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La Kripteia spartana e i ristretti circoli di iniziati nei forum della rete

UtenteMessaggio

08:59
11 febbraio 2011


OmarBunfai

Ospite

 

 

Dedico questo testo a Daniela e a Manfredi e a questo blog, che incarna tutte le qualità umane opposte a quelle comprese e indagate, ma condannate fermamente nella mia ricerca.

Nella Rete si sta diffondendo un darwinismo sociale che mi fa orrore. In questa oasi trovo valori umani diversi, basati sul rispetto dellla persona e non sulla sua capazità sfrenata di competizione. Un grazie a tutti gli animatori, nuove "Stelle".

 

Molti amici di mail, spesso si lamentano che in molti Forum della Rete vengono accolti con indifferenza e, molte volte vengono intimiditi e allontanati se osano manifestare in modo critico e civile il loro dissenso.

In risposta mi piace parlare loro della krypteia degli Spartani, come origine dei ristretti circoli iniziatici gnostici che poi portarono allo sviluppo delle società segrete e della massoneria in Europa, ad esempio.

Quest’antica strategia umana si ripete oggigiorno nei Forum del Web, dove cricche di utenti – "quelli che sono arrivati prima a installarsi nel sito” – formano corpi di parapolizia che intimidiscono e tentano di manipolare i nuovi arrivati.

Se andiamo alle origini di questo fenomeno sociale, nelle radici greche della nostra cultura, scopriamo che gli Spartani, l’eroico popolo che fermò i barbari schiavisti persiani alle Termopili e a Platea, hanno inventato questo sistema di controllo sociale con la krypteia.

Era un sistema di addestramento precoce alla vita militare, impartito ai ragazzi della classe dominante di Sparta.

Ecco come si svolgeva: i capi addestratori di questi rampolli aristocratici di tanto in tanto mandavano nel territorio, chi da una parte chi dall’altra, i giovani che sembravano più svegli, armati di pugnali e forniti di viveri indispensabili.

Di giorno essi si disperdevano in luoghi inesplorati, vi si nascondevano e riposavano; di notte scendevano nelle strade e, se sorprendevano qualche ilota – appartenente alla classe dei servi che lavorava i campi – lo strangolavano o lo sgozzavano.

Spesso facevano anche delle scorrerie per i campi e uccidevano i più robusti e forti degli iloti.

In questo modo quei giovani si tempravano alla guerra, imparando le tattiche della guerriglia, il mordi e fuggi e nasconditi.

Narra Erodoto: “ …quelli che uccidono, gli Spartani li uccidono di notte, con agguati; di giorno non uccidono nessuno.”

Ma tutta la krypteia aveva un’altra funzione ancor più dirompente: quella del controllo sociale.

Fu merito degli Spartiati aver riconosciuto per primi in quale misura l’ordine sociale sia fondato sul terrore e sull’odio sociale, e come soltanto sulla base dell’odio e del terrore possa perdurare.

Da ciò traggono le conseguenze: con la massa dei servi e degli schiavi non ci puo’ essere nessun contatto, altrimenti Sparta è finita.

Pertanto al loro interno, tra gli iniziati aristocratici, stabiliscono il rispetto per l'Uguale aristocratico e la democrazia meritocratica – guai a chi non eccelle nella krypteia!- che è necessaria per quelli che vogliono assicurarsi una continuità unità d’intenti, nella difesa dei valori aristocratici di chi è arrivato sul suolo patrio “per primo”.

Il popolo bue, gli iloti, invece è dislocato alla periferia della krypteia, riducendo in schiavitù le loro anime e i loro corpi, pronti così a essere sacrificati all’addestramento militare dei nobili rampolli.

Occorreva mantenere il terrore come condizione normale, a differenza degli illusi Ateniesi, gli Spartani sapevano bene che le vittime non avrebbero mai dimenticato le loro violenze.

E questa fu la grande invenzione degli Spartani e l’eredità che lasciarono alle future società europee: fare in modo che il terrore fosse percepito come normalità tramite le leggi imposte dai nobili.

Gli Ateniesi aristocratici s’illudevano, ripeto, di controllare il popolo servo facendoli votare in libere elezioni.

Gli Spartani, più realisti, sapevano che il parente di un ilota strangolato non si può sedurre e maneggiare col giochetto delle urne.

Così il cerchio primordiale degli iniziati si trasforma in occulto corpo di polizia; il loro dominio sarà dato dal piacere di sentire la dipendenza della vita altrui dal proprio arbitrio, ma permanendo nell’anonimato dato dall’appartenenza all’anonima casta degli Uguali, protetti da un elmo di bronzo e da un mantello rosso sangue.

Il piacere dato dal sentirsi parte di un corpo guerriero d’elite, di una squadra di famelici lupi.

Infatti, fu Licurgo a dare queste leggi a Sparta. Ecco il senso del suo nome: “colui che compie le opere (e celebra le orge) del lupo”.

 

E allora, amiche e amici internauti, quando nei Forum incappate in cricche d’iniziati che fanno di tutto per farvi sentire inadeguati, rileggete con me, in questo scritto, l’origine di quel fenomeno e non abbiate paura se vi sentirete incompresi e isolati.

Siete alla presenza di un’antica storia che si ripete da sempre e da quando esiste l’uomo.

Capirete allora che ogni società è fondata sul terrore, che ogni “regolamento” è scritto da pochi iniziati che hanno sempre un corpo di polizia pronto per reprimere ogni vostro libero dissenso.

Capirete che l’unica società buona è quella abolita dalla vostra libera capacità di pensare e di amare.

In quel momento, scuotete la polvere dalle vostre scarpe e riprendete il cammino in cerca di esseri umani liberi e giusti e non-violenti come voi.

Andate, siete liberi da ogni krypteia, siete menti aperte, siete anime grandi.

Rimettetevi in cammino, siamo tutti pellegrini in cerca di una vera Stella cometa.

15:54
11 febbraio 2011


borablu

Ospite

Quando diventerò grande, mi spiegherai cosa volevi dire?

grazie.

20:11
11 febbraio 2011


OmarBunfai

Ospite

Caro Borablù,

a vedere la foto che accompagna il tuo nick mi sembri cresciutello! Ahahahah – scherzo -

Mah, penso che pezzo spiegato sia testo fallito, come diceva più o meno Flaubert, comunque vista la tua simpatia provo una sintesi:

hai mai provato in vita tua a sentirti emarginato, di trovarti in un ambiente che ti considera un camaleonte invisibile?

Ecco, nelle mie esperienze di utente di Forum ho visto spesso – come nella vita quotidiana – che tanti amano intrupparsi in consorterie di iniziati che ignorano e talvolta attaccano ed espellono chi non la pensa come loro.

Mettici anche che sono uno studioso di storia europea ed è venuto fuori il testo che hai letto.

La krypteia spartana si ripeterà diverse volte nella nostra storia: l'imperialismo Romano, la SAnta Inquisizione che brucia streghe ed eretici, il TErrore di Robespierre, i totalitarismi neri, rossi e d'ogni tipo.

Il testo in realtà è un'apologia di Daniela e Manfredi, in particolare, che rappresentano virtù di accoglienza e diponibilità umana raramente rintracciabili in rete.

Insomma, angeli contro demoni, questa è l'estrema sintesi.

Buona vita e abbi gioia, caro Borablù.

20:33
11 febbraio 2011


admin

Amministratore

messaggi3520

Oplita spartano

Per prima cosa, grazie, Omar, per la dedicaLaugh!!!!!!!!!!!

Un accenno alla società spartana:

era suddivisa in tre classi: gli Spartiati, i Perieci  e gli Iloti.

Gli spartiati erano i veri spartani. Di etnia dorica erano gli unici abitanti della città che detenevano diritti civili e politici, avevano l’obbligo di coltivare l’arte della guerra e, raggiunta la corretta età, partecipare alla syssitia. Il significato letterale era “comunità dei pasti”: si trattava di pasti comuni ai quali era severamente vietato mancare, tuttavia non erano semplici banchetti, il valore dei sissizi era di natura quasi sacrale, poiché rinsaldava i legami tra gli spartiati. Agli spartiati era vietata qualsiasi forma di attività commerciale e solo a loro era consentita la guerra nella formazione oplitica.

Alla classe dei perieci appartenevano i cittadini, sempre di etnia dorica, che abitavano negli immediati sobborghi della città, la stessa parola significa “coloro che abitano intorno” (si dice che abitassero in 100 città disposte tra il monte Taigeto e il monte Parnone). Si trattava di cittadini di “serie B” ai quali non erano concessi diritti politici, tuttavia, svolgevano tutti i lavori sociali “elevati” come i mercanti o gli artigiani. Partecipavano alla guerra al fianco degli opliti spartiati in qualità di opliti leggeri o di altri contingenti.

L’ultima classe era quella degli Iloti. Gli Iloti erano le popolazioni abitanti la Messenia prima delle invasioni dei Dori: in perenne conflitto con questi tentarono più volte di ribellarsi al loro giogo. Nello stato lacedemone gli Iloti erano considerati poco più di nulla: non erano liberi, svolgevano ogni lavoro umile, lavoravano la terra degli spartiati, ed erano obbligati a servire i “signori” Spartani in guerra accompagnandoli portando loro la panoplia e le vettovaglie.

E ora la domanda:che c' azzecca la società spartana, la kripteia nello specifico, con i nostri Forum?

La Kripteia si configura in una vera e propria caccia all' uomo. Naturalmente nei Forum nessuno finisce ammazzato fisicamente, ma si trova spesso una specie di persecuzione, di messa in ridicolo del new entry da parte di chi è in loco da parecchio, dagli "estensori" del "clima" del sito. Devo dire che é capitato anche a me, ma sento anche di dover evidenziare che le persone in questione si contraddistinguevano per una grassa forma di presunzione, tanto grassa che la si poteva toccare con mano. E devo dire che la kripteia spartana, ai tempi di Sparta (occorre sempre, a mio avviso, calarsi nel momento storico e nella realtà di quel momento) era molto diversa dalle "derive" che si fanno risalire ad essa. Non la voglio giustificare, certo, ma solo notare che il rapporto numerico fra le tre classi era, a dir poco, squilibrato:

10 000 Spartiati

200 000 Iloti

50 000 Perieci

il che comportava un sistema durissimo per far fronte a rivolte sempre in agguato. 

Certo, il terrore é un sistema di "controllo" messo in atto efficacemente nella storia. Chi non ricorda il TERRORE francese? Onestamente devo dire che non mi pare di poter estendere in senso lato il concetto di "società basata sul terrore". In altre parole, ancora ne esistono, é fuor di dubbio, ma lo "stato di polizia" nel senso vero dell' espressione non lo trovo "ovunque" e "sempre". 

dmk

21:07
11 febbraio 2011


Manfredi

Ospite

ehmmmm… ringrazio Omar per la sua gentilezzaLaugh 

fa sempre piacere vedere che l' essere disponibili a leggere e a cercar di capire le opinioni degli altri, trova riscontri positivi. infatti capita, a volte, di essere clamorosamente fraintesi anche in questo. 

in rete se ne vedono e leggono di tutti i colori e i comportamenti sono spesso di un' intransigenza unica. ti iscrivi a un forum, ti dicono: benvenuto e poi, come apri bocca, son mazzate o, se ti va bene, vieni ignorato con cortese disinteresse. sia chiaro, non é sempre così. ma capita con sufficiente frequenza da divenire emblematico. ha ragione dmk,  la presunzione e la prepotenza di pochi "conduttori" finiscono per rovinare realtà che potrebbero essere anche positive.

sai, Omar, per me sentir parlare di Sparta e di Atene é come andare a nozze! che tempi e che gente! essere "spartani" in questo mondo, oggi, suona anacronistico. gli opliti avevano 2 vesti, una per l' estate e una per l' invernoWink si allenavano alla fatica, alla vita dura in funzione della difesa del territorio contro i nemici… nessuna pompa, nessun lusso… eggià… 

poi, certo, erano "crudeli", non conoscevano la pietas, non avevano pietà neanche di se stessi, nè dei propri figli… 

07:50
12 febbraio 2011


OmarBunfai

Ospite

Cari amici, come al solito grandi contributi i vostri, per equilibrio, informazione e penetrazione nel senso del pezzo.

Solitamente la krypteia nei libri di storia viene omessa, sopratutto alle elementari e alle medie, ma anche oggi nei licei, alcuni ragazzi mi dicono che non se ne parla.

Questo è il cuore nero dela nostra civiltà europea: ho letto ultimamente un libro sulla polizia segreta di Stalin di Beria e soci, ed erano organizzati in tutto e per tutto come gli spartani.

Attenzione allora, il miglior trucco del Diavolo è di farci pensare che non esiste.

Cari Daniela e Manfredi, vi ringrazio anche d'aver capito come il mio testo sia puro cristianesimo.

Una buona domenica.

19:12
13 febbraio 2011


admin

Amministratore

messaggi3520

Infatti, Omar, della Kripteia nelle scuole, non si parla. Per come la vedo io, da vecchia docenteWink , il non parlare dell' argomento alle elementari, é ok: bambini troppo piccoli che spesso, nella nostra modernità, vengono "esposti" a idee e a fatti che possono colpirli in modo traumatico (i bambini piccoli non sono fatti di gomma e non rimbalzano così come la loro sensibilità che, spesso, é estrema). Ma alle superiori, sarebbe doveroso, più che doveroso, proporre l' argomento e farne motivo di discussione. 

l miglior trucco del Diavolo è di farci pensare che non esiste

Sono pienamente d' accordo e lo sono in senso lato-biblico, anche se c' é tutta una (sotto)cultura che predica la non  esistenza del Diavolo: lo considero un pensiero estremamente pericoloso…

Il filosofo polacco Leszek Kolakowski fa dire al diavolo in una immaginaria "conferenza stampa metafisica tenuta dal demonio a Varsavia, il 20 dicembre 1963":

“Essi (gli dei) lo ricordano senza alcun imbarazzo, poiché essi (…) fanno parte di quella tradizione che (non) dà nessun contenuto al mio nome. (…) E che dire della chiesa, del pulpito? Le antiche raffigurazioni vengono rimosse dai luoghi di culto, perché la gente non venga spaventata dal diavolo. È una esigenza, essi dicono, della “educazione moderna”. Siete venuti a patto con tutti, signori miei, pur di mantenere il passo con chi vi copre di ridicolo. Accettate tutto (…) Avete vanificato il diavolo, ne avete fatto una maledizione senza alcun contenuto, un avanzo da fiera, un ricordo vergognoso di un mito scartato e da rimpiazzare subito, un fastidioso avanzo di un tempo remoto, un pezzo di rottame del bisnonno rimasto per errore in un appartamento moderno, igienico, confortevole e funzionale. E voi vi chiamate cristiani? Cristiani senza il diavolo? Fate pure, tanto non sono affari miei. La faccenda non mi riguarda affatto. Tutto sommato io preferisco la vostra incredulità, o uomini.

dmk



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