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Jean Siméon Chardin

UtenteMessaggio

20:05
23 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

“Chardin è pittore unico, nella storia dell’arte, che attraversa secoli, temi e modi. Peccato ridurlo soltanto il centro di un prisma di riferimenti incrociati e citazioni altrui, salti di secoli, modelli, intuizioni, premonizioni”

I contemporanei sostenevano che, nell’opera di Chardin, non esisteva evoluzione. Si riferivano alla tecnica, che sfuggiva fino in fondo alle loro capacità di giudizio”.
E ancora: “L’artista dipinge e ridipinge nell’esecuzione delle sue tele, fino a quando non ritiene di avere raggiunto la perfezione e la voluta spontaneità dell’immagine. Senza nessun disegno preparatorio per giunta. D’altra parte il suo stesso metodo di lavoro, che prevede il dipinto dal vero, la diretta esecuzione del quadro davanti al modello, esclude di norma qualsiasi disegno fatto a priori. In un periodo in cui l’immaginazione è ancora l’unica ricetta possibile per poter eseguire un’opera d’arte come si deve, l’immediatezza di Chardin, che invece di inventare il suo soggetto lo copia, viene considerato solo bravo esecutore. Pensare che un secolo dopo la sua insistente necessità di riportare sulla tela immagini e luci, forme, chiari e scuri tali quali gli si mostrano, sarà presa ad esempio dagli impressionisti”

Da: http://www.palazzodiamanti.it

Mostra: Chardin, il pittore del silenzio

Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 17 Ottobre 2010 – 30 Gennaio 2011

Jean Siméon Chardin: Le bolle di sapone o Ragazzo che fa le bolle di sapone, c. 1734 Olio su tela, cm 93 x 74,6 Washington, National Gallery of Art. Dono di Mrs. John W. Simpson

dmk

20:15
23 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Luce
Il calice d' argento
Pasto del giorno della carne
Ragazza con racchetta e volano, 1740
Il canarino

dmk

21:29
24 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

a Ferrara, eh? sarebbe interessante visitare la mostra, non credi? è stato un precursore:

"Chardin è sicuramente pittore borghese, nel senso innovativo che questa parola acquista nella Francia del Settecento illuminista (bene lo comprendeva Diderot), ma la sua pittura ha una delicatezza e una adesione al reale che può considerarsi romantica: come quella di Corot che ne era grande estimatore. Un romanticismo non di maniera, allegorico o sentimentale. Quello stesso romanticismo di fondo che resta l'anima della pittura di altri grandi artisti e grandi estimatori di Chardin: Matisse, Cézanne, in Francia; Morandi in Italia. È infatti Chardin che viene in mente davanti alle bottiglie di Morandi o alle nature morte del primo Cézanne e del primo Matisse."

la sguattera

15:19
25 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Vero, Manfred.Smile

dmk

21:20
26 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

 

Paul Cézanne, Natura morta con mele e arance, 1899 circa



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