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UtenteMessaggio

06:21
29 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

 

In un paesaggio tropicale, coloratissimo, si erge un Dio giovanile e amichevole, nel mattino della sua creazione.
Il volto, dai vivaci occhi azzurri, incorniciato da riccioli biondi, le sue vesti e l’intera figura sono immersi nello splendore dell’aurora.
Alza la mano destra in segno di benedizione e con la sinistra tiene per il polso Eva, quasi a gioire delle vive pulsazioni del suo sangue e a suggellare per sempre l’unione di questo sangue umano con il proprio.
A questo contatto fisico tra il Dio creatore ed Eva si aggiunge quello, ancora più manifesto, tra le dita dei piedi di Adamo e il piede del Signore.
Un rapporto è qui stabilito con un’insistenza sottolineata: Adamo sembra veramente distendersi in tutta la sua lunghezza per entrare in contatto con il creatore.
Anche il mantello di Dio, che si rigonfia attorno al cuore, cade in pieghe dai contorni marcati sino ai piedi di Adamo, indicando un ulteriore accrescimento di energia divina.
Questi personaggi formano dunque un circuito chiuso di forza; una corrente di energia magica li unisce.
Questa comunicazione di forza e di benedizione manifesta la credenza in una magia di transfert, d’assimilazione, che attribuiva alle estremità del corpo – sommità del capo, mani e piedi – un potere del tutto particolare d’irradiazione e di ricezione della Libido.
Veniamo così all’idea centrale suggerita dal Gesù Creatore, l’ideale adorato dagli Homines Intelligentiae di Bruxelles, – un gruppo radicale dei “Fratelli e delle Sorelle del Libero Spirito”, conosciuti anche come Adamiti, attivi in tutta Europa dal XIII secolo -: “ Et erunt duo in carne una”, ed essi saranno una sola carne.
L’ideale è esemplificato nella spilla che Bosch ha posto in evidenza sul cuore di Cristo- con lo zoom di Picture Manager potete ingrandirla agevolmente-.
Si tratta di due cerchi che, a partire da un centro comune, divergono verso l’esterno o convergono nel loro centro a spirale (le forze temporali dell’Uomo e della Donna, dello Yin e dello Yang): esse si decentrano e si concentrano.
Parlo degli eterni simboli di forze dinamiche contraddittorie dell’esistenza come l’inspirazione e l’espirazione (la sistole e la diastole, l’alta e la bassa marea, la Luna Nuova e la Luna Oscura), che contemporaneamente tendono con intensità verso il loro centro e dal centro rifluiscono in dinamica energia dialettica verso il Cosmo.
“ La terra fiorisce, il cielo stilla pioggia e nascono e crescono i figli”, intona il salmista.
Oppure come cantava un antico rito nuziale vedico:
“Io sono qui, tu sei là. Tu sei là, io sono qui. Io sono il cielo, tu sei la terra.”
E davvero in prossimità di questo Mistero possiamo solo cantare, ballare e suonare e non spiegare.
Gli Adamiti credevano alla Libido con la L maiuscola, all’unione tra i due sacri principi maschile e femminile mediante l’Amore e la Pietà di Gesù in virtù di testimone.
Credevano alla Resurrezione della Carne adesso, ora e qui e non in un futuribile Eden.
La Resurrezione della carne era per loro un’aspirazione sociale che concerneva l’umanità nel suo complesso, e diventava un problema politico concreto quando gli Adamiti chiedevano ai Signori temporali del loro tempo di dare felicità invece di potere, di sviluppare un’ economia politica che fosse una scienza dei valori d’uso invece che di valori di scambio, una scienza del GODIMENTO invece che dell’accumulazione e della tesaurizzazione.
Credevano che l’essere umano, fuori dai condizionamenti sociali basati sull’avidità e la smania di possesso, fosse ancora innocente come ai primi giorni della Creazione, vista come un atto d’Amore di un Signore amorevole e giusto.

Ho parlato abbastanza, di certe intuizioni si può solo cantare.
Come diceva il filosofo americano Thoreau:
“ Non abbiamo bisogno di pregare per un paradiso più elevato di quello che i puri sensi ci possono procurare: una vita puramente sensuale.
Attualmente i nostri sensi non sono che rudimenti di quello che sono destinati a diventare”.

22:28
29 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Molto interessante, Omar.

Mi dispiace solo d' essere arrivata a leggere questo post solo adesso, (son stata via tutto il giorno), e sono stanchissima. Mi riservo di tornarci sopra a mente "chiara". Ma, ripeto, molto molto interessante.

Adamiti che ballano nudi in strada

Degli Adamiti (considerati eretici e antinomisti) sapevo solo che furono una setta (con origini molto antiche, degli Adamiani(setta che si può far rientrare negli Adamiti) ne parla anche Sant' Agostino) che affermava che si doveva tornare all' innocenza di Adamo, prima del peccato originale: il "corpo" é opera di Dio, quindi non ha bisogno d' esser coperto, la nudità non è peccato. Ma nulla di più. Così come non avevo letto di Bosch come aderente agli Adamiti. Certo che con gli Adamiti si torna al concetto di salvezza come predestinazione, alla maggior considerazione data all' ortodossia piuttosto che all' ortoprassi… insomma un discorso piuttosto complesso.

Ah, ti ringrazio per la spiegazione – interpretazione dell' Eden di Bosch. Molto pertinente, molto sentita. Bosch è un artista affascinante, intrigante, magico. La sua immaginazione, sia quando rappresenta il bene sia quando dipinge il male, pare infinita. 

dmk

19:08
31 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

mah…, ragazzi, ne so davvero poco degli Adamiti. devo esser onesto, ne so poco delle varie sette bollate di "eresia", a parte quelle derivate dalla riforma protestante.

mi è molto piaciuta la "lettura" data da Omar al dipinto di Bosch (un grandissimo artista che amo molto).

si doveva tornare all' innocenza di Adamo, prima del peccato originale

ma, mi viene da dire, il peccato originale c' é stato. quindi… la vedo difficile tornare a uno stato di grazia pre-peccato originale, quando la nudità non facevo scandalo, ma era espressione di uno stato naturale e di grazia. solo una considerazione venuta di getto. una volta scoperchiato, il vaso di Pandora non si è più potuto richiudere e l' ombra del "peccato" si é allungata a rivestire l' uomo, insieme alla malizia e compagnia bella. a me non è che piacciano queste posizioni che si contrappongono a ogni ovvia considerazione sul che cosa è la natura umana (bene e male mischiati insieme) e ne cercano il superamento in modi vari 

Credevano che l’essere umano, fuori dai condizionamenti sociali basati sull’avidità e la smania di possesso, fosse ancora innocente come ai primi giorni della Creazione

poco realistico, no? l' essere umano E' condizionato – non c' é pezza -. la purezza è rimasta nell' Eden, sigillata da una scelta che il primo uomo fece. sbagliando tutto, in virtù proprio di quel che di "avido" é insito in lui, che lo ha corrotto fin dal principio.

credo che l' Eden lo si possa – lo si debba –  riguadagnare in altro modo, senza bisogno di ricorrere alla nudità della carne, sia pure in valenza simbolica.Wink

22:41
31 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Di Bosch, in contrapposizione all' Eden, il Giudizio finale 

Demoni, creature semi-umane, macchinari strani evocano paura e confusione e dipingono il male dell' uomo, dentro l' uomo. 

Le figure simboliche, altamente immaginative, complesse e originali, creano un' iconografia che, anche ai suoi tempi, spesso risultò se non oscura, almeno di difficile comprensione.

« La caratteristica veramente sconcertante della pittura di Bosch è che, nonostante tutta la profusione di realismo, quasi fin dall'inizio esso si sforza a esprimere l'immateriale. » 

(Hieronimus Bosch di A. Linfert (1959)

« Bosch evoca un male immateriale, un principio di ordine spirituale che deforma la materia, un dinamismo che agisce in senso contrario a quello della natura. »

(Jérome Bosch di L. van de Bossche (1944)

Mi ha sempre fatto ripensare, in certo senso, ai bestiari medioevali. La tecnica è rivolta a esprimere concetti religiosi e morali, tramite un fantastico denso di immagini, a volte, straripante di figure. Bosch è ben consapevole del male insito nella natura umana, quel male che condanna l' umanità intera alla dannazione dell' inferno. Unica via di fuga – salvezza é una vita modellata su quella dei santi (tavole dei santi), i quali attraverso la meditazione divengono incuranti del male che li circonda e, in particolare, attraverso la meditazione delle pene sofferte da Cristo (meditazione che porta ad immedesimarsi e a percorrere la strada che porta alla salvezza).


 

San Giovanni Battista in meditazione

Cristo portacroce

La composizione «sovrasta la crudeltà, l'ira e l'odio degli uomini» (Carrassat)

dmk

06:29
1 novembre 2010


OmarBunfai

Ospite

Molto bello Daniela, questo tuo intervento.

Tutti i grandi artisti, come Kafka, Baudelaire e Dostoevskij per esempio, hanno saputo rappresentare come alla radice del nostro destino di uomini il senso del Sacro e del Male s'intreccino e spesso dolorosamente si confondano.

Hanno saputo guardare nella vita fino in fondo e si sono negati alla consolazione d'ogni religione istituzionale, pur sapendo cos' era la vera Fede.

Certo la vita non è innocente, perchè tutti noi ci troviamo a nascere in un mondo dove esiste l'ingiustizia, esiste la violenza ed esiste quindi anche il male.

Non ha senso guardare al trittico delle delizie senza guardare anche la terribile ala destra.

Le inaudite ingiustizie scandalose che succedono appunto SUCCEDONO.

E non possiamo tirarcene fuori.

Pertanto, la ricerca di un' Utopia non può non tenere conto che nessuno di noi ha la veste candida; ma gli ideali del Gesù Creatore non tendono al fare quello che si vuole al di là del bene e del male, ma a sporcare quella veste candida in nome dell'Amore e della Pietà, per fasciare una ferita o pulire un pavimento per rendere luminosa una casa.

BUONA GIORNATA  Daniela!

22:26
2 novembre 2010


Manfredi

Ospite

ma a sporcare quella veste candida in nome dell'Amore e della Pietà, per fasciare una ferita o pulire un pavimento per rendere luminosa una casa.

solo un esempio. fra i tanti. questa fattualità, questo "fare" é quello che mi piace, che trascina e apre il cuore al meglio che c' é in ognuno. di fronte a questi "fatti", ogni onesta utopia mi si scolora.  punto di vista, of course.

 

22:31
4 novembre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Immagini colme di pietas, Manfred! Pietas intesa come attenzione, condivisione dell' altro. Pietas che illumina l' anima in un cum – patire che é spartizione di gioia e, soprattutto, dolore.

dmk



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