
I atto
Durante l'antivigilia di Natale, Luca Scilipoti, un napoletano, "neo uomo di fiducia” del Premier del Governo italiano (come dice lui stesso enfaticamente presentandosi a Vittorio, l'amico del figlio), in realtà semplice custode di un centro-benessere specializzato in agopuntura, prepara la festività insieme alla moglie Concetta, allo scapestrato figlio Tommasino ed al bisbetico fratello Pasquale.
Mentre è intento nella preparazione dell'amato presepe, subendo anche le critiche della moglie e del figlio che lo ritengono inutile, irrompe in casa Antonio Di Pietro, leader del partito dell’Italia dei Valori che così lo arringa:
“Tu essendo ghe sei sdado eleddo nel mio pardido, come osasterebbi tradirmi per passare al Nano delle Bananas?”
“Scusa Antonio”, – replica lo Scilipoti -, ma non ti piace il mio presepio?
“Ma che c’azzecca! Io ti facebbi arrestanti dalla Procura!”
“Ah, Tonì, sei invidioso perché tu il Ministero all’agopuntura non ce l’hai, tiè!”.
II atto

te piace 'o presepio?
Tommasino, il figlio di Scilipoti, introduce in casa Catia Pollidori, neo ministra del CEPU, per la formazione culturale via Web.
Di Pietro, come la vede , la cazzia:
“Anghe tu, bruta e ignorante, filia mia ,ma che c’azzecca vendersi al farabutto commendatore della Bananne, non vedi che è un problema di coscenza?”
“Caro il mio Di Pietro, innanzzituto cerci di parlare melio in itagliese correggiato, pi lei nascondo l’invidia perché ora sono qualcuna e inoltre abbi le coscenze coperte che porto i blues jesus essendo Natale.”
Alchè Scilipoti sbotta:
“Ma almeno ci piace il mio presepio?”.
DI PIETRO E POLLIDORI ALL’UNISONO :” ‘O PRESEPIO FA CAGARE ‘O CAZZO!”.
III atto

"vulite nu poco d'agopuntura alla uallera?"
A causa della situazione creatasi e del crollo delle sue certezze, in quanto il suo presepio non piace a nessuno Luca Scilipoti, per anni vissuto nel beato candore della sua ignoranza (egli credeva infatti che sarebbe stato perdonato dagli italiani per il suo vergognoso voltagabbana, in fin dei conti gli italiani non sono quelli che hanno consegnato in massa al Duce le loro fedi nuziali per poi appenderlo come un quarto dibue in piazzale Loreto?), si ammalerà (probabilmente colpito da ictus) restando inchiodato al letto, vittima di gravi difficoltà motorie e vocali ma tentando fino all'ultimo di riappacificare Di Pietro e la Pollidori.
Viene a trovarlo un altro lungodegente come lui, il Ministro alle Riforme dell’Agopuntura e del CEPU Bossi, per confortarlo e fargli vedere che anche da malati si può decidere le sorti dell’Italia. In realtà il capo selvaggio dei Celti padani è incazzatissimo, perché lui voleva andare a votare –cos’ la Lega diventava il primo partito in Padania – e Scilipoti ha impedito il suo trionfo che l’avrebbe eguagliato a Vercingetorige, fermo per il momento all'uno a zero per Cesare.
Scilipoti chiede speranzoso al Sire dell’Ampolla rettale del Monviso:
“ Te piace ‘o presepio?”
E lui, il barbarico assuntore di Viagra, il Re delle erezioni, sibila con un po’ di bavetta alla bocca, perfido e spietato:
“ No, ‘o presepio mi fa schif’o’cazz!”
Scende il sipario(sulla Repubblica).
FINE