I primi freddi squarciano la vista a paesaggi nitidi e di gelo, cartoline postali andate a male. Di qua dagli occhi osservi il mai più visto e ti soffermi a coglierne bellezza, sfiorando col pensiero altrui pensiero. Foto ingiallite ti guardano in viso riconoscendo i tratti e le sembianze che il tempo ha malamente camuffato. E stringi a pugni chiusi il vuoto intorno ed urli la tua rabbia senza voce e senza voce implori una promessa: Procura di durare oltre lo sguardo e fa di non lasciarmi andare via. Fa che non sia mai l’ansia del tempo a scandire la corsa del tuo tempo.
"Fa che non sia mai l’ansia del tempo a scandire la corsa del tuo tempo."
Oggi si fa un gran parlare della 'qualità della vita' … eppure, a volte, sentiamo il tempo fuggire via e ci rendiamo conto che è la vita a sfuggirci. Allora, siamo presi da una sorta di ansia per quello che avremmo potuto essere e che ormai non potremo più fare e le foto ingiallite di chi ci ha preceduto ci ricordano la nostra caducità.
Ma che poesia triste, Filippo! Magari sono fuori strada … anzi, lo spero.