in testa
Maddalena, quando io la conobbi, era una vecchia emaciata e ricurva, dalla pelle cascante, grinzosa. Indossava il costume tradizionale della sua terra: una lunga sottana nera e una camicia pieghettata e adorna di merletti. Intorno alle spalle portava un liso scialletto a piccole frange e, in testa, un bianco fazzoletto inamidato.
Percorreva spesso le impervie stradine di campagna, per recarsi nei vari casolari a togliere malocchi o guarire la gente da piccole afflizioni: mal di denti o dolori alla schiena.
Camminava lentamente, una mano poggiata a un bastone e l’altra sul fianco, come a sorreggere ulteriormente il suo corpo fiaccato dagli anni.
Quale fosse l’età della vecchia nessuno sapeva. Neanche lei, probabilmente, la ricordava: tanti lustri erano trascorsi da quando era stata bambina.
A quanti, incontrandola per via, la invitavano a salire sul carro o qualsiasi mezzo di locomozione, lei rispondeva che il Signore l’aveva fornita di gambe e che, pertanto, avrebbe camminato, senza mai lamentarsene, fino all’ultimo istante della sua vita. E spesso aggiungeva, con un lieve sorriso negli occhi e sulle labbra:
– Quando verrà il mio momento, morirò per strada. Avrò almeno percorso già un tratto per giungere in Paradiso.
E’ un “ritratto” dalle pennellate forti, decise, ma anche sfumate dei colori dell’ anima: Maddalena è una terra ed un mondo, un universo che si presenta in tutta la sua semplice, sostanziale essenza. E, sullo sfondo, si intravede l’ ambiente che l’ ha vista nascere, vivere e invecchiare. Mi ripeto: un quadro, uno dei tuoi bei quadri, Paolo!
nov 26th, 2008 at 15:14