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UtenteMessaggio

22:58
4 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Inserisco nella sezione Pittura questo argomento, anche se di Pittura in senso compiuto non tratta, in considerazione che  l' elemento primo per la realizzazione di un arazzo è un modello in misura reale chiamato cartone. Viene preparato da un artista, pittorecartonnier, con tecnica a guazzo o più raramente con colori ad olio; se cifrato riporta i contorni del disegno con le indicazioni dei colori segnate da un numero. Nella preparazione del cartone l'artista non è completamente libero di esprimersi, ma deve tenere conto di vari fattori: del contesto, del materiale, delle caratteristiche tecniche della tessitura, dell'imborso (il ritiro quando il pezzo viene tolto dal telaio). Le moderne tecniche di riproduzione fotografica hanno permesso cambiamenti radicali nella preparazione dei cartoni, con l'ingrandimento di bozzetti e con la proiezione del disegno tramite diapositiva sull'ordito. 

Cartone d'arazzo di Goya, La vendemmia 

Manifattura di Bruxelles, Storia di Fetonte: La Metamorfosi delle Eliadi 
Arazzo, 412 x 600 cm 
Écouen, Musée national de la Renaissance 

dmk

23:54
4 maggio 2010


Rose

Ospite

Ho visto l'ultima puntata di Passepartout, dove Philip Daverio parlava appunto di arazzi. Molto interessante. Se ho ben capito, se ne sta svolgendo una mostra a palazzo Tè a Mantova.

17:44
5 maggio 2010


elisa sala

Ospite

http://www.opificiodellepietredure.it/getImage.php?id=55&w=280&h=212Arazzo fiammingo

Un bell' argomento. Interessante.

Per chi ne volesse sapere di più, lessi un romanzo  tempo fa di una certa Chevalier, non è un capolavoro, si fa leggere: è piacevole ed è interessante per l'ampia descrizione del mondo dei tessitori fiamminghi.Laugh

22:00
5 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

La Dama e l' Unicorno di Tracy Chevalier (grazie, Elisa!Smile)

UN ARAZZO, IL SEGNO ESTERIORE DELL'IMPORTANZA E DELLA RICCHEZZA DI UNA FAMIGLIA, 

una maniera fastosa per rivestire, riscaldare e illuminare le pareti di una stanza, una storia intessuta da tramandare alle altre generazioni, lo specchio di altre storie vissute, delle vite dei personaggi che sono lì raffigurati. C'è un arazzo al centro dell'ultimo libro di Tracy Chevalier, "La dama e l'unicorno", e ancora una volta, come già ne "La ragazza con l'orecchino di perla", l'autrice riesce a operare una sorta di magia, a tessere lei stessa un arazzo di parole, a farci entrare nel quadro che stiamo guardando. 
   Da un giorno di Quaresima del 1490 alla Candelora del 1492, poco meno di due anni per il tessitore di Bruxelles Georges de la Chapelle per portare a termine i sei arazzi commissionati da Jean le Viste di Parigi. In realtà Jean le Viste avrebbe voluto delle scene di battaglia come soggetto degli arazzi; era stata sua moglie Geneviève a chiedere qualcosa di più gentile, visto che gli arazzi sarebbero stati la dote della figlia Claude. Impossibile che ci sia della malizia nel suggerimento della devota Geneviève, di rappresentare la dama e l'unicorno nei riquadri. 
   E' facile capire la simbologia dell'unicorno, ed è questa sessualità celata, accennata e trionfante, questo erotismo elegante che diventa il filo conduttore delle storie vissute a Parigi e Bruxelles, fuori e dentro l'arazzo. Il pittore Nicolas, sempre pronto a infilarsi sotto tutte le gonnelle senza curarsi dei figli che lascia in giro, dà le sembianze di Geneviève e di Claude a due delle grandi figure femminili, e le altre due avranno le fattezze di Christine e di Aliénor, la moglie e la figlia del tessitore belga. 
   Due anni di lavoro in cui due ragazze metteranno al mondo due figli di Nicolas, Claude viene mandata in convento perché non venga sedotta dal pittore, Christine si mette al telaio contravvenendo alle regole della gilda, e noi impariamo a conoscere i segreti dell'arte della tessitura, la tecnica di ingrandire i disegni sui cartoni che serviranno da modelli alla rovescia, la pazienza richiesta dallo sfondo millefleur che ha i colori e i profumi del giardino di Aliénor. 
   Si alternano i punti di vista, della madre e figlia parigine vestite con i broccati che riappaiono negli arazzi e della madre e figlia di Bruxelles che si consumano gli occhi sul telaio (ma la dama che tiene l'unicorno in grembo ha il viso triste di Aliénor), di Nicolas il seduttore e del buon cartonista Philippe, (ma è lui che sposa Aliénor e fa da padre al figlio dell'altro). Ha una qualità pittorica, lo stile della Chevalier, e il suo romanzo ha il dono di alludere, di suggerire, di stimolare i sensi del lettore, con la sua ricchezza visiva, l'attenzione alla consistenza tattile dei tessuti, agli odori più o meno gradevoli, alla musicalità della parola. 

http://www.stradanove.net

La dama e l'unicorno è il nome di un ciclo di arazzi fiamminghi della fine del XV secolo. Una delle più importanti opere di arazzeria del medioevo europeo. 

dmk

22:31
5 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

E' vero, Rose, per quanto riguarda la Mostra:

Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento

Mantova, 14 marzo – 27 giugno 2010

La mostra si svolge in tre sedi:
Palazzo Te
Museo Diocesano Francesco Gonzaga 
Museo di Palazzo Ducale

dmk

22:40
5 maggio 2010


Manfredi

Ospite

Bottega di Nicolas Karcher Puttini: La barca della Fortuna 
Arazzo, 363 x 413 cm 
Lisbona, Museu Calouste Gulbenkian 

Dalla Mostra a MantovaSmile

23:09
5 maggio 2010


stella1

Ospite

L'arazzo di Bayeux, noto anche con il nome di arazzo della regina Matilde, sembra che sia stato ordinato da Oddone di Bayeux, fratellastro di Guglielmo il Conquistatore. L'arazzo descrive i fatti relativi alla conquista normanna dell'Inghilterra nel 1066. Esso illustra gli avvenimenti chiave della conquista, specialmente la battaglia di Hastings. Si deve comunque notare che circa la metà delle immagini sono relative a fatti precedenti l'invasione stessa. Benché favorevole a Guglielmo il Conquistatore, l'arazzo di Bayeux ha un valore documentario inestimabile per la conoscenza dell'XI secolo della Normandia e dell'Inghilterra: ci informa sul vestiario, sui castelli, le navi, le condizioni di vita di questa epoca che per il resto è poco nota.

Se non ricordo male l'arazzo di Bayeux è uno dei primi racconti a fumetti su tela.

Rooooose Bayeux è lontanuccio per tornarci ma palazzo tè è più vicino.Wink

15:23
6 maggio 2010


Manfredi

Ospite

arazzo di Bayeux… bellissimo, è stato chiamato " dramma feudale", tra giuramenti, tradimenti banchetti e massacri.Si pensa sia stata opera di ricamatrici inglesi di una bottega adiacente al monastero di Sant'Agostino a Canterbury.
Questa teoria è avvalorata dalla presenza dei nomi che vi sono riportati, nomi anglosassone o in inglese antico e non in francese.

17:03
6 maggio 2010


Rose

Ospite

Quante cose interessanti!

Un posto notevole nella storia dell'arazzo l'hanno avuto le Manifatture francesi Les Gobelins, una vera e propria istituzione nazionale per diversi secoli.

I  Gobelins erano una famiglia di tintori specializzati nella tintura del colore rosso scarlatto ricavato dalla cocciniglia originaria di Reims.

Nel 1662 Luigi XIV acquistò gli edifici dalla famiglia Gobelin e nel 1667 diventarono, con la direzione del pittore Charles Le Brun e la supervisione di Jean-Baptiste Colbert, la sede della Manifacture Royale des Meubles de la Couronne che produceva oggetti e arredi di lusso per la nobiltà.

Dal 1699 iniziò la produzione di arazzi per uso reale, produzione che si interruppe con la rivoluzione francese. I Borboni riaprirono i laboratori durante la Restaurazione e la produzione continuò, tra alterne vicende, fino al '900.

La manifattura oggi ospita un museo e laboratori dove continua a produrre arazzi per la decorazione di edifici pubblici.

Luigi XIV visita la manifattura, insieme a Colbert.

particolare della Danza delle ninfee – Les Gobelins

19:06
6 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Manifattura Gobelins, L'elefante, arazzo delle serie Le Nuove Indie, 1784-1786 

Non è splendido??????

dmk

19:10
6 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

anche questi

Manifattura Gobelins, Il cammello, arazzo delle serie Le Nuove Indie, 1771-1773 

Manifattura Gobelins, Pescatori, arazzo delle serie Le Nuove Indie, 1781-1783 

Si trovano tutti nella Sala dello Zodiaco al Quirinale

Segnalo il link

http://www.quirinale.it/qrnw/s…..odiaco.htm

che permette una "visita" alla salaSmile

dmk



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