Neve di Natale
Immagine da iljournal.it
sull’ orma lasciata dal merlo sperduto
i natali destati vi corrono fuori affollano
cavalli a dondolo bambole piattini e tazzine
trenini sfrecciano sul pavimento
libri aprono pagine ingiallite
vola un aeroplanino rosso sopra il letto
i natali degli ieri bambini ridono giocano riaprono la porta del tempo:
la mano ora incerta una stella cometa
d’ argento fissa al tetto della nuda capanna
trafitta dai venti di tutti i respiri
di tutti i sospiri
di ogni singolo verbo coniugato nel nome
e per nome di speranze come fiocchi
di candida neve.
Molto bella. Il passato è la nostra storia, la certezza della nostra esistenza, un legame che non va spezzato,rinnegato… I ricordi sono un ponte per vivere il presente e sono la vera speranza per un futuro migliore.
Cettina
dic 17th, 2010 at 17:55
Ti ringrazio, per il commento e per esserti fermata qui. Spero di risentirti.
dic 17th, 2010 at 19:07
da piccola, non ho mai avuto tutte quelle cose,nemmeno le avevo in mente, non le desideravo addirittura.La festa per me era la torta della nonna,morbida soffice alta e profumata di vaniglia, i ciocchi di legno nel camino e le storie della mamma, quando tornava.
C’era il mio cane Lessi e c’erano i gattini,le oche come dame imperturbabili che starnazzavano in cortile,le anatre le galline,i merli tutti intorno che godevano di tutta quell’abbondanza fatta di semi e farine, e poi c’era l’asino,il maiale, qualche altro forestiere che passava di là per una bottiglia di latte, per la ricotta e qualche uovo.Insomma una vita fatta di semplicità più bianca della neve. E poi c’erano le bacche della siepe e lo scricciolo e il topo,le impronte sul tappeto d’erba…insomma era una corte di miracoli e fiabe ne leggevo di continuo,in tutto quel reame.
Due mondi lontani, i nostri, eppure un comune sentire.ferni
dic 18th, 2010 at 20:44
Grazie, Ferni: un comune sentire, sì…
dic 18th, 2010 at 22:00