Sommarbarnet blev en vinterkvinna
(svedese)
The summerchild became a winterwoman
(inglese)
La bimba estiva divenne donna inverno
***
Stamattina riflettevo sulle traduzioni e gli idiomi, partendo da questa breve frase.
In svedese è praticamente perfetta e per la contraddizione della stagione e per immagine e sensazione. Quasi potrebbe essere un'ironia. In Svezia esistono per davvero “bambini estivi”, poiché ai miei tempi (non so ora se ancora funziona così), quando i genitori d'estate non potevano tenere i propri figli a casa per svariati motivi, venivano affidate ad altre famiglie durante tutto il periodo delle vacanze scolastiche estive. Ritornavano in famiglia con l'apertura delle scuole. Questi bambini erano chiamati “sommarbarn” “figli d'estate”.
In inglese potrebbe pure funzionare come immagine, soprattutto ha il privilegio del suono.
In italiano trovo che questa frase stona e per il suono e per le sfumature che vorrebbe trasmettere la frase e non lo fa. Parrebbe una frase senza senso, o per lo meno non trasmette completamente quel che invece lo svedese evidenzia.
IO credo che quando si tratta di traduzione è difficile, perché per tradurre bisognerebbe tener conto, oltre dello strumento della lingua, anche gli idiomi, la cultura e le tradizioni di un altro paese e far capire cosa veramente si vorrebbe dire diventa quasi un'impresa.
A mio avviso è impossibile, a meno che non sia qualcosa di tecnico, fare una traduzione letterale. Anzi, non mi piaciono proprio le traduzioni letterali. Il traduttore dovrebbe essere una persona colta, conoscere davvero cosa l'autore straniero voleva dire, e saper gestire tutte e due le lingue con grande padronanza.
Quando esce un libro straniero e fa successo, dietro all'autore c'è sempre un grande traduttore, a mio modesto avviso.
Voi che ne pensate?
Carmen
Ed ecco un esempio di poesia svedese che riguarda l'argomento, che scrissi tempo fa, tradotta poi in italiano, ma dovetti postare un postilla per far capire cosa sono i “sommarbarn”.
BARNDOMSLAND
Ibland (men bara någon gång)
vänder jag mig åt barndomens land
där flyter drömmen på floden
och leendet lyser i solen.
Det var där jag förlorade
mitt oskylda blonda skratt
och gåvan av grändernas
vita och lyckliga natt (det var Julen).
På vägen till Skräddarens gränd
hamnar jag i mormor Marias
sköna och eviga famn.
Ibland (men bara någon gång)
rusar tiden tillbaka.
Libera traduzione in lingua italiana
PAESE NATIO
Qualche volta (ma solo raramente)
rifilmo il paese natio
dove il sogno sfiora il fiume
e il sorriso risplende al sole.
Là persi la bionda risata innocente
ed il dono
dei vicoli bianchi e notturni
(nei Natali felici).
Sulla strada che porta
alla via del Sarto mi ritrovo
nelle braccia eterne di nonna Maria,
avvolta dall’atavico suo calore.
Qualche volta (ma solo raramente)
il tempo corre all’indietro.
Carmen