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INTERVISTA AL PROF. JOHN KEATING – rendi la tua vita straordinaria! -

UtenteMessaggio

07:34
20 marzo 2011


OmarBunfai

Ospite

Dedicato alla cara Daniela: gli occhi del cuore sanno vedere la grande anima del Cosmo.

 

Amo molto viaggiare a Firenze e dintorni.
A livello paesaggistico, storico e culturale, Napoli, Venezia e Roma sono ancora più belle; ma Firenze è per me la capitale spirituale del Belpaese.
Dante e Boccaccio – le radici della nostra dolce e stupenda lingua madre-, i fenomenali artisti del Rinascimento, la galleria degli Uffizi.
Chi ama la poesia e la bellezza ha già capito di cosa parlo.

In uno di quei viaggi, una volta incontrai in un bar, dov’ero entrato per ristorarmi, dopo una visita alle tombe medicee, il prof. John Keating, l’eroico, anticonformista insegnante di letteratura inglese, protagonista del film “L’Attimo Fuggente”.
Lo avvicinai prontamente.

- Prof.Keating, buongiorno! Come sta?
- Bene, figliolo. Che cosa fai con quel quadernetto in mano. Non vorrai mica uno scontatissimo autografo?
- No, vorrei farle una mini-intervista, se è possibile.
- Avanti, allora, mi piacciono i tipi intrepidi e originali.
- Che cosa ha fatto dopo essere stato cacciato, in quel modo vergognoso, dall’accademia maschile “Welton”, là nel Vermont?
- Ho racimolato tutti i miei risparmi e sono venuto a vivere qui a Firenze, la capitale europea della Poesia e della Bellezza.
Niente male come idea, eh?
- Che cosa fa per vivere?
- Ho un piccolo impiego come docente di letteratura inglese in una scuola serale; poi faccio delle ripetizioni e altri lavoretti e così…me la cavo, insomma.
- Perché ama così la poesia?
- Sai, non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino.
Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione.
Medicina, legge, politica;economia e ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.
- Professor…
- Basta con questo professore, chiamami John, per favore.
- Ehmmm…John, che cos’è la poesia?
In men che si dica, il prof.Keating sale in piedi sul tavolino del caffè e si mette a parlare ad alta voce, richiamando l’attenzione di tutti.
Restano tutti basiti.
- Sono salito su questo tavolo per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non ti ho convinto? Vieni a vedere te stesso . Coraggio! È proprio quando credi di sapere qualcosa che devi guardarlo da un'altra prospettiva.
A quel punto, salto anch’io sul tavolino, mentre il proprietario del bar sta chiamando una pattuglia di Vigile del Comune.
Non deve amare particolarmente la poesia.
- Oh Capitano, mio Capitano! Qual’è il segreto per essere come te?
- Ascolta, tendi le orecchie verso la galleria degli Uffizi …li senti i grandi artisti che ti sussurrano il loro monito?
Ascolta, non senti? –Car…carpe- ci sei?- Carpe, carpe diem, cogli l’attimo ragazzo, rendi straordinaria la tua vita!
In quel mentre veniamo afferrati da un manipolo di Agenti di Pubblica Sicurezza. Ma Keating non smette di recitare ad alta voce:
-Ricorda sempre di vivere intensamente prima che tutto finisca… perchè dopo saremo cibo per i vermi e concime per i fiori…
cogli l’attimo, amico mio…rendi la tua vita straordinaria!

Nda: nel pezzo vengono utilizzate liberamente alcune frasi tratte dal film “L’Attimo fuggente” di Peter Weir, dove il prof. John Keating viene interpretato da uno strepitoso Robin Williams.

Mentre eravamo in attesa di essere interrogati, in Questura a Firenze, il prof. Keating mi ha parlato ancora di poesia:

- Se ti definisci un poeta, non startene lì seduto. La poesia non è un’occupazione sedentaria, non è una pratica da piccoli borghesi “accomodati”. Alzati e fa in modo che l’abbiano.

Ci sono tre tipi di poesia: la poesia inginocchiata accetta lo Status Quo.
La poesia seduta scritta dal sistema consumistico poltrone ha una verità dettata dai profitti della giornata.
La poesia in piedi è la poesia dettata dall’impegno e dalla passione, a volte grande, a volte terrificante.

 

22:15
20 marzo 2011


admin

Amministratore

messaggi3520

Grazie, Omar!Laugh

Credo d' aver visto L' attimo fuggente una decina di volte, di cui almeno la metà in lingua originale: questo per dirti, Omar, quanto il film, l' idea che il film cerca di trasmettere, il carpe diem inteso come il vivere intensamente, con passione, gli ideali che la poesia nello specifico convoglia, mi abbiano coinvolta. Ci sono poche persone che come Keating, riescono a lasciare il segno nella vita dei giovani (e anche dei meno giovani, posso garantire) che hanno la fortuna di incontrarli, di lasciarsi trasportare dalla loro forza vitale, dal loro non arrendersi mai al conformismo, alla piattezza, all' omologazione. 

“ Cogli l'attimo, cogli la rosa quand'è il momento, perché, strano a dirsi, ognuno di noi in qusta stanza un giorno smetterà di respirare, diventerà freddo e morirà.” (J. Keating)

 

O Capitano! Mio Capitano! il nostro duro viaggio è finito,
la nave ha scapolato ogni tempesta, il premio che cercavamo
ottenuto,
il porto è vicino, sento le campane, la gente esulta,
Mentre gli occhi seguono la solida chiglia, il vascello severo
e audace:
ma, o cuore, cuore, cuore!
gocce rosse di sangue
dove sul ponte il mio Capitano
giace caduto freddo morto.

O Capitano! Mio Capitano! alzati a sentire le campane;
alzati – per te la bandiera è gettata – per te la tromba suona,  
per te i fiori, i nastri, le ghirlande – per te le rive di folla
per te urlano, in massa, oscillanti, i volti accesi verso di te;
ecco Capitano! Padre caro!
Questo mio braccio sotto la nuca!
E’ un sogno che sulla tolda 
sei caduto freddo, morto.

Il mio capitano non risponde, esangui e immobili le sue labbra,
non sente il mio braccio, non ha battiti, volontà,
la nave è all’ancora sana e salva, il viaggio è finito,
dal duro viaggio la nave vincitrice torna, raggiunta la meta;
Esultate rive, suonate campane!
Ma io con passo funebre
cammino sul ponte dove il Capitano
giace freddo, morto.

 

O capitano! Mio capitano!

 

Walt Whitman

dmk

07:57
21 marzo 2011


OmarBunfai

Ospite

Grazie della strepitosa poesia di zio Walt! Salute e gioia per te, cara amica!

20:48
23 marzo 2011


Manfredi

Ospite

W la poesia in piedi!!!!!Laugh



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