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Non smettere di cercare la felicità, ovunque tu sia – a Sarah -

UtenteMessaggio

10:58
7 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

Non smettere di cercare la felicità, ovunque tu sia
- A Sarah –

 

Presa d’astuzia, sulla strada,
con un asciugamano e un costume da bagno.
Presa da dietro, con un laccio per scarpe
strangolata
da mani infastidite dalla tua autonomia;
per essere “cosa”, materiale,
nelle mani di una brutale felicità.

Lo so, nei fumosi sabati sera
i giovani muoiono come una vite carica
di uve immature, bastonata dal contadino;
un campo di grano calpestato
o segato verde da un folle falciatore.
Come i pomi bianchi e acerbi,
sbattuti giù dalla tempesta da un albero;
o una piccola fiaccola che,
esposta all’aria inquieta che ondeggia,
si spegne frusciando lieve.
Sarah,
una lucciola gettata a terra
e schiacciata da un piede infangato e crudele.

I giovani muoiono pigiati come le uve,
le messi, i pomi acerbi, le fiaccole, le lucciole:
non hanno saputo fare a meno
di cercare la felicità
e vengono puniti dal piede schiacciante,
che tortura a terra il mozzicone,
dallo zoccolo spietato e insensato
di un bruto che recita male la parte del Destino.

 

19:20
7 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Ecco. Mi hai tolto le parole di bocca, se così posso dire. Giusto per esprimere quanto io sia partecipe del sentire che esprimi. 

Sarah oggi ha aperto tutte i notiziari, la sua morte è fonte di sentimenti profondi, dalla pietas, allo sdegno per la modalità di questa morte.

Ho scritto sdegno. Mi sono trattenuta. Altri termini mi sentirei di usare. Come in tutti i casi in cui le vite giovani, per un motivo o per l' altro vengono sacrificate. O quando, senza un motivo accettabile, se mai ce ne possa esser uno, vengono immolate. E, per il momento almeno, qui mi fermo.

Grazie, Omar. 

dmk

23:05
7 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

spero che Sarah – ovunque ella sia – continui la sua ricerca della felicità. o che abbia trovato la sua felicità.

spero che la sua giovinezza schiantata sia luce e sole e stelle.

I giovani muoiono pigiati come le uve,
le messi, i pomi acerbi, le fiaccole, le lucciole:
non hanno saputo fare a meno
di cercare la felicità

non credo che i giovani muoiano a causa della loro ricerca della felicità. 

credo che i giovani muoiano devastati da un mondo che esprime falsi simboli di realizzazione personale e fantasime di felicità. 

credo che Sarah sia stata ammazzata da un mostro che non merita neppure d' essere definito bestia per rispetto alle bestie. da un essere per il quale già si parla di "raptus", anticamera all' incapacità momentanea di intendere e di volere, presupposto alla comprensione e a una pena ridotta. da un essere che, per me, si è posto fuori dal consesso degli "uomini" (come tanti prima di lui e, temo, tanti lo saranno dopo di lui) e per il quale quindi, non dovrebbero valere l' applicazione dei diritti degli uomini. 

credo che Sarah sia stata stroncata da silenzi colpevoli e da una mancata confidenza famigliare. 

noi non possiamo fare altro che tessere la trama del lenzuolo funebre, intrecciare corone di fiori e sperare che non accada ancora. ma non basta. ci vuol altro.

tutte opinioni personali, è chiaro.

23:07
7 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

volevo anche dire, Omar, che la poesia mi è piaciuta, per l' immediatezza e lo spirito con cui è stata scritta, così sentita e dolente.

06:54
8 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

Grazie del vostro gradimento,DAniela e MAnfredi,e uniamoci insieme al dolore subito dalla famiglia.

Dici bene MAnfredi, quello che colpisce in questa storia è l'incomunicabilità ,che ha costretto SArah ha confidarsi con persone che non hanno subito denunciate le molestie precedentemente subite. E' stato un nododi questa orribile storia, e vale per tanti giovani, purtroppo.

Buona giornata a voi.

07:01
8 ottobre 2010


stella1

Ospite

No non  si può morire in quella maniera atroce.

Ma che mondo abbiamo costruito ,dove non si rispetta più nulla.

Tutto è becero e apparenza.

La famiglia luogo di orchi?

Ma una ragazzina a sedici anni è possibile non abbia il diritto di essere protetta?

E se i genitori ricominciassero a fare i genitori?

Scusate sono indignata e capisco che le mie parole non servono a nulla.

Grazie a Omar per farci riflettere.

08:16
8 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

Ti ringrazio Stella, sfogare la propria rabbia in n caso del genere lo trovo nobile.

Il problema è che nell'inconscio di certi uomini malati, c'è sempre un meccanismo di negazione dell'autonomia psicofisica della donna, e su questo problema la nostra cultura deve ancora molto lavorare.

Buona giornata.

10:20
8 ottobre 2010


Carmen

Ospite

Bellissimo il titolo, fa pensare che tutto non può finire nel fango. Sarah continuerà a cercare la sua felicità altrove. E, come disse lo psichiatra alla trasmissione di Porta a Porta ieri: nulla è cambiato dal medioevo….e mi meraviglio della cugina di Sarah, lei sapeva, ha taciuto e ora piange….

Gli istinti dello zio di Sarah non sono nemmeno animaleschi, nessun animale farebbe sesso con un altro animale morto, dunque, quest'uomo ha dentro di sé il marcio.

Grazie Omar per aver rivolto la tua sensibilità a questa dolcissima fanciulla con la poesia.

A presto!

Carmen

13:59
8 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Permettimi Omar:

nell'inconscio di certi uomini malati

posso capire il perchè si usa il termine "malati", riferito a esseri che compiono efferatezze, lo si usa per i pedofili, per esempio. Perché le persone "normali" non si sognerebbero mai di fare cose simili e, quindi, chi le compie, deve essere "per forza" un "malato".

L' ho sempre trovato e ancora lo trovo un modo troppo "semplice" per definire le devianze comportamentali, sempre che di devianze si tratti e non di lercia bassissima viziosità, intrinsecamente coltivata nel carattere di chi la compie. Lo trovo un modo che pare quasi "una scusante", "una giustificazione": come a dire: poveretto/a non era in sé.

Ce ne sono troppi non in sé. Non è che, forse, ce li siamo coltivati, si fa per dire, con un nostro esteso lassismo di tipo famigliare, sociale ecc? Mi ricollego a Manfred (so benissimo che cosa hai voluto dire, ne abbiamo discusso milioni di volte), ma a questo punto, di fronte a una realtà che ci massacra i figli, non sarebbe il caso di definire questi esseri in modo più congruente? Non mi vanno giù neanche i termini "mostri" e "orchi". No. Ogni tempo ha avuto i suoi mostri, ma nel XXI secolo, ammantati da tante belle idee, intenzioni, pensieri volti all' integrazione, all' universalità delle genti, ai diritti fondamentali di tutti, non è che ci si possa chiedere: non siamo stati un poco troppo "sensibili" e "aperti" alla comprensione?

Niente è cambiato dal Medioevo (scrive Carmen). Qualcosa è cambiato, mia cara: nel medioevo, gente così veniva chiusa in una gabbia, sospesa alta alle mura del mastio, e lì restavano finché le ossa non venivano calcinate dal sole. A monito.

Scusate. Ma ho appena sentito un TG che ha riproposto l' intera tragedia. Sono molto molto arrabbiata.

dmk

17:00
8 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

Rabbia, cordoglio ,sgomento, trovo meraviglioso che in un sito le persone tirino fuori dei sentimenti genuini per commemorare lo scandalo indicibile di una vita spezzata.

CArmen ha colto bene la speranza, forse l'Utopia, del titolo, forse l'unica luce ma credo possente che splende in un pezzo molto duro, come richiesto dalla terriblile violenza  e dalle reti di menzogne e omissioni che s'abbatte su una ragazzina indifesa.

In questo caso, come Emma Bovary per Flaubert, SArah sono io, nel senso che mi sono immedesimato totalmente anche perchè la parte centrale della poesia l'ho scritta per Cecilia, la figlia di miei cari amici morta in una delle “stragi del sabato sera”.

Ebbene, in lei ho trasfuso la mia fede in un Senso possibile della vita, perchè il senso della vita – parlo per me, non ho pretesa d'indicare verità ad altri- caso mai ne esista uno – e io credo di sì – è sperare anche quando tutto sembra indurci, con i più fondati motivi, alla disperazione.

E allora, non smettere SArah, di cercare la felicità ovunque tu sia, perchè anche se la saggezza dello spettatore distaccato dice che bisogna accettare il Destino, il cuore dell'essere umano continua a cercare contro ogni necessità e ogni autoritarsimo del FAto la sua scintilla di felicità, che tiene il suo cuore caldo, palpitente e vivo.

19:10
8 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Grazie, Omar. Grande riflessione.

dmk

22:57
8 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

guai a smettere di sperare… la speranza dà forza, la forza necessaria ad andare avanti, a continuare a lottare, per la vita, in nome della vita.

anche da me, grazie.

00:19
9 ottobre 2010


Carmen

Ospite

Cara Daniela. forse il pensiero dello psichiatra  non è stato chiaro: io l'ho interpretato in un modo diverso dal tuo: ho pensato che nel medioevo la dionna invece non valeva nullla. tant'è che il signore del podere aveva il diritto di sverginare la sposa di un suo contadino. Tant'è che la donna valeva poco. molto poco e che c'era la supremazia del maschio e credo che lo psichiatra della trasmissione si riferisse alla società. nel senso che la società oggi sarebbe dovuta essere  più evoluta.  Invece pare che il maschio predomini comunque. sulla donna e continui ancora oggi a dominare sulla sua preda.

questo era il pensiero di Carmen.

Capisco benissimo la tua rabbia. figuati sono madre di due figlie.

Buona serata e un bacio.

Carmen

18:19
9 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Pensiero con cui sono d' accordo in generale. La nostra società si é evoluta dai tempi dell' oscurantismo (che, poi, si è venuto certificando in tempi più recenti tanto oscurantista non era). Il maschio predatore oggi è una figura fuori dal tempo e dal contesto storico – sociale. Eppure resiste ed esiste ancora, così come sussistono le perversioni. Perché vedi, io non ne faccio, dell' accaduto, un' analisi psichiatrica del rapporto di supremazia maschio – femmina con tutto ciò che ne può conseguire ( e forse sbaglio), ma ne traggo la semplice constatazione dei risultati di una perversione che, come tale – raptus o non raptus – FORSE dovrebbe essere considerata.

Per il resto, la mia espressione era e resta, cara Carmen, una rabbiosa provocazione rivolta, preventivamente, a una certa “indulgenza” con cui, oggi, mi pare si guardi a reati sessuali e non, più o meno abominevoli, in nome della “comprensione” degli spiriti cosiddetti “malati”. Possibile che ' sta gente sia tutta incapace di intendere e di volere? 

dmk

22:44
9 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

guarda che può essere così. la momentanea incapacità di intendere e di volere che implica l' abbattimento di ogni remora morale ecc. è un dato di fatto. è così che capitano tragedie strazianti anche negli ambiti famigliari, se ne legge in cronaca un giorno sì e un no. persone in apparenza “normali” escono improvvisamente di testa. se poi si va a guardare, si impara di disagi già dimostrati e sottostimati, di depressione post partum, e cose del genere.

ma, capisco, sono casi del tutto diversi da quello di cui stiamo parlando. qui si è trattato di molestie avvenute nel tempo e che sono culminate nello scempio finale. per cui è un po' difficile parlarne come di raptus improvviso.

eh, ragazzi, non mi maltratte troppo il medioevoWinkSmile! è un periodo storico per me avvincente, con tante luci e ombre, vero, ma incalcolabilmente ricco.

è vero che, all' epoca, era applicato lo ius primae noctis (questo va anche inquadrato nella struttura piramidale della società del tempo, dove il potere doveva affermarsi in tutte le maniere possibili per sentirsi forte – non è una giustificazione, badate, solo un dato storico), è vero che gira ancora la diceria che nel medioevo la donna fosse considerata priva di anima (ma è una diceria!), ma va anche considerato che ai tempi del feudalesimo la regina era incoronata, se necessario, come se si trattasse di un re: l'uomo e la donna erano, in questo caso, su un piano di parità: Eleonora d'Aquitania e Bianca di Castiglia dominarono realmente il loro secolo ed esercitarono un potere incontestato nel loro territorio. occorre ricordare che sarà l' applicazione del “diritto romano” a togliere via via importanza alla donna, la prima disposizione infatti che eliminò la donna dalla successione al trono fu presa da Filippo il Bello, e solo in età rinascimentale si consoliderà la figura del pater familias, del padre proprietario e, a casa sua, gran sacerdote, capo famiglia il cui potere è sacro e illimitato.  nel Medioevo invece il padre possedeva un'autorità di gerente, non di proprietario.

in età medievale abbiamo i primi esempi di letterate famose e importanti, come Rosvita, la grande autrice di testi teatrali del X secolo, o come Herrada di Landsberg, autrice della più nota enciclopedia del XII secolo.

inoltre le badesse poste a capo dei monasteri erano autentici signori feudali e amministravano, anche da un punto di vista economico, vasti territori  che includevano anche villaggi o parrocchie, come vere e proprie “manager”. Nessuno si scandalizzava se anche il vicino convento maschile era sottoposto ad una badessa (come accadde a Fontenvrault nel XII secolo), dimostrando che le parole di S. Paolo (”non c'è più né uomo né donna”) erano veramente vissute.

cambiava la musica per le contadine, le cittadine, le madri di famiglia, che non erano così valutate come le nobili o le monache. non c'erano poeti che dedicassero loro poesie d'amore né venivano valorizzate da particolari carriere come nella vita monastica. da documenti del tempo però è sorprendente notare che è proprio nel Medioevo che per la prima volta le donne possono votare (nelle assemblee cittadine o in quelle dei comuni rurali). non occorre certo ricordare quando questo diritto venne riconquistato dalle donne!

inoltre da atti notarili del tempo si impara che le donne possono agire per conto proprio, acquistano e gestiscono negozi, pagano le imposte, svolgono mestieri che solo in epoca moderna tornarono a essere ritenuti adeguati anche ad una donna: nel Medioevo troviamo maestre, farmaciste, donne medico, miniaturiste, rilegatrici di codici, tingitrici, gessaiole, ecc.

quanto sopra, non per contraddire, sia chiaro, ma solo per incoraggiare una visione che contempli anche questi aspetti della figura femminile medioevale.Laugh non solo e non sempre persona soggetta all' uomo, cui l' uomo, solo perchè uomo, può imporsi con la forza.

dmk, non è mia intenzione “inquinare” questo argomento. se ritieni che sia andato troppo fuori dal seminato, o peggio, cancella tutto. liberamente. ok?

22:48
16 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

avrete sentito, penso, degli "sviluppi" della vicenda di Sarah. ci sono rimasto secco. ancora di più, allora, se così sono andate le cose:

"Non smettere di cercare la felicità, ovunque tu sia"

17:05
17 ottobre 2010


stella1

Ospite

Si' "secca"………….il termine giusto!

Ma che cavolo……altro che mostro………..è un'associazione a delinquere.

Voglio vedere che cavolo di motivazioni tirano fuori, ora, i vari sociologi, opinionisti, psichiatri,psicologi , ecc.

No non ci sto, nessuna scusante nulla di nulla.

Ci sarà un perchè a tutto questo orrore, ci sarà da qualche parte ci deve pur essere, io però non lo vedo.

C'è solo , per ora, una giovane martire.

18:42
17 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Ho sentito dire che il "perché" va ricercato nei legami "intrafamigliari". 

No commentFrown, a parte che viene da chiedersi di che ambito famigliare si sta parlando. C' è da rifiutarsi a considerarlo tale.

dmk

19:01
18 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

va ricercato nei legami “intrafamigliari”

intrafamigliari??????? legami? ma per amor del cielo!!!! si può al limite parlare di bestialità famigliare… il che é gravissimo se si considera quello che il termine famiglia significa, quello che dovrebbe rappresentare…

20:21
18 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

Certo che da quando ho scritto questa poesia la situazione , come spesso capita, è riuscita a diventare ancora più assurda e mostruosa.

Sembra di stare dentro ad un romanzo del mio adorato Dostoewskij, e forse da lui dobbiamo capire che questa terribile vicenda è stata preparata da anni e anni di vissuti sbandati malvagi all'interno della famiglia.

Non penso che sia stato un raptus, ma come nei Fratelli Karamazov, la lenta costruzione della banalità dell'orrore avviene attraverso lunghi ani di svuotamento e mancanza di umanità, dove la parte guasta del cuore umano s'alimenta di invidie insanabile, piccole gelosie devastatrici  e omertà provinciali.

Comunque non mi metterei mai a scrivere di queste atrocità, si rischia di perdere la bussola.COme diceva Nietzsche : "quando vuoi vedere dentro l'abisso, stai attento che non sia lui a voler guardare te."



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