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E questa non è con-di-visione? A quale politica appartiene?

UtenteMessaggio

15:20
12 agosto 2009


fernirosso

Ospite

Usa, polemiche per la pubblicità che cita le figlie di Obama


Per le vie di Washington, nei primi giorni di agosto, sono apparsi dei manifesti pubblicitari piuttosto singolari che hanno suscitato la reazione della Casa Bianca. Si tratta di cartelloni ideati da un Comitato per la medicina responsabile il cui obiettivo è migliorare l'alimentazione dei bambini americani introducendo nelle mense scolastiche cibi più sani. Fin qui nulla di particolare, il punto è che per questi manifesti sono state utilizzate le figlie del presidente Usa Barack Obama, Sasha e Malia.

In uno dei cartelloni si vede una bambina di colore di otto anni, Jasmine Messiah, chiedere: “Le figlie del Presidente Obama mangiano cibi salutari a scuola. Perché io non posso?“. Ma al presidente e alla first lady Michelle il riferimento alle due figlie non è piaciuto. La Casa Bianca, dunque, ha chiesto all'associazione di medici no profit di rimuovere i manifesti. Ma, come reso noto dal Washington Post, il Comitato ha detto di no.

Il presidente del Comitato, il nutrizionista Neal Barnard, ha raccontato di aver ricevuto una telefonata da due consiglieri di Obama. “Sono persone molto carine, mi piacciono molto – ha detto Barnard – ma hanno chiamato e mi hanno detto: 'Per favore ritirate i manifesti, non potete citare i bambini', e mi hanno fatto sapere che parlare delle bambine del presidente è off limits“.

http://magazine.excite.it/news…..e-di-Obama

17:27
12 agosto 2009


Rose

Ospite

Come riportato dai media, le ragazzine sono state usate ampiamente, nella campagna del padre, per presentare il prototipo della famiglia americana felice. Niente di male in questo, per carità.

Non ci sarebbe nulla di male neppure in quei manifesti, se non l'aver citato le bimbe, senza il permesso dei genitori. Del resto, le ragazzine sono state invitate a comparire nella serie del film Hannah Montana di cui pare siano grandi fans. Vedremo se la Casa Bianca darà il permesso.

Certo, quando si appartiene ad una famiglia così in vista, ogni dettaglio acquista grande (troppa?) importanza. Non so se questa sia o no politica.

http://magazine.excite.it/news…..a-serie-tv

18:14
12 agosto 2009


sandra

Ospite

e questo?

Ecco le bambole "Malia"e "Sasha"
Michelle Obama: «Inappropriato»

Le bambole hanno la pelle scura e somigliano alle figlie del presidente. La ditta Ty: «Nessun riferimento»

CHICAGO (Illinois) – Si chiamano Sasha e Malia (e più precisamente "Sweet Sasha" e "Marvelous Malia"), come le figlie del presidente americano Barack Obama e somigliano alle due nuove piccole inquiline della Casa Bianca.

MICHELLE: «INAPPROPRIATO» – La cosa non va giù a Michelle Obama, mamma prima che first lady: «È inappropriato usare dei giovani privati cittadini a fini commerciali» ha detto il suo portavoce. In un primo momento una portavoce di Ty aveva ammesso che le bambole erano ispirate alle first daughter, ma poi ha fatto marcia indietro: «Non sono state create per somigliare ad alcuna persona vivente, c'è stato un fraintendimento» ha detto Tania Lundeen, spiegando che i nomi sono stati scelti solo perché «bellissimi». Le bambole hanno la pelle scura, misurano circa 30 centimetri e fanno parte della collezione "Ty Girlz". Sasha ha le trecce e indossa un vestito bianco e rosa con i cuoricini, mentre Malia ha una coda di cavallo laterale ed è vestita con una maglietta a maniche lunghe e pantaloni. Sono state presentate a inizio gennaio, poco prima del giuramento del presidente Obama, e distribuite ai venditori in edizione limitata.

(FONTE: CORRIERE.IT 23-01-2009)

21:41
12 agosto 2009


Manfredi

Ospite

l' offrire agli elettori l' immagine di una felice famiglia americana è stato, a mio avviso, un ingrediente della campagna elettorale così come lo è ora continuare a presentare lo stesso quadretto. Non è una novità. si è verificato in passato con frequenza: belle famiglie, bravi figlioli ecc, magari in apparenza.

mi pare che la finalità dei cartelli di cui si diceva sia intuitivamente socio politica, in ogni caso, come scrive Rose, l' uso delle immagini delle bambine deve, in qualsiasi situazione, essere avallato dai genitori, altrimenti si corre sul limite dello sfruttamento d' immagine – appunto -.  

23:18
12 agosto 2009


fernirosso

Ospite

il riferimento viene fatto attraverso la citazione di un nome comune:figlie. Le figlie naturali di Obama e le figlie figli adottivi di cui si è preso la responsabilità in quanto a salute, lavoro,studio, condivisione dei beni. Dunque dove sta la differenza? Non è ciò per cui si è impegnato a battersi, come se tutta l'america fosse una sola grande famiglia? Allora lo slogan diventerebbbe: No, we can not.

08:17
13 agosto 2009


Manfredi

Ospite

nome comune: daughters

nome citato: President Obama' s daughters

il che non è che sia un riferimento generico e comune 

ma puntuale preciso e ben definito dal genitive  's.

Per favore.Wink

11:59
13 agosto 2009


fernirosso

Ospite

ma non era lo stesso uomo che mangiava il tacchino con tutti i comuni mortali?

Non era lo stesso uomo che in vesti dismesse dava la zuppa ai poveri?

Non era lo stesso uomo che diceva che non dovevano esserci discriminazioni?

Non era quello sceso dal piede-stallo?

Non era lui a promettere di impegnarsi per tutti?

Cominciano ora le differenze?

Solita questione: promesse che se ne vanno in frantumi anche nella forma.

Dunque c'è ancoa chi può e chi non può . L'umanità, anche quella dei presidenti, fa parte di una vetrina in cui ci si mette in posa per l'unico fine di un POTERE.

Il genitivo?

E' sasso ne proviamo tutti  le conseguenze!Confused

12:46
13 agosto 2009


Manfredi

Ospite

ma via!Wink

siamo ancora, da adulti, a credere alle fole?

a credere che basti un uomo che dice “yes, we can” e magari lo dice in buona fede, magari ci crede anche, perché questo uomo possa rivoltare con un tocco di bacchetta magica uno stato di cose che contempla, da secoli, una certa impostazione?

Gli ci vorrà, se mai, tempo e tempo e tempo ancora e dovrà pure correre rischi personali su rischi personali

crediamo ancora che The President possa fare tutto e tutto in un attimo?

l' epoca di Merlino è finita e Excalibur è spezzata, per sempre.

occorre prenderne atto.

se poi si guarda a quello che viene annunciato, la riforma della sanità, per esempio, ci si accorge subito degli ostacoli che mister the President deve affrontare per mantenere il punto, e si vede anche che ci sta provando, il che non è cosa da tutti.

sarebbe forse il caso di sostenerne la posizione senza castrarlo perché non ha fatto tutto uguale per tutti nel primo anno o nei primi mesi di presidenza.

Il genitivo?

sarà anche sasso(ne), certo, in questo caso, se si vuol stare con i piedi per terra, non lascia nè dubbi nè spazio all' identificazione delle minorenni in questione. 

poi, of course, licitum est fare tutti i voli e i groppi linguistici e sofistici che si ritiene opportuno.

14:48
13 agosto 2009


fernirosso

Ospite

se tutto è uno scherzo da parte sua tanto vale scherzare anche dall'altra parte e dunque hanno fatto bene a rifutare di togliere i manifesti. Sarebbe ora che si manifestasse senza calare testa e brache.

Quanto a creder non ho mai creduto né a lui né a tutti gli imbonitori che fino ad ora hanno sfilato per la propria vanagloria e non certo per il benessere di questo o quel paese o di tutta la terra come sostengono nelle loro riunioni.

Glo-bal?

Balle tutte e solo palle con cui imbrattare le vite di molti.

15:48
13 agosto 2009


Manfredi

Ospite

se tutto è uno scherzo da parte sua

non ho detto che sia "uno scherzo": ho citato la sua buona fede, anzi.

quello che è sicuro è che un conto è l' immagine "elettorale", "pro – voti" e un' altra cosa è il concretizzare in atti compiuti le "promesse", magari contro il parere del Congresso. 

non sono quisquilie, una robetta trascurabile, sono muri contro i quali ci si sgrugna e non si può far finta che non ci siano.

 non ho mai creduto né a lui né a tutti gli imbonitori

ok, e allora mi domando, dal momento che credo a questa affermazione e poiché sono un tipo pragmatico che si è tolto le bende dagli occhi decenni fa, 

di che parliamo? di sommovimenti dello spirito, generosi fin che si vuole, ma, allo stato pratico, della stessa consistenza dell' aria fritta…? credo.

i buoni intendimenti di pensiero, la sensibilità persino, oggi, non servono a niente, conta essere pratici e praticamente prender nota e contribuire a brevi costruttivi progressi: mattone su mattone si può ricostruire, recuperare vecchie abitazioni ammuffite. 

è vero che esiste anche l' altro collaudato sistema:l' abbattimento totale del sistema propedeutico al rinnovamento. E questa è una modalità molto più veloce. Si sa che si fa prima a distruggere che a costruire, per non parlare di restaurare-recuperare.

per ultimo, ho visto che molti, le vite, se le imbrattano benissimo da soli, ponendosi contrastativamente  a qualsiasi passo che non sia strettamente adeguato a una loro supposta forma mentis. Non che c' entri più di tanto, solo una personale considerazione.

15:57
13 agosto 2009


sandra

Ospite

Sono d'accordo con Manfred su tutta la linea.

L'uomo sembra in buona fede. Lasciamolo lavorare. Farà quello che potrà, considerato anche l'establishment contro cui deve combattere.

E un po' di ottimismo, che diamine!  Kiss

20:58
14 agosto 2009


fernirosso

Ospite

gli ostacoli c'erano prima e ci saranno sempre, se uno decide di salire sullo scranno sa a cosa va in-contro, altrimenti si schiera con loro per non graffiarsi e questo è ciò che fa. Vogliamo raccontarci barzellette?

Gandhi diceva e faceva ciò che prometteva e si è schierato contro una piovra.Mandela ha fatto il carcere per non cedere.Questi chi sono?Ometti di paglia?E adesso parto.f

22:24
14 agosto 2009


Manfredi

Ospite

Bon Voyage!!!!!!!!!!!!

e, dopo l' augurio di rito,Laugh

mi permetto di esprimere la mia opinione:

no: qui di barzellette non ne vogliamo mezza!

certamente il soggetto in questione sapeva allora, in campagna elettorale, che gli ostacoli fra il dire e il fare esistevano. Lo sapeva più di quanto noi possiamo supporre. Ma ognuno ha le sue strategie e, fra le tante, ne esiste anche qualcuna che non contempla come cosa saggia, il mettersi in urto con il sistema, tranciando di netto consuetudini e legami istituzionali e rapporti interni di “buon vicinato”, sapendo che si possono ottenere risultati anche mediando opportune soluzioni.

Devo anche far notare che gli esempi portati (Gandhi in primis) affrontavano, in nome del proprio popolo, lo “straniero”. Qui, oggi e ora, ci si pone all' interno dello stesso paese, a modificare una vis politica interna.

L' ottica socio – economica – politica è diversa. Cosa non da poco.

Quanto ai rischi, aggiungerei infine che nessuno si sognerebbe di mettere in galera the President, ma di spararlo, sì. Mia opinione, of course. Con debiti, sentiti scongiuri.

Esistono esempi illustri, vero?

21:54
15 agosto 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Un altro Presidente “sparato”, ci manca solo questo, poi siamo a posto!Yell

Dico la mia, da Ferragosto bollenteWink

credo che molti abbiano caricato The President di troppo aspettative e non certo in the USA, ma in Europa: basta pensare al gaudio di una parte politica europea al momento della vittoria democratica sui conservatori.

Da parte di costoro non si è tenuto in debito conto che i democratici americani (gli elettori di Obama) sono cosa diversa dalla sinistra europea, anzi mettiamola giù paro paro: non sono di sinistra, sono una destra di centro.

Da qui, penso, una certa delusione da chi si aspettava (?!!!!) un repentino sommovimento e ribaltamento delle posizioni conservatrici delle precedenti amministrazioni.

Quanto sopra non c' entra più di tanto con l' esatto contenuto proposto, ma è una parentesi di carattere generale, una riflessione che più volte mi é venuta da fare, sempre in rapporto a manifestazioni di “delusione”, di "irritazione"per questa o quella decisione (presa o non presa) dal governo in carica. 

Fine della parentesiLaugh.

dmk



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