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l'orecchio di Dioniso

UtenteMessaggio

12:08
14 giugno 2009


franco

Ospite

la leggenda del tiranno di Siracusa la conosciamo tutti, anche se spesso ne ignoriamo, o fingiamo di farlo, l'attualità inquietante.

Costituzione italiana Art. 15:

 “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono INVIOLABILI”.

Un principio enunciato in modo “perentorio ed inequivocabile” e tra i primi e i più importanti pilastri della nostra democrazia.

C'è da chiedersi il perchè?

Il perchè risiede nel fatto che è vero, inoppugnabile e comprovato che i regimi totalitari più feroci, si fondano proprio su diffuse e capillari forme di controllo della sfera privata, per cui ognuno può essere ascoltato, spiato, intercettato e catalogato in base alle proprie opinioni personali, alle proprie simpatie politiche, alle proprie frequentazioni etc;

ogni dittatura tende quindi per sua natura a favorire da sempre soprattutto questo aspetto, fondando il proprio potere su questa subdola, incontrollabile, ramificata intrusione della propria capacità di ascolto e spionaggio e rendendola sempre più pervasiva.

 

Trovo perciò strano che in Italia, si additi spesso all'opinione pubblica, il rischio più o meno reale, o immaginario, di conflitti di interesse legati all'informazione, e che poi, gli stessi che giustamente strepitano in tal senso, si oppongano pregiudizialmente a limitare e a riportare nell'alveo di una qualche legittimità, il fenomeno delle intercettazioni, celandone i rischi e le ambiguità di fondo ed evidenziandone solo la presunta utilità.

Dovrebbe semmai, essere il contrario, infatti dovrebbero essere proprio coloro che covano il segreto scopo di impossessarsi del potere a voler difendere questo strumento importantissimo e a non volerlo limitare, per poi infine impadronirsene ed utilizzarlo a proprio vantaggio…

 

Ed io credo che sia proprio così, ritengo infatti che il patto scellerato tra una parte politica (ricattata in cambio di omertosi silenzi) e chi manovra ed utilizza questo terribile strumento si sia di fatto già saldato da tempo, ma non certo da parte di chi vorrebbe limitarne l'uso, ma da parte di coloro che invece lo propugnano e lo difendono a spada tratta, con la scusa dell'efficacia delle indagini ma con lo scopo di controllare il privato di ognuno in modo sempre più invasivo.

 

Io non mi fiderei troppo ed infatti non mi fido.

 

f

13:51
14 giugno 2009


Rose

Ospite

Diffido anch'io di chi insiste ad usare metodi caratteristici di uno stato di polizia.

Il diritto alla riservatezza è una creazione della giurisprudenza, che lo ha collocato tra quei diritti inviolabili menzionati dall’art. 2 Cost. Ha la funzione di delimitare il concetto di interesse pubblico alla notizia, escludendo l’esistenza di un diritto della collettività a penetrare nella sfera privata di un individuo al solo scopo di soddisfare una curiosità morbosa.

In generale, un fatto deve ritenersi privato (e rimanere riservato) quando la sua diffusione non ha alcuna utilità sociale. Quando, cioè, la collettività non può obiettivamente ricavare dalla sua conoscenza alcuna utilità. In assenza di questa, la divulgazione di un fatto privato cessa di servire l’interesse pubblico; e il diritto del singolo individuo alla riservatezza non può essere sacrificato senza il suo consenso.

13:56
14 giugno 2009


Manfredi

Ospite

è così, infatti. e non mi fido.

Mirabella, nato a Siracusa e autore di una storia della città, c'informa che questa grotta, chiamata Orecchio di Dionisio, in origine era una cava come le altre designata con il nome di Piscidina. Ci racconta che vi si rinchiudevano prigionieri importanti durante il regno di Dionisio e che il carceriere mettendosi in un certo punto del cunicolo, a loro insaputa, riusciva ad ascoltarne i discorsi anche se parlavano a voce bassa, per l'effetto straordinario di un'eco prodotta dalla forma della grotta. Una volta al corrente dei loro segreti, li riferiva a Dionisio. 

14:11
14 giugno 2009


Rose

Ospite

Il Guardagilli è entrato nel merito spiegando alcune tecnicalità del ddl che ora passa all’esame del Parlamento – da cui lo stesso Alfano ha detto di aspettarsi contributi migliorativi – : “Le intercettazioni sono inutilizzabili se attinte in riferimento ad un processo nel corso di un altro processo. E saranno applicabili solo per il futuro e non per i procedimenti in corso. Quindi – ha detto perentorio il ministro della Giustizia – non c’è nessuna retroattività”. E ancora: “Le intercettazioni saranno sempre possibili nei reati di mafia, di terrorismo, per quelli che prevedono l’ergastolo e per tutti i reati di grande allarme sociale”.
Alfano – proseguendo nella sua ottica di buoni rapporti con la magistratura ha anche spiegato che le toghe non devono avere paura di questo disegno di legge. “Perché non devono lavorare solo con le cuffie…”. Alfano ha detto durante la conferenza stampa “Enfatizzando il ruolo eccessivo delle intercettazioni si fa un torto alla magistratura. Che invece gode di mezzi ampi nel codice: non hanno bisogno della cuffia alle orecchie. Si possono servire di tutti gli elementi del codice. E i cittadini avranno la bella conseguenza che avranno tutelata la loro sicurezza e la loro privacy”. Infine nel ddl sono previste pene da 1 a 3 anni per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni.

14:22
14 giugno 2009


franco

Ospite

Grazie Dolcerose e grazie anche a te Manfredi,

per il vostro approfondito e validissimo apporto a questa mia  modesta riflessione.

Sentire condivise le proprie preoccupazioni, in merito a circostanze che generalmente vengono presentate sotto una luce totalmente ribaltata, scambiando rischi per pregi e rispetto dei principi per limiti, è davvero un conforto e un momento di speranza.

interessanti a questo proposito le riflessioni sul pensiero del penalista Federico Stella

http://www.corriere.it/Primo_P…..ossi.shtml

 

«Per la cultura liberale sono preferibili dieci colpevoli in libertà a un solo innocente in prigione. Si chiama garantismo o, meglio, Stato di diritto; sotto il profilo storico, CIVILTA'. Ciò non significa, evidentemente, essere dalla parte dei colpevoli ma, semplicemente, per i diritti dell’accusato.

Si chiama presunzione di innocenza.

Per le culture autoritarie sono preferibili dieci innocenti in prigione a un solo colpevole in libertà. Si chiama giustizialismo, o meglio Stato etico; sotto il profilo storico BARBARIE.

Ciò non significa infatti essere dalla parte della giustizia ma, piuttosto, contro i diritti dell’Uomo».

 

Non ne ho mai dubitato e ne ho fatto sempre il mio principio guida nel discrimine tra giustizia e violenza del potere.

La funzionalità e l'efficacia di uno strumento di indagine, non può essere il solo criterio di legittimità, se no si rischierebbe di tornare all'utilizzo della tortura, nel caso si rivelasse “utile”.

(ipotesi non assurda se si ritenesse, come realmente è, una tortura anche certe forme di gogne mediatiche e di carcerazioni preventive spesso utilizzate e giustificate secondo l'ottica della mera efficacia )

 

f

14:33
14 giugno 2009


Rose

Ospite

Credo, Franco, che sia un problema generale. Tendiamo a prendere per buona qualsiasi informazione ci venga propinata, così che nell'opinione pubblica un' accusa diventa subito una condanna e un indagato dev'essere per forza un poco di buono.

Per esempio, molti video a favore o contro alcuni politici sono semplice propaganda. Se non abbiamo i mezzi per verificare le informazioni che diffondono, non dovremmo accettarle supinamente.

Come s'è detto spesso, sull'web si trova tutto ed il contrario di tutto. Sta a noi valutare ed accertarci.

14:34
14 giugno 2009


Manfredi

Ospite

vedete, ieri mi son trovato a leggere un articolo sull' web  in cui in toni più che allarmati, si urlava che adesso, con questo ddl, la mafia avrebbe fatto di tutto senza la possibilità di venir incastrata. Un via libera alle cosche, insomma.

Ve lo dico: mi son cascate le braccia e quanto d' altro precipitabile è.

Delle due l' una: o 'sta gente non legge  i testi di legge approvati o mente spudoratamente. 

Lo ripropongo (grazie Rose – dolce?)Smile

Le intercettazioni saranno sempre possibili nei reati di mafia, di terrorismo, per quelli che prevedono l’ergastolo e per tutti i reati di grande allarme sociale”.

Garantismo vs giustizialismo: sarebbe interessante un excursus storico in proposito

14:57
14 giugno 2009


Rose

Ospite

un dolce: Torta di Rose Wink

Buonissima, tipica mantovana. Smile Ma si trova anche nel bresciano. Kiss

15:08
14 giugno 2009


Manfredi

Ospite

aha! il dolce di rose! deve essere ottimo.

magari ti cimenti anche a farle, queste dolcezze, eh, Rose – dolce!WinkLaugh



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