Lo so, sembra una galleria degli orrori (e chiedo scusa per questo), ma vuole essere solo una riflessione su quanto, in realtà, il parlare di integrazione, di comprensione, di reciprocità e, in due parole, di convivenza, non sia facile, per nessuna delle due parti coinvolte nell' eventuale dialogo. Al di là di qualsiasi vis polemica.
12 Agosto 2009 12:13 ESTERI
NUOVA DELHI – Una 25enne indiana e' stata bruciata viva dal marito, dal cognato e dalla suocera per aver partorito una bambina. Il fatto riporta in primo piano il problema della discriminazione dei neonati in base al sesso che si fa in molte zone rurali dell'India. Momeena, questo il nome della donna, aveva gia' partorito due anni fa una prima figlia e la sua famiglia sostiene che sia stata uccisa dal marito e dai suoi parenti che, dopo la morte della giovane, sono scomparsi insieme alla neonata. La pratica di bruciare donne e' tutt'altro che sporadica in India. Si calcola che siano migliaia le ragazze ogni anno che vanno incontro a questa fine orribile, soprattutto per problemi di dote. (RCD)
MILANO - Nuovo delitto d'onore in Giordania, il 14esimo dall'inizio dell'anno: un uomo ha ucciso una nipote di 16 anni, sparandole nove volte, per difendere l'onore della famiglia perchè la ragazza era stata violentata, secondo la stampa locale, dai suoi stessi cugini. Da quello stupro due mesi fa era nato un figlio dato alla luce con l'assenso e il sostegno dei genitori. Un affronto che però lo zio, venuto a conoscenza della vicenda solo quattro giorni fa, ha deciso di non lasciar correre: è entrato in casa della nipote con una pistola in pugno, si è diretto nella sua stanza e senza dire una parola, davanti al padre, le ha sparato mentre dormiva. Adesso, l'assassino dovrà scontare 15 giorni di carcere in attesa che il giudice formalizzi le accuse contro di lui. In galera sono anche i due responsabili dello stupro della ragazza. Nessuno dei tre però, se condannato, dovrà scontare una pena severa.
TEHERAN - Il processo a Clotilde Reiss, accusata dai magistrati iraniani di aver partecipato alla rivolta contro il regime, è terminato. E per adesso la lettrice universitaria francese resta in carcere. Lo ha riferito l'agenzia Fars. Secondo l'accusa, Clotilde Reiss avrebbe inviato un rapporto sul nucleare iraniano al padre, che lavora per l'ente atomico francese. Lo sostiene l'emittente iraniana in lingua inglese "Press Tv". Nei giorni scorsi le autorità iraniane hanno liberato Nazak Afshar, una dipendente dell'ambasciata francese a Teheran, anche lei sotto processo. Come Clotilde Reiss, e altre dozzine di persone, è accusata di spionaggio e di aver preso parte a un «complotto dell'Occidente» per destabilizzare il governo iraniano. La Francia ha respinto le accuse definendole senza fondamento. L'Iran sta conducendo processi di massa che puntano a fermare l'opposizione e le proteste iniziate dopo le contestate elezioni presidenziali dello scorso 12 giugno.
RANGOON- Altri 18 mesi agli arresti domiciliari. Aung San Suu Kyi, la leader dell'opposizione birmana, rimarrà nella sua casa-prigione ancora un anno e mezzo. L'accusa per il premio Nobel per la Pace è di violazione degli arresti domiciliari. Secondo molti è semplicemente una scusa che il regime birmano ha individuato per togliere di mezzo l'attivista in vista delle elezioni del prossimo anno, dopo l'iniziativa di John William Yethaw, cittadino americano di religione mormone, che il 3 maggio scorso raggiunse a nuoto la casa di Suu Kyi. L'uomo, processato anche lui, è stato condannato a sette anni di lavori forzati. A sostegno della leader birmana scende in campo il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban ki Moon, chiedendo «al governo della Birmania di rilasciare immediatamente e senza condizioni Aung San Suu Kyi». Dura reazione alla condanna della leader birmana da parte dell'Ue, che minaccia sanzioni. E anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, come l'Onu, ha chiesto la liberazione immediata e incondizionata di Aung San Suu Kyi.
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