Utente | Messaggio |
11:13 19 giugno 2009
| franco
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sottobosco
abbandono i miei panni sul ciglio di questo sentiero e seguo la luce del sacro che filtra dal folto del bosco
creatura di terra e di muschio odoroso sentiero d'ascesa trascina il mio passo
ignoro il flagello del rovo ma tremo al brivido oscuro d'ogni tenera foglia che sfioro e del suo palpitare soave
delirio verde che mai si placa fonte d'ogni rinascita perenne mi accoglie l'immobilità dello stagno nel folto
come in grembo materno nudo mi immergo e mi sento intridere per ogni più intimo intreccio di vene
di nervi
…di sogni.
f
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11:22 19 giugno 2009
| fernirosso
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| Ospite
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ho riconosciuto l'immagine, il testo è particolarmente suggestivo e coinvolgente,
soprattutto a tratti, là dove la corrente sembra toccare nel profondo l'ospite,
e il bosco innesta spine dorsali all'emozione.Ci sono diversi livelli di lettura, da quello
fisico a quello più intimo e segreto che tale mantengo anche in questa lettura.
Perchè non ne fai un racconto? Magari con più tracciati dove il lettore si trovi,
anche in quell'ampia luminosità, come in un labirinto, perchè questo,
a mio avviso,crea la luce e i riflessi sull'acqua …della mente e dell'anima della
memoria della conoscenza…f.
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12:20 19 giugno 2009
| stella
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| Ospite
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Spogliarsi del presente e percorre un nuovo sentiero.
Rinnovarsi per far uscire un altra parte di se stessi lasciata in attesa per troppo tempo.
Intravedere una nuova luce e seguirla.
Un lasciarsi andare fiducioso per raggiungere un sogno?
Dolce, musicale, fresca, fiduciosa.
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13:44 19 giugno 2009
| sandra
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Ma che bella cosa che hai scritto, zio Franco! 
Però non ci hai detto che qualcuno ti aspettava allo stagno 
 
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14:00 19 giugno 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Qualcuno, Sandrina? Una folla, direi!  
Bella poesia, Franco: il tema della "rinascita" proposto con modalità simboliche, fino al lavacro che tutto purifica e rinnova nello spirito.
Penso che l' anelito al rinascere sia una costante nell' uomo – individuo, teso a ricercare in sé e per sé una "forma" nuova, un nuovo respiro, nuovi sogni.
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14:11 19 giugno 2009
| Gio
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| Ospite
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…mi sento intridere
per ogni più intimo
intreccio
di vene
di nervi
…di sogni.
Bella Franco, si percepisce l'intensità del sentimento, dell'amore,
del trasporto verso in un nuovo e sempre rinnovato sentiero di vita
e di nuovi sogni.
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14:12 19 giugno 2009
| Rose
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| Ospite
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Bellissimo, Franco, questo percorso panico che richiede di 'spogliarsi' di ogni orpello umano, per immergersi nella sacralità della Natura.
Intrigante l'immagine del sentiero "creatura di terra e di muschio odoroso" che trascina il tuo passo. Un misto di timore e di piacere ti immerge nel "palpitare soave, delirio verde che mai si placa, fonte d'ogni rinascita perenne".
E infine è l'cqua di uno "stagno nel folto", ad accoglierti, come un grembo materno. Lì ti senti "intridere per ogni più intimo intreccio di vene di nervi di sogni".
La chiave di lettura intimista è altrettanto suggestiva, perchè il viaggio interiore può essere ugualmente sacro e fonte di "rinascita perenne" o può divenire un percorso a ritroso fino al liquido amniotico dello stagno nel folto, dove recuperare i sogni … perduti. 
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14:24 19 giugno 2009
| franco
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Ferni, Stella, Sandra, Daniela, Giò, Dolcerose,
un grazie commosso a tutte/i.
Un'attenzione ed una gentilezza, come solo l'amicizia, la vostra sensibilità e un percorso condiviso sanno offrire.
Mi onorano davvero le vostre lusinghiere parole
f
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14:58 19 giugno 2009
| fernirosso
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| Ospite
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così sdrammatizzo! mi sono chiesta come sarebbero suonati così,
in ordine di apparizione:
dolceferni,dolcestella,dolcesandra,dolcedaniela,dolcerose…una cremeria o una creperia?
dolceferni: piadina non vegetariana con salsa piccante, l'infernale paradiso dei sensi!
dolcestella: piatto tipico del Tirolo, si prepara nei giorni vicini alla fiera dei cavalli da tiro,
è d'uso ormai confezionare anche per i pic nic all'aperto un dolce a forma di cavallo con
la caratteristica stella sulla fronte
dolcesandra: si consuma in riva al mare, è al cocco, particolarmente gradevole servito
freddo, in gelo, con bibita ghiacciata rinfrescante al gusto menta e uno schizzo di bacar
di rhum.
dolcedaniela: è un dessert morbidissimo, una mousse ai frutti di bosco, raccolti
freschissimi e serviti come un sorbetto.
dolcerose: una bibita al gusto di limone ma fiorita di note aromatiche preziose di
spezie esotiche.
Chissà, forse un giorno qualcuno penserà che è
il caso di fare un piccolo menù con queste offerte…o no?
Ciao a tutti,ferni
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15:04 19 giugno 2009
| Gio
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| Ospite
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15:12 19 giugno 2009
| stella
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| Ospite
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dolcestella: piatto tipico del Tirolo, si prepara nei giorni vicini alla fiera dei cavalli da tiro,
è d'uso ormai confezionare anche per i pic nic all'aperto un dolce a forma di cavallo con la caratteristica stella sulla fronte
In alto Tirolo assieme a capre e stelle alpine vorrei vivere, i cavalli li amo i pic nic pure direi che siamo a ………cavallo.
 
 
    
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15:39 19 giugno 2009
| fernirosso
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Franco non li ha citati,dunque devo provarci di mia sponte.
giosunshine: una spremuta di pomplemo rosa fresco con una fiammata di distillato di
sorbo-le (sorbolo dell'uccellatore: bellissimo albero caratteristico per le sue
coloratissime bacche, da agosto fino alle prime nevi. )Sorbus aucuparia , un aroma
di particolare e indomita fragranza.
freddofred: un piattino di ghiaccio tritato minutissimo, con scaglie di bacche rosse
di mirtillo associate a cioccolato in foglietti arrotolati e tenerissimi, fondente
naturalmente, ottima come prima colazione nei mesi caldi..
portofrancosplit: da consumarsi caldo, assolutamente appena passato alla fiamma,
un flambè di noci, mature pesche e tostate melagrane, di tanto in tanto buona
anche la variante con banane , vagliate dall'uomo del monte naturalmente!
fil-o-fil-jet: quello che c'è di più veloce da consumare in aereo, un filo di gin-ebbro
dell'alta quota e un filo di seltz, sotto presssione per i diecimila piedi sopra…il mare.
Quel che resta di un fhil-ippo-jet della jet society.Ottimo ma bevuto in piccole dosi.
mariomilkfuji: un sapiente mix di ingredienti, di ricetta sssolutamente tenuta segreta
dal suo inventore, si dice che fu MIKADO-SO, un esperto barman ,che ha fatto al sua
fortuna alle isole Fiji ,che ora vive a Londra, dove mesce ai regali inglesi dosi di assoluta
prelibatissima bellezza in dosaggi magistrali di ingredienti naturali al cento per cento.
manca qualcuno?
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17:39 19 giugno 2009
| Rose
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Com'è che io da 'dolce' sono diventata una limonata e ferni una piadina piccante? E' andata un po' meglio alle altre, meno male. Gli uomini invece si sono trasformati in cocktails. Sembriamo il buffet di un villaggio Alpitur 
 
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17:55 19 giugno 2009
| Gio
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Ma che belle ricette…ora si tratta di trovare il ristorante compiacente a servire tutto questo ben di dio…e tutti potremmo andare “al raduno” per divertirci in allegra compagnia, si credo proprio che sarebbe una serata allegra ed indimenticabile Grazie.

…chiedo scusa a Franco per la divagazione 
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17:59 19 giugno 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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che io da 'dolce' sono diventata una limonata
ma non puoi dimenticare che la limonata è “fiorita di note aromatiche preziose di
spezie esotiche”. Roba da niente, eh! Un mix travolgente!
Grazie, Ferni, per l' immaginativa tras-figurazione di ognuno!
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18:01 19 giugno 2009
| stella
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| Ospite
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Roseeeeeeeeeeeee, la limonata con una punta di zucchero è dolce , fresca ,dissetante.
Immaginala ghiacciata nella caraffa brinata ,gustata sotto un fresco gazebo in dolce e piacevole compagnia, in una torrida giornata estiva.
La limonata è una bibita da intenditori , non è da tutti apprezzare quell "brusco" inizio che piano piano scende nella gola riarsa donando una deliziosa freschezza.
Ue………e poi da sicula doc come non puoi apprezzare un frutto della tua terra! 
E la piadina delizia del palato può essere dolcissima con la nutella, piccante farcendola con ogni ben di dio ……..slurp……… ……..
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19:21 19 giugno 2009
| fernirosso
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| Ospite
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personalmente, ho imparato da mio padre, bevo sempre limonata d'estate, ma anche
in inverno, per digerire meglio.La davo ai miei figli da piccoli, ora se la preparano anche
da soli. Del limone uso tutto, anche la buccia, specie quando ho mal di gola, ne mastico
un po', nella parte bianca c'è molta vitamina C e aiuta moltissimo.
La piadina mi sembrava un cibo rustico, quale sono io, con un po' di piccante perchè
d'estate sistema l'intestino e si digerisce meglio. Una bella serata sì, potrebbe davvero
esserlo Gio. Grazie a tutti per aver accettato questa divagazione, anche a Franco
che ancora non ha lasciato sillaba…sul piatto. ferni
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20:04 19 giugno 2009
| Elina
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| Ospite
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un testo davvero prezioso Franco che interpreta perfettamente l'immagine
simpaticissima la divagazione
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21:05 19 giugno 2009
| sandra
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Dal portatile di un'amica, prima di uscire (è giovedì=discoteca) Avevo lasciato lo zio Franco a dilettarsi con le ninfe nello stagno della sua bella poesia, come mai si parla di roba da mangiare, all'improvviso? Dunque io sarei un dolce al cocco? Hmmmhmm, buono! io so fare queste:
 
Però niente bevanda alla menta. Non amo la menta in genere. E quando sarebbe questo allegro raduno? fatemelo sapere, perchè non vedo l'ora di conoscervi tutti. Ciaoooo 
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22:36 19 giugno 2009
| Manfredi
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| Ospite
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poesia molto apprezzata.
rientro nel grembo delle origini, dove tutto è possibile, anche rinascere.
grazie, F.
La divagazione avrebbe meritato un argomento suo, a parte.
Mi ci vedo come un piattino di ghiaccio tritato minutissimo con contorno di bacche rosse
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