duy huynh – cumulus curiosity


oggi inusuale un senso delle cose tutte
le cose che si incarnano in corpi d’acqua
parole precipitate non mie parole e
traccia di un solco corpo in ogni cosa
ignorata nel suo dire un dialetto segreto
l’invenzione di una vita a parte che vorrebbe
essere tutto
tutto quello che sfugge e non uguaglia.
E’ un esilio ogni lingua
patologia della mancanza
una radice in superficie sulla terra del sogno
un richiamo per gli uccelli che crea linguaggi
dai loro suoni
modulati sulla norma dei silenzi.
Impazzire perdere la voce e scrivere
srivere dentro questo dovrei
respirando tra gli interstizi della carta
all’ angolo di mondi alternativi tra le fibre del mio altro corpo
cotoni e sabbia isole di un contatto sperduto
dentro il bianco
dove restare in terra in attesa di un sussurro del foglio
questa scatola gialla di spugna
colorata d’insonnia
che mi spartisce le tempie e mi precipita il cuore
cuore cuore un rumore approssimato
una cavità del cielo in tempesta
entratomi dentro la bocca come da una finestra e
mio impianto di pianto.
Ho un temporale questa sera dentro il cervello
che mi scortica l’occhio e l’udito è un fragore di ferraglia
contro l’anima contro tutto ciò che anima il mio corpo
dentro cui mi pianto
con il quale mi spengo.