daniela manzini kuschnig' s weblog

Con modo timido ed angolare se ne stava dritta in sordina,

aspettava l'imbrunire, la notte, per colpire gli occhi

dietro alle palpebre serrate dalle ciglia, la notte

che lasciava rughe sulla fronte quando a tradimento

la baciava,

la notte trainava il suo carretto colmo

di sogni e di amaretti (piccoli sogni dal sapore amaro)

che scioglieva fino allo scomparire sulla lingua, la notte

prese confidenza e il modo angolare si fece  poi centrale

e sub dolente, la notte diventò piuttosto invasiva e prepotente:

prese in possesso l'idea dell'infausta mente

e se la rideva fino all'alba.

(All'alba tutti i sogni, colpevoli ed innocenti, vengono

giustiziati).

Carmen

la notte è gravida di sogni, li tiene al caldo, li partorisce. sogni a occhi aperti e sogni ad occhi chiusi. tutti li porta in grembo e poi li culla prima di distribuirli in giro. la notte può essere una benedizione o una maledizione a seconda di quello che fa turbinare alla mente…

sono d' accordo, belle immagini. e la chiusa irridente lascia nell' aria il sapore di una risata.