Utente | Messaggio |
19:05 21 febbraio 2009
| franco
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| Ospite
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Questo verbo
che anima l'argilla
del mio esistere,
che mi trae dalla polvere
degli anni consumati,
Questo verbo
che risuona dell'eco di un Eden,
smarrito oltre il ricordo,
di un sogno adolescente
Questo verbo
che è regno del mio
ultimo dio,
preghiera e grido
d'ogni riposta fibra,
Questo verbo che risuona
nel tempio delle mie notti
e mi trae alla sua fonte.
Si, questo verbo
parla con la tua voce.
Ed è l'unica voce
che perenne ricrea
la mia speranza.
f
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20:29 21 febbraio 2009
| sandra
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| Ospite
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WOW ! Questa poesia mi ha lasciata senza fiato.
Quando troverò qualcuno che mi dedica dei versi così?
Complimenti, signor Franco… toni accorati, echi vagamente religiosi a stigmatizzare la sacralità, forse, del sentimento.
Invidio la destinataria di questa ode e mi ritiro in buon ordine.
(I giovani di oggi mica le sanno dire queste cose, uffa!)
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20:50 21 febbraio 2009
| Rose
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| Ospite
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C'è qualcosa di perentorio in questi versi. un senso di ineluttabilità e di esaltazione. I rimandi biblici paiono quasi una richiesta di benedizione … ma è poi un dio pagano, questo che si impadronisce del cuore di un uomo e lo fa tornare adolescente.
E' una poesia straordinaria, franco.
Ha ragione Sandra: ogni donna dovrebbe, almeno una volta nella vita, sentirsi dire parole come queste.
“Questo verbo che risuona
nel tempio delle mie notti
e mi trae alla sua fonte.
Si, questo verbo
parla con la tua voce.
Ed è l'unica voce
che perenne ricrea
la mia speranza”
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01:09 22 febbraio 2009
| franco
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| Ospite
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grazie Sandra e grazie anche a te Rose,
Davvero gentili e straordinariamente graditi i vostri lusinghieri commenti.
Non posso che arrossirne con malcelato piacere
f
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07:39 22 febbraio 2009
| Rose
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| Ospite
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11:08 22 febbraio 2009
| sandra
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| Ospite
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Ma come siamo romantici!
Ecco, allora tra pardisi edenici e improbabili paradisi surreali, Elton John promette che saremo (Blessed) BENEDETTI e questo ci conforta, nevvero, noi tutti, amanti internettiani?
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12:58 22 febbraio 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Una resa stilistica che, con la ripetizione costante dI "questo verbo", a intervalli regolari, incide intensamente sul significato: un canto d' amore, dettato dall' amore dove ogni singola sfumatura si viene a riassumere ne " l' unica voce" portatrice di speranza in quanto voce dell' amata. Amata su cui si riverbera – e non troppo da lontano – l' aura di una personificazione simbolicamente angelica, comunque ben al di fuori del contesto usuale di un comune procedere quotidiano, in un rapporto di aperto abbandono.
Un lavoro splendido, Franco. Intimo e sentito.
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14:37 22 febbraio 2009
| franco
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| Ospite
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un sincero grazie Daniela,
Il tuo è un commento generoso e che mi onora.
f
Ps. Splendidi i brani musicali proposti da Sandra e Rose, un rinnovato grazie anche a loro.
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16:29 22 febbraio 2009
| Elina
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| Ospite
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"Ed è l'unica voce
che perenne ricrea
la mia speranza."
sono versi splendidi
grazie per averli portati
Elina
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19:11 22 febbraio 2009
| Gio
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| Ospite
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"Questo verbo che risuona
nel tempio delle mie notti
e mi trae alla sua fonte.
Si, questo verbo
parla con la tua voce.
Ed è l'unica voce
che perenne ricrea
la mia speranza."
Franco, una sola parola: meravigliosa…pensando a chi vuoi bene. Grazie per queste tue "vere" parole…vorrei tanto farle mie.
gio
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20:38 22 febbraio 2009
| franco
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| Ospite
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anche a voi, Elina e Giò
il mio grazie più sincero.
Una lettura e un'attenzione che mi rende particolarmente felice.
f
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21:14 22 febbraio 2009
| Filippo
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| Ospite
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è una poesia dell'amore universale. Ritorno un po' ad uno degli argomenti postati giorni fa: come si legge una poesia.
Io non so (e ritengo assolutamente non importante… sapere) di chi sia la voce del verbo, ma è sicuramente una voce d'amore, che può arrivare da un' amica, una compagna, una madre, una figlia (il "femminile" è in contrapposizione all'autore, ovviamente, ma è un concetto che esula dal sesso). E aggiungo inoltre, e quasi paradossalmente, che non è neanche importante sapere se la voce sia veramente d'amore: l'importante è che venga recepita e respirata come tale. Franco è riuscito a recepirla e trasmetterla, quasi a farcela udire.
Bravo. Complimenti.
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21:59 22 febbraio 2009
| franco
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| Ospite
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Filippo,
trovo le tue considerazioni in totale sintonia,
Un graditissimo apprezzamento.
Grazie.
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14:15 23 febbraio 2009
| stella
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| Ospite
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Questo verbo
che anima l'argilla
del mio esistere,
che mi trae dalla polvere
degli anni consumati,
La grandezza e la forza dell'amore da cui trarre il senso dell'esistenza.
L'amore che eleva dalla miserabile quotidianità dell'esistere e che riscatta, il vuoto del tempo passato ad aspettarlo.
E poi………….hanno già scritto tutto gli altri.!!
Grazie per questo bel dono Franco.
stella
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19:16 24 febbraio 2009
| franco
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| Ospite
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grazie a te Stella.
Delle gentili parole e dell'attenzione.
Sei tu, immagino nell'avatar,
Hai davvero un bel viso e un'espressione che suggerisce dolcezza ma anche franchezza, e generosità.
Senza retorica, credimi, ma con amicizia cordiale e sincera,
f
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