Fu vita

novembre 15th, 2008 by admin

Una poesia di Paolo Secondini


A vederti nulla più sembri,
vicolo antico, 
che cocci di mura diroccate, 
dove gechi e licheni
hanno dimora 
come uomini un tempo.

Eppure nell’aria fantasmi 
di vagiti aleggiano ancora, 
e grida disperate di vecchi 
per sponde d’altra vita.

E frullano sospiri, 
come battito d’ali,
dentro il portone arcano: 
bocche disgiunte da un bacio 
appena dato, tra rossore 
di sguardi e pianto muto


3 Responses to “Fu vita”

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  1. 1 admin

    Pare di vederlo, il “vicolo antico”, di camminarci e di sentire ciò che ancora racconta delle vite di quanti vi hanno abitato. Vite che ancora vibrano lì, fra i “cocci di mura diroccate”.
    Come se il vicolo ne fosse rimasto impregnato. E sotto il tocco della tua grande sensibilità, i “fantasmi” rivivono…

  2. 2 rose

    Bella poesia, Paolo, esaltata dall’immagine in b/n di daniela.

    Atmosfere che stanno diventando difficili da assaporare, in tempi di ripristino e rivalutazione dell’antico. Mi è accaduto di passeggiare in quartieri ‘rifatti’ dove, all’improvviso, salta fuori la vecchietta, perfettamente addestrata dalla ‘pro-loco’, meglio di una guida turistica.

    Viene da chiedersi se sia meglio l’abbandono totale o questi lifting che snaturano le cose.

    Scusami se ho divagato troppo, Paolo. :-D

  3. 3 paolo secondini

    Cara Rose e cara Daniela, non vorrei farla da padrone in un sito che non è mio, ma mi permetto di rispondere ai vostri graditi commenti ringraziando di cuore.
    Un grazie particolare a te, Daniela, per la tua squisita ospitalità.
    Paolo