Michael Schlegel, Uluru III – Australia, 2009
e questo tempo tende
avversi tendini e feroci ad
arpioni come ossa a forca bianchi reliquari di balene
antichissime arenate su spiagge impensate
popolo di crostacei sghembi
cercano l’ onda fino alla fine del mondo
e il mondo tace immobile rumori di fondo soltanto
attendo il grido
immenso
corale
unica anima a levarsi in unico gesto
duy huynh, Floating meditation
sotto il cielo
rasserenanti nuvole rosate come fiocchi che galleggiano in remoti tramonti
sotto il cielo
la terra bruna a solchi rigogliosi in attesa della notte e dei suoi fermenti
sotto il cielo
l’ uomo e l’ impronta di generazioni nei secoli sorrisi sospiri menzogne verità amore e odio
vita e morte
si srotola l’ intreccio delle strade in meandri invisibili all’ occhio
graffiti incisi in antiche caverne dove ancora risuona il ruggito del primo fuoco
si dipana la matassa dell’ anima
delle memorie fertili e sterili seminate nel sangue
coltivate e mietute nel tempo di un breve battito
sotto il cielo, questo cielo, si inseminano lunghi richiami di voci le ombre
di carne tiepide come cenere dopo la notte.