Utente | Messaggio |
17:40 2 dicembre 2010
| Carmen
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| Ospite
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“A pochi passi da me: l’Eterno”, disse il moribondo,
e tutte le cose saranno incompiute ed eterne,
poiché l’Anima è immensa, e non si compie in terra,
Essa che è l’immagine di un Dio,
e l'immagine dell’uomo è la materia e con l'uomo la materia si consuma.
Il groppa alla gola, un singhiozzo terreno a metà, ma perché?
se Cristo venne a dimostrare al mondo che morire a trentatre anni,
non significa che anche il tempo muoia,
se Cristo ebbe modo di farci vedere con l'Occhio dell'Anima il tempo
che non ha inizio né fine,
se la Risurrezione è il respiro dell’Anima,
se a ciascuno di noi è stato concesso un tempo infinito,
è perché Dio non crea cose finite,
allora ha ragione il vecchio moribondo.
Tutto sta nel sapere, se quell’Eterno, che ci tocca, sarà di luce o di ombra.
Noi, abbiamo il dono della Vita per pensarci…
Carmen
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22:43 2 dicembre 2010
| Manfredi
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| Ospite
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"abbiamo tutta la vita per pensarci"
anche se la vita è un breve lampo nel fiorire del tempo infinito
e l' infinito é Dio
la Sua Onnipotenza è alito e respiro del senza confine
tutto fare tutto capire tutto sapere
infinità dello spirito
immensità dell' Anima:
Eternità.
Il mio ringraziamento, Carmen.
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00:17 3 dicembre 2010
| Carmen
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| Ospite
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Grazie Manfredi, troppo gentile.
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23:36 3 dicembre 2010
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Scusa, Carmen,dove hai postato la tua domanda relativa alla posizione dei poeti ecc verso l' idea di spiritualità? NON la trovo più!!!!! volevo dir la mia…
Notte!
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22:45 4 dicembre 2010
| Carmen
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| Ospite
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L'ho cancellata, cara Daniela, perché poi ho pensato che forse potesse sembrare una delle mie domande senza senso. Ne faccio tante, sai. In ogni modo, se la cosa può essere interessante posso riproporla.
In poche parole il senso della domanda si aggirava sulla incoerenza dei poeti , tra la fede in un Dio e la fede nella Poesia, nelle mitologie e quant'altro.
E già che stiamo "chiaccherando" ti informo che ho allestito la casa per Natale. Sapessi com'è bella! Ho addobbato le finestre, come si usa in Svezia.
Alla finestra del salotto splende soffusa una stella rossa di cartone a cinque punte attaccata ina lato alla finestra del salone, poi sul davanzale interno sono accese le luce del advento a piramide, era quella che aveva mia madre all'Istituto dove ha trascorso le sue ultime anni.
Ho portato giù l'albero di natale sintetico. Domani la addobbo. Ho addobbato la ringhiera della scala che porta alle camere di sopra. E , rovistando tra vecchie carte, ho trovato una cartolina di mamma indirizzata a me con l'immagine della Sacra Famiglia e l'ho messa accanto alla sua fotografia, dove ci sono luci suffusi di un albero, colore lilla.
Non so, ma mi piace vivere di ricordi. Sto bene con loro, danno un senso al presente.
Un abbraccio grande e buona serata!
Carmen
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23:03 4 dicembre 2010
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Che brava, Carmen, che sei! io non ho ancora fatto nulla, quanto a addobbi! Mi ci metterò la settimana prossima, penso. Ma non mi sento "in vena" in questo momento. Da come la descrivi, la tua casa deve avere un aspetto davvero natalizio. Spirito del Natale (come lo chiamò Dickens), che nell' addobbo rispecchia il sentire interiore… Ti piace vivere con i tuoi ricordi? anche a me, sai. Sono i mattoni su cui ci costruiamo giorno per giorno.
Quanto poi alla domanda, la trovo legittima. Ci sono stati grandi, grandissimi letterati di fede: basta pensare a Manzoni e a Turoldo (tanto per fare solo due nomi). Però hai ragione, la maggioranza dei letterati appartiene alla schiera "laica". Forse, dico forse, la fede, ogni fede, porta, secondo loro, a delle limitazioni, dà regole, fissa codici di comportamento…che vengono sentiti come freni…
Non saprei, ogni poeta é "un caso a sé" e credo che una risposta generica non possa essere equilibrata. Certo dipende dal background (come per tutti) culturale, dall' humus su cui si sono costruiti. Ma, come, se ben ricordo, dicevi, la sensibilità del poeta dovrebbe facilitare il passaggio verso la dimensione spirituale e ciò invece non avviene. Forse un discorso é la mera "sensibilità d' animo" e un altro é "il sentire" l' ultraterreno nel sangue…. credo sia una "capacità" di cui non tutti, poeti o semplici intellettuali, siano dotati.
Buona notte, Carmen!
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01:18 5 dicembre 2010
| Carmen
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| Ospite
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ti avevo risposto, ma tutto è saltato. Ti rispondo domani mattina. Un bacio di buona notte. Ciao!
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23:09 5 dicembre 2010
| Manfredi
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| Ospite
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di che parlate, signore?
spirito poetico e mistica?
di letterati credenti e non?
credenti furono Svevo, Pirandello, Deledda, Mann, Rilke, Hesse, Papini, Saba, Pound, Ungaretti, Gadda, Montale, Faulkner, Quasimodo, Luzi, Boll, ………… basta!!!! sono esempi, solo esempi.
forse la domanda era come accade che persone dotate di spirito poetico, non riescano a vedere lo spirito dell' anima… ci sono spesso delle "chiusure" mentali, ermetiche da cui non si riesce a uscire. sono dei perimetri che sbarrano la strada verso l' altra faccia del mondo, generalmente, penso, quando la razionalità prevarica la sensibilità e la immola al "credo a ciò che vedo e tocco" e così torniamo a San Tommaso.
occorre dire che é difficile aver fede, quando si cercano prove razionali che la motivino. concludendo: essere poeti animati da razionalità porta a considerare il resto come irrazionale e nulla più. voglio poi dire che di motivazioni se ne possono trovare tante, a partire dall' epoca in cui si vive, dai costumi del tempo, dal peso delle scoperte scientifiche sulla mentalità generale ecccc
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18:14 6 dicembre 2010
| Carmen
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| Ospite
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Grazie Manfredi per la ricca delucidazione !
E' vero ai tempi di oggi fa anche "tendenza" essere scettici, mi sembra.
Un caro saluto e buona serata!
Carmen
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