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Ventinove Gennaio

UtenteMessaggio

14:53
8 febbraio 2009


Benito Ciarlo

Ospite

Nella tempesta il glicine morì.
Era l'inverno e frantumò la pergola 
un fulmine che, giunto, interloquì
facendoci tacere.

Un moncherino ancor pieno di fumo
pareva che gridasse a squarciagola
sotto l'acqua battente; il suo profumo
voleva dirci addio.

Oggi è rinato, e nella gola un grumo
di ricordi s'annida come un masso,
come sbocco di sangue. E mi consumo
pensando al tuo silenzio.

Questo cielo invernale è indifferente
a quei tralci che spogli danno il passo
alla neve che cade quietamente
sul mio cuore sepolto.

Lasciasti, madre, il pianto nei tuoi figli
che oggi ti ricordano pregando
e la tua tomba adornano di gigli.
Il glicine è risorto.

Cresce per ricordarmi le parole
che mi dicesti mentre si schiantava:
"Coraggio, ruba qualche raggio al sole,
ti sarà di conforto."

15:12
8 febbraio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Grazie, Ben, per averci portato le tue parole, colme di memoria, di rimpianto, di sofferenza per quel fulmine che ha schiantato la vita. La morte che ha involato l' essere caro. 

 Oggi il glicine è ri-nato.

Bisognerebbe davvero saper rubare “qualche raggio al sole”…, per rendere il cammino meno doloroso.

dmk

20:51
8 febbraio 2009


Rose

Ospite

Bella anche da un punto di vista formale, la tua poesia, Ben, fatta di quartine di tre versi endecasillabi ed un settenario che accompagnano, come un canto mesto, il tuo rimpianto.

Perdere la mamma è come perdere un pezzo di sè. Da quel momento, ti senti incompleto.

A volte può sembrare una sorte ingiusta che una pianta sopravviva ad una persona … o che addirittura, rinasca.

- – - – - – - – - – - – - – - – -

Colgo questa occasione, per darti il benvenuto sul forum. Smile

Lo spazio è limitato, quindi ho pensato ad un glicine bonsai  Surprised

21:46
8 febbraio 2009


franco

Ospite

struggente poesia,

impeccabile nella forma, sincera e commovente nel contenuto.

Una ritrovata fioritura che è metafora di resurrezione.

La vita è oltre ogni schianto e il cielo è indifferente solo in apparenza.

Un piacere averti incontrato su queste pagine.

f

20:43
13 febbraio 2009


Filippo

Ospite

Infine cosa sono i ricordi se non tasselli tatuati indelebilmente  all'interno – ma proprio nel profondo profondo – di quello che nascondiamo sotto la nostra corteccia?

E basta un nonnulla per farli tornare "vivi", vitali, fino a ri-respirare odori, a ri-sentire voci, suoni, frastuoni.. a ri-vedere visi, luoghi. 

La memoria è altra cosa rispetto al ricordo. la memoria è cronaca, il ricordo è emozione.

Grazie, Benito, per averci fatto condividere …emozione.

20:50
13 febbraio 2009


sandra

Ospite

STRAWOW !!!

BRAVO FILIPPO ! SmileKissSmile

16:53
27 febbraio 2011


Benito Ciarlo

Ospite

admin ha scritto:

Grazie, Ben, per averci portato le tue parole, colme di memoria, di rimpianto, di sofferenza per quel fulmine che ha schiantato la vita. La morte che ha involato l' essere caro. 

Grazie a te per il bel commento.

Ben

16:56
27 febbraio 2011


Benito Ciarlo

Ospite

Rose ha scritto:

Bella anche da un punto di vista formale, la tua poesia, Ben, fatta di quartine di tre versi endecasillabi ed un settenario che accompagnano, come un canto mesto, il tuo rimpianto.

 


Ciaro Rose, è bello ritrovarti e poter ancora leggere i tuoi commenti, al solito indulgenti nei miei riguardi, però sempre colmi di saggezza. Le tue parole sanno anche essere consolatorie. Grazie,

Ben

16:58
27 febbraio 2011


Benito Ciarlo

Ospite

franco ha scritto:


Una ritrovata fioritura che è metafora di resurrezione.

….


Il piacere è reciproco, Franco.

Grazie per il pertinente commento.

Ben

17:01
27 febbraio 2011


Benito Ciarlo

Ospite

Filippo ha scritto:

La memoria è altra cosa rispetto al ricordo. la memoria è cronaca, il ricordo è emozione.


Grazie, Filippo.

Quel che dici in conclusione è sacrosanto.



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