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Nel padiglione segreto di Mozart – prima parte -

UtenteMessaggio

08:41
27 febbraio 2011


OmarBunfai

Ospite

 

Vienna, fine marzo del 1791.

Nei sobborghi della capitale austriaca sorge il teatro auf der Wieden, una mirabile costruzione: comprende sei cortili, duecentoventicinque appartamenti, trentadue scale percorse durante gli spettacoli da un flusso ininterrotto di aristocratici e borghesi, di popolani e attori.

Nel cortile più esteso c’è un giardino, una fontana e un piccolo padiglione di legno, poco più grande di un’edicola da giornalaio.

Questa struttura è stata messa a disposizione dal direttore artistico del teatro, Emanuel Schikaneder, per il suo compositore di fiducia Wolfang Amedeus Mozart.

I due amici stanno lavorando a una nuova opera teatrale, “ Il Flauto Magico”.

- Buongiorno, caro Wolgango. Hai dormito bene stanotte?

- Una buona giornata anche a te, Emanuel. Sono in piedi come il solito dalle cinque. Ho già fatto il giro dei panettieri e ho assaggiato diverse deliziose brioche, ne gradisci una?

- No, Wolfi, sai che noi attori dobbiamo stare sempre in forma.

- Certo, vivete da ammalati per poi morire sani! Ahahahahaha!

- Sei il solito briccone monellaccio. Tu come stai? Hai il viso un po’ gonfio e sei pallido…ci sono pensieri che ti tormentano?

- No, Schiki, nessun problema: questo è un bel periodo per me. La tua amicizia, questa bella opera egiziana cui stiamo lavorando e che sta prendendo forma…ah, non sai quanto mi piace quel tuo Papageno, un simpaticone!

- Divertente, vero? Hai già in testa una bella melodia popolare che possa cantare?

- E’ tutto qua -. Mozart indica compiaciuto la sua fronte.

- Ti stavo dicendo: mi sento così a mio agio in questo giardino!

C’è un bel boschetto rallegrato da uccelli canterini, una fresca fontana e quelle tue amiche attrici che vengono spesso a trovarmi.

Sai quanto ridiamo insieme! Grazie anche a quelle bottiglie di buon vino che mi regali ogni tanto.

 - Domani ti porterò un rosato speciale, Amedè.

- Bene. Aggiungi poi che Costanza, la mia adorata mogliettina, è partita per le terme di Baden con mio figlio Karl.

Sai, stiamo aspettando un altro pupattolo e Stanzi ha bisogno di cure e di riposo…

- Accipicchia, Der Mozart, non stai mai fermo!

- Eh, son sempre stato un tipo vivace che non sa lasciarsi in pace.

Insomma, grazie a te, Schiki, mi sento creativo, libero, gioioso come un passerotto e svolazzo come Papageno in questo bel padiglione all’aria aperta tutto per me.

- Wolfi, mi fa piacere, però guarda che lavori troppo, questo è il problema. Continui a scrivere musica su musica e accetti troppe commissioni. Questo Carnevale hai fatto ballare tutta Vienna con i tuoi minuetti e ancora non ti sei fermato: ma come fai?

Devi riposarti di più, amico mio.

Ad esempio, mezz’ora fa ho visto partirsene da te due strani personaggi da commedia.

Uno l’ho riconosciuto; era il Conte Joseph Deym von Stritetz, quel folle che ha ucciso un duca in un duello per una storia di corna, è fuggito all’estero ed è rientrato in patria sotto falso nome, facendosi chiamare Muller.

Chi era quell’altro tizio col saio che lo accompagnava?

- Preparati a ridere a crepapelle, Emanuel: Primitivus Niemecz, frate dell’ordine degli Erbarmherzige Bruder, noto bibliotecario e meccanico provetto. 

- Erbarmherzige Bruder? 

- Si tratta di un ordine monastico che pratica la carità, preparando e mandando i suoi appartenenti ad assistere i malati negli ospedali. 

E’ venuto a trovarmi in qualità d’inventore di automi meccanici musicali, per i quali vuole un mio spartito.

- Automi meccanici? Sono tutto orecchie, Wolfi, racconta tutto che la faccenda si fa interessante. Ne tiriamo fuori qualche bell’intreccio per il teatro.

- Allora, il Conte Deym/Muller è un creatore di figure di cera.

Devi sapere che in onore della prematura dipartita del feld-maresciallo barone von Laudon, ha inaugurato un mausoleo, aperto al pubblico, dove ha esposto la sua collezione di oggetti rari e curiosi.

Devi proprio andare a visitarla, Schiki, è una Camera delle Meraviglie!

 

C’è un automa musicale che ha la figura di una dama abbigliata con un piccante abito rococò da cui s’intravede un seno prosperoso, che suona il pianoforte; c’è un Pan tutto colorato che ricorda Papageno che suona il flauto; in un’alcova le Tre Grazie si dilettano con il flauto e il pianoforte e poi ci sono minuscoli canarini che trillano nelle loro gabbie e figure in costumi spagnoli che ogni ora suonano una musica funebre da me composta, che dura otto minuti esatti.

Tutte opere di meccanica di precisione, inventate e montate da fra Primitivus.

- Incredibile! Non vedo l’ora di andare a vedere questa Wunderkammer, mi hai veramente incuriosito.

- E non è tutto.

In mezzo al mausoleo e a tutti quegli automi c’è una bara di cristallo con dentro un maresciallo di cera, con le fattezze del barone von Laudon.

L’idea è di farmi realizzare un’andante per organo meccanico, alla fine del quale, alle cinque d’ogni sera, la cripta di cristallo si apre, il maresciallo si mette seduto e sguaina lo spadone e urla:

“ Alla carica!”.

 

Poi riassume la posizione sdraiata e la bara si richiude.

-Stupefacente! Questi ricchi non sanno proprio come impiegare il loro tempo.

-Sono dei pazzi giocherelloni come noi, Emanuel, solo che noi siamo sempre oberati dai debiti e dagli impegni da assolvere.

- E’ così. E senti Wolfi, l’hai già composta la musica per quell’organo meccanico?

- Sì, ecco qua lo spartito: andante in fa maggiore per organo a rulli.

- Rulli?

- Sì, Fra Primitivus mi ha spiegato che sono dei cilindri azionati da manovelle o da pesi che, in corrispondenza con la successione delle note, sono forati in modo tale che degli aghi possano penetrare nei fori e premere così i tasti dello strumento musicale che sono abbassati alla bisogna.

Il suono che si produce è troppo acuto e squillante per i miei gusti delicati, ma ti assicuro, Emanuel, si riproduce con assoluta purezza e precisione.

- E’ geniale!

- Sì, Schiki, formidabile davvero.

Vuoi sentirlo quest’andante per rulli automatici fresco di giornata?

- Al volo, Wolfi.

- Vieni, andiamo alla spinetta.

 

21:26
27 febbraio 2011


admin

Amministratore

messaggi3520

Un' altra intrigante rielaborazione di un personaggio famosissimo, come sempre, caro Omar, calato con cura estrema nel contesto della sua epoca! Bello! Aspetto il seguito…Laugh 

Il brano musicale ben si accompagna alla vicenda…Smile

dmk

19:18
28 febbraio 2011


Manfredi

Ospite

bene beneLaugh al solito, Omar: bello! vediamo come va a finire, eh!



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