Questo testo si basa su una semplice domanda: se Gesù tornasse oggi sulla terra, riconoscerebbe le Chiese che pretendono di agire in suo nome?
A quali lettori è rivolta la mia domanda?
Ai cristiani che vagano in cerca di una Chiesa che rispetti veramente l’insegnamento del nostro fondatore.
Chi siamo noi? Abbiamo avuto molti nomi.
I marxisti ci chiamavano i Lumpen, gli straccioni, un informe agglomerato di irriducibili vagabondi, incapaci di una fedeltà a una classe – logico, noi abbiamo fede solo in Gesù incarnato -, sradicati da prima della nascita, convulsi, inarticolati, irrispettosi odiatori del lavoro fine a se stesso e del profitto fine di pochi criminali e della dottrina della dittatura del proletariato.
Infatti, non ce ne frega niente di essere “uomini nuovi” che instaurano con la violenza “ nuovi Paradisi in terra”.
Noi vogliamo imparare ad amare l’uomo come è sempre stato.
Ricordate Robespierre, Stalin e Pol-Pot?
State osservando cosa stanno combinando i nuovi Agenti della globalizzazione?
Ci siamo capiti: no, grazie, preferiamo essere Lumpen cristiani.
Siamo quelli che sui giornali vengono definiti con un brivido di sgomento la “schiuma della società”.
Dostoevskij ci conosceva bene: siamo il sottosuolo, l’esercito delle larve schiacciate dall’Alta Finanza che un giorno rivolteranno la terra con l’amore e il perdono e la non-violenza.
Noi siamo un’associazione di volontari senza gerarchia.
Se leggete bene a fondo i vangeli noterete che Gesù , per incrementare il suo movimento di fede e di pensiero, non ha fatto leva sui nuclei familiari o sulle gerarchie delle sinagoghe o del Tempio di Gerusalemme.
Ha creato un gruppo di persone nomadi e mobili che erano TRASVERSALI fra le organizzazioni familiari di base, le strutture religiose e le istituzioni politiche.
Un movimento aperto che rifiuta la violenza poliziesca e la chiusura delle religioni della casa e della Chiesa istituita da una casta d’iniziati.
Gesù ha iniziato il movimento del “DOVUNQUE”, e il suo Centro non coincideva con nessun luogo fisso.
Quando il cristianesimo tende a diventare una religione domestica retta del Padre padrone o un’istituzione gerarchica paramilitare, perde la caratteristica iniziale che Gesù gli ha conferito: il movimento, il dinamismo.
Noi fin dalla nascita abbiamo perso il senso d’appartenenza: al sangue, alla classe, ma soprattutto alla società fondata sui legami di sangue e sull’ordalia del profitto.
Siamo dei declassati per ispirazione.
Declassarsi non significa passare da una classe all’altra, come predicano i giornali scandalistici, ma passare da una classe, con le sue osservanze e le sue livree e i suoi regolamenti polizieschi, a un luogo oscillante, senza nome, senza profilo, senza appartenenza, che non si pone più dentro ma di fronte alla società.
Il Regno di Dio è dentro di noi.
Noi siamo individui, il Singolo.
Marx scrisse cento volumi e non disse mai niente di concreto a proposito del singolo.
E ancora oggi: chi rispetta veramente il Singolo?
Solo Gesù ha slegato l’Individuo dal palo sacrificale della società e gli ha detto:
“ va e non sbagliare più”.
Prima di scuotere il capo e formulare l’antico anatema “ povero straccione”, guardate che cos’è diventata la vostra società: un puttanaio dove vi utilizzate tutti come utensili.
Siete cacciaviti e martelli, e nient’altro.
In voi convivono il delirio della proprietà ( tutto è nostro materiale) e l’alienazione assoluta (siamo il materiale utilizzato da tutti).
Avete fondato la prostituzione globale e pertanto, scuotiamo la polvere dalle nostre scarpe e ce ne andiamo il più lontano possibile da voi.
Nei vangeli veniamo chiamati con una parola greca ptochoi, i miserabili, coloro che devono impegnarsi allo spasimo per mettere insieme il pranzo con la cena.
Gesù ci ha amato – e noi lo ricambiamo – e ha parlato per noi che siamo il frutto delle ingiustizie sociali, gli scarti umani che il “sistema” rifiuta ed espelle.
La storia europea ci ha dato il nome di Pitocchi: ora siamo internauti cristiani in cerca di una Chiesa.