C’ é un Dio

ottobre 30th, 2008 by admin

Una poesia di Carmen e dmk

C’è un Dio seduto su di un sasso che ti ascolta
raccontagli dei deserti e del fiore
che troneggiava sulla duna
e della pioggia battente
quando tutto ti scivolava intorno
e del sole 

quando cercavi l’ombra
e dell’ombra
quando cercavi il sole
spiegagli perché non ti accontentavi
della superficie
la tua anima è a Sua somiglianza
e della perenne requisitoria
sulla morte e sulla vita
un premio e una condanna
digli quanto forza ci volle
a porgere l’altra guancia al nemico
nei giorni ostili e delle percosse delle notti febbrili
quando tessevi il coraggio in silenzio
raccontagli quando camminavi claudicante
e ogni passo era un tormento
di come tagliavi la solitudine (tant’era spessa)
per farti avanti in mezzo all’indifferenza
e spalancavi il tuo valico arginando illusioni, 

perché sapevi.
Diglielo, una volta per sempre, che non volevi fare altro
che arrivare alla vecchiaia, con i tesori della tua storia.
E al Dio che ascolta, seduto sul masso,
in vetta al monte delle cose
cercate e smarrite
del sorriso e del pianto
dell’ andare e tornare
del piangere e urlare
dello sperare sempre,
al Dio che sa e che ascolta
- che sa ascoltare e
tutto vedere e capire –
parla, anima in mano,
del futuro che dalle radici
per i figli hai strappato
a ogni ora del giorno e della notte
- dita tese come corde –
di come hai munto vacche stanche
e spremuto e scavato,
in buche profonde cercato
un domani per loro
frutti acerbi e succosi
coltivati nel sole e nell’ ombra cullati,
al Dio che ascolta
di’ della speranza che
stremata e indomita offri
annodata al respiro ansioso
per il tuo sangue che fila
lento verso il mare.


2 Responses to “C’ é un Dio”

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  1. 1 Carmen

    Cara Daniela, me la ricordo bene. Fu una poesia spontanea da parte di tutte e due credo, dove emerge un Dio umano, un Dio che comunque mai ci mai abbandona, anche quando sembra che siamo soli.
    Una richiesta di contatto con un essere superiore, un essere che le nostri piccoli menti non possono comprendere, come quel suo amore immenso.
    Mi sono sempre chiesta: come fa un essere umano a comprendere l’amore di un Dio? Impossibile, a mio avviso.
    Che poi si chiami Gesù Cristo, Buddha o altro, credo che non abbia alcuna importanza, perché cresciamo nella fede del luogo in cui nasciamo. E credo anche che non abbia nemmeno importanza se una persona cambia fede perché convinto di sentire più vicina un’altra, sempre di un Dio, o per meglio dire, del Dio si tratta e, nei momenti di disperato bisogno, penso sia di grande aiuto e di forza.

    Questo mi dice la nostra poesia Daniela, al di là delle parole scritte.

    Grazie per averla postata sul tuo blog.
    Anch’io ho un umile blog sul splinder. Sono piccolarondine (scritta così attaccata), se vuoi venire a visitarmi mi farebbe piacere, ma ti avverto i testi che troveresti sono sempre gli stessi, a parte qualcuno nuovo.

    Con affetto.
    Carmen

  2. 2 selva

    “Diglielo, una volta per sempre, che non volevi fare altro 


    che arrivare alla vecchiaia, con i tesori della tua storia.” cos’altro se non purezza?

    Grazie ad entrambe.

    clelia