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la riforma della scuola secondaria superiore

UtenteMessaggio

09:40
18 giugno 2009


franco

Ospite

2009-06-17 16:14
Rapporto Ocse: costi elevati e risultati scadenti
ROMA – Dai risultati degli studenti alla situazione degli insegnanti, dai costi elevati al contenimento della spesa, dall'autonomia di gestione alle scuole con risultati scadenti. Ecco la sintesi del documento Ocse sulla scuola italiana, presentato oggi dal ministro Gelmini.

- SCARSI RISULTATI SCOLASTICI: I risultati medi degli studenti italiani sono tra i più scarsi nell'area Ocse: per esempio, i nostri studenti di 15 anni sono indietro di due terzi di anno scolastico nelle scienze rispetto alla media europea e di 2 anni rispetto ai migliori, i finlandesi. Soltanto la metà della popolazione italiana ha completato l'istruzione secondaria superiore (contro i 2/3 della popolazione nell'area Ocse).

- COSTI ELEVATI E POCHI INCENTIVI: Le scuole italiane spendono per ciascun studente molto di più degli altri paesi Ocse ma i rendimenti in termini di istruzione sono più scarsi. Questo, rileva il ministero, accade perché esistono tante classi poco numerose e tante ore d'insegnamento. Gli studi dimostrano che i 2 elementi incidono sul miglioramento dei risultati in maniera minima: mancano incentivi alle scuole per il miglior uso e ottimizzazione delle risorse disponibili; il costo più elevato dell'istruzione italiana è ampiamente dovuto al rapporto insegnante per studente, che è del 50% più alto (9,6 insegnanti ogni 100 studenti in Italia, rispetto a 6,5 insegnanti nell'area Ocse); la quota di spesa in conto capitale riflette una mancanza di investimento in edifici e infrastrutture, particolarmente scarse nel sud del Paese.

- GLI INSEGNATI ITALIANI: la motivazione principale per accedere alla professione sembra essere soltanto l'elevata sicurezza del posto di lavoro. Sono gli insegnanti a scegliere le scuole, non le scuole a scegliere gli insegnanti come avviene nel resto d'Europa; in Italia l'avanzamento di carriera avviene solo per anzianità; circa la metà degli insegnanti si sposta da una scuola all'altra ogni anno.

- MANCANZA DI VALUTAZIONE GENERALE: Valutazioni a livello nazionale vengono condotte a campione; solo per la scuola secondaria di primo grado esiste una prova nazionale standard; a differenza di quasi tutti i Paesi Ocse, gli allievi sono per lo più valutati dai propri insegnanti. Occorre quindi introdurre una valutazione esterna. Per l'esame finale di istruzione secondaria superiore i candidati non sono valutati da una commissione completamente esterna e non ci sono prove esterne.

 - LE INDICAZIONI DELL'OCSE: Interagire anche direttamente con gli istituti scolastici e gli insegnanti per promuovere i principi della riforma; assumere un approccio integrato che tenga conto dei vari livelli di governance come previsto dalla struttura del federalismo fiscale; coinvolgere tutti gli attori del sistema scuola nel processo di riforma; incentivi. L'Ocse raccomanda anche "di specificare standard chiari di risultati e successi e offrire migliori test, monitoraggio e linee guida per la conformità a livello nazionale". Inoltre, spiega che "é preferibile legare gli aumenti di stipendi a buone prestazioni, piuttosto che aumentare gli stipendi a tutti gli insegnanti incondizionatamente". Altro elemento Ocse è l'introduzione di meccanismi a livello nazionale di valutazione per migliorare la qualità dell'insegnamento.

 - PER IL CONTENIMENTO DELLA SPESA: Aumentare il numero degli studenti per classe, minimizzando il numero di classi all'interno dell'istituto scolastico e raggruppando gli istituti piccoli; la riduzione delle ore di insegnamento deve essere limitata alle materie non obbligatorie ed evitare le ore relative alle discipline delle aree matematico-scientifico-tecnologiche, soprattutto negli istituti di istruzione e formazione professionale; reinvestire i risparmi ottenuti in politiche volte a migliorare i risultati.

 - VALUTAZIONE PERIODICA DEGLI INSEGNANTI: attraverso i risultati delle valutazioni esterne delle scuole, il giudizio del dirigente scolastico e possibilmente attraverso l'attività dell'ispettorato regionale o nazionale. Premiare gli insegnanti più meritevoli attraverso incrementi di salario e avanzamento di carriera, offrire formazione obbligatoria per gli insegnanti non efficaci e infine licenziare i casi estremi.

 - MAGGIORE AUTONOMIA DI GESTIONE: ai dirigenti scolastici, anche nella selezione, valutazione e nello sviluppo di carriera degli insegnanti (condizionale per responsabilizzare le scuole). Migliorare i risultati nelle scuole efficienti dal punto di vista economico ma con basse prestazioni:

- ISTITUTI CON RISULTATI SCADENTI: Si dovrebbero accordare sovvenzioni condizionate sulla base di un piano di ristrutturazione sostanziale delle scuole con risultati peggiori, implicando per esempio la nomina di un nuovo dirigente scolastico e la definizione di una serie di obiettivi dei mezzi per raggiungerli; ricorrere alla loro chiusura definitiva e gli allievi dovrebbero essere trasferiti in altri istituti quando continuano ripetutamente a produrre situazioni di insuccesso scolastico per gli allievi, anche dopo l'adozione di varie azioni correttive.

10:55
18 giugno 2009


Rose

Ospite

Un excursus interessante, Franco. Grazie per averlo portato. Laugh

11:24
18 giugno 2009


sandra

Ospite

Come diceva Fidel:

" El nino que no estudia non es un buen revolucionario".

17:19
18 giugno 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

il rapporto Ocse fa il punto della situazione e fornisce linee guida per un miglioramento, puntando alla razionalizzazione degli interventi auspicabili (necessari).

Intanto c' è stato un ulteriore aumento (il trend si era manifestato già negli anni passati) dei non ammessi  e dei non promossi. Niente di cui godere, naturalmente. Ma se fosse un indicatore di un maggior rigore e una maggiore coscienza del fatto che "mandare la gente avanti a tutti i costi" non paga e non paga ai ragazzi in primis, sarebbe un passo avanti.

dmk

17:48
18 giugno 2009


Rose

Ospite

Se può consolarci, il figlio di un conoscente americano, diplomato alla High school col massimo dei voti, per frequentare qui l'università, ha dovuto fare un esame di valutazione in seguito al quale è stato inserito nel 4° anno di una scuola superiore. Poi è riuscito a fare due anni in uno ed ha ridato la maturità italiana. L'unica materia in cui eccelleva, rispetto agli altri era … l'inglese. Surprised

11:11
19 giugno 2009


fernirosso

Ospite

hanno distribuito gli accorpamenti delle nuove classi di concorso in cui insegnamenti inseriti vengono assegnati ai docenti anche in mancanza di abilitazione all'insegnamento di tutte le discipline accorpate. Questo non significa che persone che non hanno conoscenza di talune di esse dovranno "inventarsi" la materia, almeno finchè non la imparano? Ma ha senso una manovra del genere? Cosa impareranno gli allievi se l'insegnante, qualora non fosse a conoscenza di quella disciplina, non potesse fare per mancanza di fondi  le 150-200 ore previste e a carico, come spesa, della scuola? E non sarebbe in ogni caso una perdita di sapere ed esperienza che non si travasa in corsi così striminziti?

bella bella bella questa…. riforma???????????????????

inutile piangere meglio andare a fondo, in tutti i sensi, si ricomincerà da terra!

09:58
25 giugno 2009


fernirosso

Ospite

questo è il messaggio spedito da Gilda insegnanti- Forse, almeno in parte,ci si può rendere conto di cosa sta accadendo nelle scuole da parte di chi non ci sta realmente e legge le notizie seminate dai media che, diciamolo, non sono precipuamente informazioni,ma seminagioni.

COMUNICATO STAMPA

ESAMI MATURITÁ: UN SUPER LAVORO PER DOCENTI MAL PAGATI E BISTRATTATI

La direzione nazionale della Gilda degli Insegnanti rivolge un saluto e un augurio di buon lavoro alle decine di migliaia di colleghi che da domani e fino alla seconda metà di luglio saranno impegnati negli esami di Stato.

“È importante – afferma il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio – ricordare all'opinione pubblica che si tratta di insegnanti che prestano questo servizio ricevendo compensi irrisori che per quest'anno, in molti casi, non sono stati ancora definiti. E non mancano – ricorda Di Meglio – docenti che non hanno ancora percepito un euro per il lavoro svolto l'anno scorso”.

All'impegno per gli esami di maturità, inoltre, si aggiunge quello dei corsi di recupero che, dichiara Di Meglio, “spesso non vengono retribuiti perché le scuole non dispongono delle risorse finanziarie necessarie. Si tratta di un tour de force che, in molti casi, potrebbe costringere gli insegnanti a rinunciare a buona parte dei 36 giorni di ferie previsti dal contratto nazionale”.

“Nonostante la serietà e il grande impegno che i docenti dimostrano ogni giorno – conclude il coordinatore nazionale – dobbiamo purtroppo constatare che il loro lavoro continua a non essere apprezzato e valorizzato da chi è al vertice della scuola italiana”.

Roma, 24 giugno 2009

UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI

http://www.gildains.it/

14:12
25 giugno 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

"Nonostante la serietà e il grande impegno che i docenti dimostrano ogni giorno – conclude il coordinatore nazionale – dobbiamo purtroppo constatare che il loro lavoro continua a non essere apprezzato e valorizzato da chi è al vertice della scuola italiana”.

Non è cambiato niente, nulla, nihil, da quando incominciai a insegnare. Si diceva anche allora che, senza "il volontariato" degli insegnanti la scuola non sarebbe stata in piedi. Ed era del tutto vero.

dmk

16:18
25 giugno 2009


fernirosso

Ospite

Ma la scuola non è volontariato gratuito, la professionalità e il lavoro svolto quotidianamente dagli insegnanti dovrebbe garantire loro quanto è necessario per vivere. Gli stipendi di un insegante medio o delle superiori non è paragonabile, ad esempio, con un barbiere di Montecitorio.

Un barbiere a Montecitorio guadagna oltre 133.000 Euro all'anno lordi.
133.000 / 14 = 9.500 Euro mensili lordi

Meglio…tagliare le teste?

questo è un articolo datato,ma, mentre da noi gli stipendi non hanno avuto che ritocchi ridicoli,anzi,alla fine risulta che gliene abbiamo ridati,si guardi un po' qui come si pagano certe figure non di spicco.

Il ragioniere guadagna più di Napolitano. Il barbiere più di un cattedratico. Ecco i privilegi dei dipendenti di Camera e Senato
Dall' espresso

Eldorado in Parlamento
di Primo Di Nicola
Il ragioniere guadagna più di Napolitano. Il barbiere più di un
cattedratico. Ecco i privilegi dei dipendenti di Camera e Senato

Stipendi alti, pensionati babyPrivilegiati sì, ma a caro prezzo
Si ricredano gli scettici: "Noi in Parlamento portiamo alta
professionalità. E la professionalità si paga. Rapportate a funzioni,
responsabilità, qualità del lavoro e metodologia d'ingresso, le
retribuzioni dei dipendenti parlamentari sono adeguate alle leggi del
mercato". Silvano Sgrevi, documentarista della Camera e segretario Uil
degli organi costituzionali, non ha dubbi: le paghe eccellenti
delle …

Braccio di ferro sul contratto
Privilegi a rischio per i dipendenti parlamentari? Sia alla Camera che
al Senato si combattono in questi mesi due difficili rinnovi
contrattuali. Da una parte ci sono i deputati e i senatori-questori,
che gestiscono la materia per conto dei rispettivi Uffici di
presidenza; dall'altra la pletora di sigle sindacali (almeno una
decina) che rappresentano i dipendenti. In ballo ci sono proprio i
trattamenti in vigore per retribuzioni e pensioni. …
Leggi tutta la schedaIl ParlamentoFare il ragioniere alla Camera è
affare certamente impegnativo. E non a caso ci vuole una laurea
triennale per accedere al rango. Dall'alto di questa mansione si
istruiscono le pratiche per i rimborsi elettorali dei partiti, si
preparano le buste paga dei parlamentari, si cura l'amministrazione di
Montecitorio. Giusto che si riceva uno stipendio adeguato alle
responsabilità del mestiere. Ma fare il presidente della Repubblica,
ça va sans dire, è certamente compito più delicato e importante per le
sorti del Paese. E il trattamento economico, soprattutto in tempi nei
quali si predica tanto la meritocrazia, dovrebbe tenerne conto. Cosa
dicono invece le buste paga degli interessati? Che con i suoi 237 mila
560 euro lordi annui (rivalutati ogni 12 mesi) maturati dopo 35 anni
di servizio, il ragioniere di Montecitorio guadagna quasi 20 mila euro
in più del presidente della Repubblica ******o Napolitano, il cui
appannaggio, congelato ai valore del 1999 per le difficoltà dei conti
pubblici, è fermo a 218 mila euro lordi l'anno. E come non restare
ammirati di fronte agli stenografi del Senato? Sono 60 in tutto e
compilano i resoconti dei lavori dell'aula e delle varie commissioni.
Svolgono un lavoro ormai in estinzione per via delle nuove tecnologie,
ma all'apice della carriera arrivano a guadagnare 253 mila 700 euro
lordi l'anno. Molto di più non solo del presidente Napolitano, ma
anche del capo del governo Romano Prodi che, tra indennità
parlamentare (145 mila 626 euro), stipendio da premier (54 mila 710) e
indennità di funzione (11 mila 622), arriva a 212 mila euro lordi
l'anno. E di ministri titolati come Massimo D'Alema (Esteri), che
riscuote 189 mila 847 euro, e Tommaso Padoa-Schioppa (Economia), che
ogni anno incassa 203 mila 394 euro lordi (è la paga dei ministri non
parlamentari). Tutti abbondantemente distanziati dallo stenografo e
dal ragioniere e addirittura umiliati al cospetto dei compensi dei
segretari generali di Senato e Camera, Antonio Malaschini e Ugo
Zampetti, che a fine anno arriveranno a incassare rispettivamente 485
mila e 483 mila euro lordi.

Ecco le sorprese che spuntano esaminando i dati sul trattamento
economico dei dipendenti di Camera e Senato. E non sono le sole:
barbieri ('operatori tecnici') che possono arrivare a guadagnare oltre
133 mila euro lordi l'anno a fronte dei circa 98 mila di un magistrato
d'appello con 13 anni di anzianità. E collaboratori tecnici operai che
dall'alto dei loro 152 mila euro se la ridono dei professori
universitari ordinari a tempo pieno inchiodati, dopo vari anni di
carriera, a circa 80 mila euro lordi l'anno. Retribuzioni da favola,
insomma, che non hanno uguali nell'universo del pubblico impiego e che
si accompagnano a trattamenti pensionistici di assoluto favore
perfettamente allineati, in tema di privilegi, ai criticatissimi
vitalizi di deputati e senatori. Ma quanti sono questi fortunati
dipendenti parlamentari? Quanto guadagnano esattamente? E attraverso
quali meccanismi riescono ad ottenere trattamenti economici così
favorevoli?

Stipendi d'oro I dipendenti di Camera e Senato (vengono assunti solo
per concorso) sono in tutto 2.908, di cui 1.850 a Montecitorio e 1.058
a Palazzo Madama. I primi (dati dei bilanci 2006) costano
complessivamente circa 370 milioni di euro, i secondi 198; molto di
più di deputati (287) e senatori (133 milioni). Per ambedue i rami del
Parlamento le voci che pesano di più nei capitoli di spesa per il
personale sono gli stipendi e le pensioni. Per quanto riguarda le
retribuzioni, la Camera sborsa ogni anno 210 milioni di euro a fronte
dei 130 milioni del Senato. I costi delle pensioni assorbono invece
158 milioni nel bilancio di Montecitorio e 70 milioni a Palazzo
Madama. La prima cosa che salta agli occhi, sia alla Camera che al
Senato, sono le singolari regole di calcolo di stipendi e pensioni,
regole tanto sorprendenti da trasformare i due palazzi in autentiche
isole del privilegio. A fissarle, godendo le due strutture
dell'autonomia amministrativa garantita agli organi costituzionali,
sono stati in passato i due uffici di presidenza di Camera e Senato,
composti dai rispettivi presidenti (i predecessori di Fausto
Bertinotti e Franco Marini), i loro vice e tre parlamentari-questori.
(17 agosto 2007)

16:55
25 giugno 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Meglio…tagliare le teste?

No, Ferni, meglio di noSmile

Certo che la scuola non "dovrebbe" basarsi sul volontariato e sulla buona volontà nonché disponibilità di quelli che li praticano (non tutti, sia chiaro: ci sono insegnanti che oltre la 18 ma ora settimanale non li smuovi).

Sono sempre stata per un adeguamento europeo degli stipendi. Ho anche notato che si parlava molto di tale adeguamento e si torceva contemporaneamente la bocca all' adeguamento orario in linea con quello europeo. 

E' un po' un circolo vizioso. 

Curiosità: lasciando perdere i paragoni con altre categorie, e restando nella nostra,

lo sai che quanto guadagnano gli insegnanti italiani nelle regioni a statuto speciale? dal doppio al quasi triplo di quelli delle altre regioni. Il che è reso possibile dai fondi che lo Stato versa a dette regioni, in funzione del loro Statuto. Uno Statuto che, a mio vedere, oggi come oggi, non ha più motivo per sussistere.

dmk

17:12
25 giugno 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Scuola media inferiore

da uno studio comparativo effettuato pochi anni fa e tuttora valido.

Pur nell'eterogeneità dei comportamenti, che rendono complesso il confronto, è possibile distinguere tra un primo gruppo di paesi, in cui il tempo di presenza degli insegnanti a scuola è calcolato sulle ore d'insegnamento, delle pause e nel caso di Cipro, Finlandia, Italia e Bulgaria, del numero di ore annuali o settimanali per lo svolgimento della programmazione e di altre attività e un altro gruppo, in cui è definito il tempo complessivo da mettere a disposizione a scuola o in altri luoghi.
Le tabelle mostrano le diversità tra i vari paesi. I paesi con un monte ore più alto sono, logicamente, quelli in cui il tempo di lavoro è definito in termini di presenza a scuola o in altri luoghi. In Grecia, agli insegnanti è richiesta una presenza di 30 ore settimanali, così per la Spagna.

In Portogallo la legge impone una presenza di 35 ore settimanali a scuola.

Nel Regno Unito, esclusa la Scozia, agli insegnanti è richiesto di essere a scuola per 1265 ore l'anno (circa 32.5 ore settimanali), che è considerato il monte ore minimo. Tale tempo non include la preparazione e la correzione dei compiti.

Comunque ricordo il GPE di Ginevra (Gestion Prévisionnelle des Enseignants) con i suoi materiali prodotti e documentati nel sito dello SRED (Service de la Recherche en Education).

dmk

20:03
25 giugno 2009


fernirosso

Ospite

se mettessi in conto tutte le ore dedicate gratuitamente per le riunioni di quest'anno, ma gli altri anni, con i corsi opzionali,o le riunioni di dipartimento o pregettazione,o per il teatro o il cinema,quella misura è ampiamente superata. Meriti? Nessuno,ovviamente,e non metto in conto le ore di correzione dei compiti o di preparazione di lezione o di aggiornamento personale.Tutto questo per ? Amore? follia? Entrambe le cose? La faccenda non sposta di una virgola i problemi contingenti.

22:28
25 giugno 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Ma non si parla di me o di te o di quelli come noi, Ferni. 

Si parla del quadro generale del compartimento scuola italiano vs le altre realtà e, nello specifico, SMS.

Cosa pensi, che non mi sia, a volte, sentita un' emerita cretina, una bestia da traino a lavorare giorno e notte (sic), magari anche per gli altri, quelli che non se la sentivano, che non ce la facevano o semplicemente che non ne avevano voglia,  per…. che cosa? Ovvio, per i ragazzi.

Dico semplicemente che il problema è esistito ed esiste (quindi é contingente), ma che il divario retributivo è ANCHE collegato a un monte orario contrattuale (cui molti colleghi sono strettamente, visceralmente legati: le 18 ore fronte classe) inferiore a quello praticato altrove. Poi, nella nostra realtà, purtroppo intervengono altri fattori (lo sai benissimo) e anche questi da sempre hanno concorso a rendere la situazione quello che è.

dmk

22:39
25 giugno 2009


Manfredi

Ospite

ve ne accorgete, vero, che state parlando in due prospettive diverse? Wink

strade paralleleWink

23:12
25 giugno 2009


fernirosso

Ospite

a me sta benissimo di fare le diciotto ore, anche 20 o 24 come di solito arriva  a fare la mia disciplina, e di restare a scuola, come sede in cui curare tutto il lavoro inerente la scuola, non a casa mia, usando i miei materiali, e le le mie fonti energetiche. Trovo molto più comodo

lavorare a scuola che a casa e per un monte ore parificato, ma pretendo, a questo punto, di essere trattata alla pari degli altri, e quindi se intendo prendere ferie, per motivi personali,che possono variare da aggiornamenti o viaggi , posso farne richiesta alla pari di altri e goderne allo stesso modo, non essere legata a periodi specifici, e se faccio più ore voglio essere  retribuita come gli altri professionisti. E' ora di smettere di considerare gli insegnanti ciò che non sono e solo per questioni di comodo.Il lavoro va fatto certo con passione e rispetto, ma non deve trasformarsi in  via crucis e gli insegnanti sempre in buoni samaritani.f

15:06
26 giugno 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Sì, Manfred, lo soSmile

E' ok quello che scrivi, Ferni. E allora, parliamo di meritocrazia: non mi sosterrai, vero, che tutti hanno la disponibilità – voglia di stare a scuola per lezioni, materiali, impegni didattici, formazione ecc, quanto te e me? 

C' é gente che fa muro, e che muro! è per questo che il discorso esula da te e da me, ma ricade a valutare le posizioni dei tanti che chiedono miglioramento retributivo (ok), con impegno ridotto al minimo. Questo non va. Non funziona proprio.

Se si vuole essere considerati alla stregua degli altri ordini professionali, si sottoscrivono contratti ben più consistenti. Ripeto: non sto parlando di me, di te, di quelli (e ci sono!) come noi. 

dmk



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