Presentazione: il racconto natalizio nella sua inquietante ironia è molto atipico, ma le micidiali retoriche del Natale mi fanno barrire come un elefante imbizzarrito!
Sinceri sono i miei auguri per la vostra salute e quella delle persone che amate.
Il resto è solo letteratura.Ciao a tutti, e in particolare a Daniela, la nostra brava e gentile admin.

I tre Magi si sono persi.
Probabilmente, la stella cometa li sta prendendo per il sedere.
Forse, l’Angelo che era apparso loro due anni fa, altri non era che Satana in persona.
Si sta divertendo un mondo, alle loro spalle.
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre sono in realtà tre mercanti di spezie, datteri e sale.
L’Angelo radioso in cima a una duna, ha parlato di un astro splendente che li condurrà alla Reggia d’un grande Re.
Un Signore di raffinata Sapienza e capace d’infinito amore per l’umanità intera.
Da lui rinascerà la Speranza nel mondo e la fine d’ogni ingiustizia.
Al mattino, la Stella splendente sorge puntuale e guida il loro cammino, sotto il sole cocente, fino a sera.
Questo rituale si ripete ormai da due anni…lenta processione all’alba: s’avvia la carovana e sempre e solo deserto.
Qualche rara sosta nelle oasi per ricaricarsi di datteri e verdura e riempire d’acqua gli otri di pelle di cammello…e poi in viaggio, ancora…sabbia rossa e deserto, un giorno dopo l’altro, per mesi e per due anni: sempre il solito copione.
Ogni tanto l’Angelo ricompare e raccomanda di resistere e di non disperare…e poi tutto riprende, ogni giorno comincia e finisce sempre uguale.
I beduini prendono a raccontare, la sera intorno al fuoco, la leggenda dei tre mercanti dispersi nel deserto, in cerca del grande Re, e di racconto in racconto la narrazione si trasforma nel mito di tre sapienti Magi, finemente vestiti, carichi di pregiato incenso, tanto oro e profumata mirra.
Non sorprende a questo punto che Gaspare, in nome dei suoi due compari, così si rivolga all’Angelo, durante la sua ultima epifania in cima alla duna.
- Basta! Lasciaci in pace! Vogliamo essere dispensati da questa ricerca! Siamo stufi, vogliamo tornare a casa!
Rinunciamo a questa missione per conto di Dio!
L’Angelo risponde:
- Ascoltatemi un momento: mettiamo che voi, tra mezz’ora trovate davvero il Palazzo del grande Re.
In quell’istante, l’Attesa della scoperta sarà finita. Capite? Non esisterà più!
Sarebbe la fine della Speranza, delle fantasie e delle riflessioni intorno al contenuto della vostra indagine.
Finirebbe il vostro avventuroso vagabondaggio dentro il paesaggio sconfinato di questa piana desertica, dove avete imparato i versi dei suoi animali e ammirato il volto di notturne stelle sconosciute; dove avete appreso i segni premonitori delle tempeste di sabbie e delle rare piogge africane.
Pensateci: finirebbe il divertimento, l’arte d’arrangiarsi!
Finirebbe la curiosità di conoscere situazioni nuove!
Finirebbe il gusto di vivere!
In direzione dell’angelica Voce parte una scarica di pietre appuntite.
Snudando i coltelli e una scimitarra, i tre mercanti scalano la duna con intenzioni poco pacifiche.
Una volta giunti alla sommità…sorpresa!
Ai loro piedi giace uno specchio dalla cornice violacea, ridotto in centinaia di frantumi.
Ogni scheggia riflette l’accecante vampa del sole, e con strano effetto acustico continua a ripetere, come un pappagallo meccanico, moltiplicato per ogni pezzo esploso nella sabbia:
- Finirebbe il gusto di vivere!
- Finirebbe la curiosità di conoscere situazioni nuove!
- Finirebbe il divertimento, l’arte d’arrangiarsi!
- Maledizione, un miraggio, un abbaglio, un Morgana!
Impreca Gaspare, alzando un pugno al cielo.
- Al diavolo questo dannato deserto e le sue voci fantasma.
Andiamo colleghi e amici, è tempo di tornare a casa.
Ci aspettano per cena.