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E' passato l'emendamento D'Alia.

UtenteMessaggio

09:03
3 giugno 2009


fernirosso

Ospite


 
L'attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo.
Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l'obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D' Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet".
Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere. In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo.
 
Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
 
L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore.
La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l' apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno
dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto? Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico.
E' il caso di far girare questa notizia il più possibile.
E' ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. Non vi pare sia in gioco davvero la democrazia?
ferni

11:08
3 giugno 2009


Rose

Ospite

Non potrebbe essere semplicemente un modo per resposabilizzare i siti (e i server) su un maggiore controllo di quanto viene messo in rete? E' indubbio che a volte ci siano forme di apologia di reato e istigazione a delinquere; su you tube si assistono addirittura a reati in diretta (vedi ragazzi che guidano ad altissima velocità, si drogano, compiono atti vandalici o di bieco bullismo). Rendere pubbliche queste cose non è libertà.

Sono certa che ci sarebbero dei 'passi' successivi da intraprendere e che i siti non verrebbero oscurati dall'oggi al domani. Il primo passo, da parte del sito, è senz'altro cancellare i filmati o gli interventi che vanno contro le norme.

I casi di coscienza e 'disubbidienza civile' meritano forse una discussione a parte … del resto, hanno sempre avuto contesti diversi dall'web in cui essere trattati.

16:18
3 giugno 2009


Elina

Ospite

sembra chiaro il fine dell'emendamento e la sua natura anticostituzionale, oltre che antidemocratica

è un attacco alla libertà di espressione e di opinione in rete

farla girare mi sembra il minimo

16:44
3 giugno 2009


franco

Ospite

il videogioco Rapelay, dove vince chi stupra di più,

http://www.youreporter.it/foto…..a_di_piu_1

viva libertà :-D

f

18:10
3 giugno 2009


fernirosso

Ospite

la repressione non ha mai portato a forme di libertà responsabile e consapevole. Visto che c'è qualcuno che crede che si debbano seguire le regole allora legga anche questo articolo e ricordi che, una volta, si è iniziato bruciando i libri, ora non basterebbe più e, se tanto si dice della rete e youtube si ricordi che spesso la legalità è stata salvata grazie a qesta pubblicazione, non certo attraverso la rete “a norma” , ma  norma di che? degli interessi personali di indgati che non possono essere perseguiti perchè intoccabili? Mentre chiunque altro lo è TOCCABILE E PERSEGUIBILE PERCHE' ESPRIME LE SUE IDEE?Allora Franco dovrebbe cominciare a preoccuparsi? Io lo dovrei? Daniela ed Elina, poichè esprimere il proprio pensiero può essere tacciato di reato se non risponde a lla NORMA…Ma che BELLINI!

In biblioteca nessuna censura- L'Associazione italiana Biblioteche contro ogni discriminazione.

L’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) denuncia con forza il tentativo in atto da parte di alcuni esponenti politici (e sostenuto da alcuni organi di stampa) di censurare per via giudiziaria il diritto / dovere delle biblioteche a documentare tutti gli aspetti della vita e del costume contemporanei.

Con riferimento all’iniziativa “Due regine due re”, promossa dal Comitato Gay Pride ed ospitata lo scorso 16 maggio dalla biblioteca internazionale per ragazzi “Edmondo De Amicis” di Genova, e al successivo esposto presso la magistratura presentato contro l’evento da un consigliere della Regione Liguria (in cui si parla di “pubblicizzazione di materiale pornografico minorile, divulgazione di notizie o informazioni finalizzate all’adescamento o allo sfruttamento di minori di anni 18″), l’AIB intende ribadire la piena e totale solidarietà al direttore scientifico della biblioteca, di cui è nota e riconosciuta la professionalità a livello nazionale e internazionale, e ribadire la fiducia nel ruolo delle biblioteche pubbliche, che sono e devono restare luoghi per il confronto delle idee e per la formazione delle opinioni, non terreni di scontro ideologico. Nell’esposto ci si riferisce anche a siti di associazioni lesbiche, gay, bisessuali e transgender citati in bibliografie realizzate nell’ambito dell’iniziativa di cui viene chiesto il sequestro assieme ai libri esposti, senza nemmeno accorgersi che uno dei siti incriminati è stato realizzato nell’ambito del Programma gioventù promosso dal nostro Governo.

L’iniziativa genovese è nata con l’intento di mettere in rilievo il ruolo della letteratura nello sviluppo dell’identità dei ragazzi, nel rispetto di diverse tipologie di amore ed affettività. Prevedeva l’organizzazione di un laboratorio a partecipazione mista adulti / bambini per la realizzazione di una fiaba collettiva. Gli accompagnatori dei bambini hanno sottoscritto un’informativa nella quale venivano descritte le finalità e le modalità di svolgimento del laboratorio. La Biblioteca “De Amicis” ha redatto una bibliografia e i libri citati nella bibliografia sono stati esposti durante il convegno all’interno della sala conferenze. L’incontro è poi proseguito con la lettura di brani tratti da alcuni testi. Gli interventi del pubblico hanno ribadito l’importanza del rispetto di un fondamentale diritto del bambino, quello di avere una famiglia che lo ami e lo protegga, e la necessità da parte delle famiglie di disporre di supporti alla genitorialità, in un percorso di comprensione ed accettazione delle scelte sessuali dei figli che permetta loro di seguirne nella maniera più serena lo sviluppo e la maturità.

Le bibliografie presentate al convegno, comprendenti libri presenti nelle collane per ragazzi delle maggiori case editrici italiane (Mondadori, Rizzoli, Giunti e altre), rispondono ai principi contenuti nei Manifesti IFLA/UNESCO per le biblioteche pubbliche e per le biblioteche scolastiche, ossia che “i materiali devono riflettere gli orientamenti attuali e l’evoluzione della società”, così come l’accesso ai servizi e alle raccolte non può essere soggetto “ad alcuna forma di censura ideologica, politica o religiosa, o a pressioni commerciali”. Trovare un equilibrio tra le possibilità offerte dal libero accesso all’informazione e tra il necessario rispetto delle capacità critiche proprie di ogni fascia d’età è uno dei compiti della biblioteca pubblica.

La via giudiziaria è la negazione delle ragioni per cui ancora oggi le biblioteche pubbliche vengono finanziate dalla collettività, il sintomo di una sindrome di cui appaiono i segni evidenti in molti settori della vita civile, in base alla quale i problemi non si risolvono affrontandoli con il dialogo e il confronto fra i diversi punti di vista sul mondo e sulla vita, ma apponendo divieti e minacciando sanzioni.

Per queste ragioni l’AIB intende opporsi con tutti i mezzi a sua disposizione ad ogni tentativo di discriminazione e di censura della libertà di opinione in biblioteca.

Il Presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche
Prof. Mauro Guerrini

Roma, 21 maggio 2009

*

Sito di riferimento:

http://www.aib.it/aib/cen/cens0905.htm

ferni

18:50
3 giugno 2009


franco

Ospite

“…Trovare un equilibrio tra le possibilità offerte dal libero accesso all’informazione e tra il NECESSARIO RISPETTO DELLE CAPACITA' CRITICHE PROPRIE DI OGNI FASCIA D'ETA' è uno dei compiti della biblioteca pubblica…”

esattamente!

condivido e sottoscrivo.

Proprio perchè la navigazione in rete, non è però gestibile come una biblioteca pubblica, forse occorrerebbe una qualche “difesa” sia dalle tante truffe che dagli adescamenti subdoli di cui facilmente cadono vittime molti minori, ma anche molti adulti.

Se un sito si configura come uno strumento criminale, penso debba essere chiuso,senza che si possa per questo parlare di censura, ma semplicemente di prevenzione.

ha scritto a questo proposito Dolcerose:

“…E' indubbio che a volte ci siano forme di apologia di reato e istigazione a delinquere; su you tube si assistono addirittura a reati in diretta (vedi ragazzi che guidano ad altissima velocità, si drogano, compiono atti vandalici o di bieco bullismo)…”

ritengo che intervenire su ciò che è manifestamente reato e che cagiona sofferenza e danno morale e materiale agli altri, non sia censura, bensì lo scopo primario delle leggi e della loro applicazione, nel web e ovunque.

f

21:01
3 giugno 2009


Manfredi

Ospite

per come la vedo, è stata instillata, ad arte, una tal paura di una ricaduta antidemocratica che si tende a fare un po' di confusione.

Una cosa è, a mio modestissimo nonchè sommesso parere, la mancanza di libertà di opinione effettiva (vedi regimi in cui o ti allineavi o ti spedivano in gulag a “maturare” come un melone), e il “voler” individuare in ogni elemento che non indulga al “bravo, fa' quel che vuoi, come vuoi, basta che ti esprimi e va tutto bene!”, una violazione o costrizione o riduzione della libertà. Sull' web si vedono e si leggono cose orrende e tutti avremmo il dovere di chiederne la cancellazione. Libertà è anche questo. E negarlo comporta effetti devastanti. Poiché concedere a qualsiasi deviazione, ad ogni manifestazione assimilabile al reato, d' aver un suo palcoscenico, non è amare la libertà o dar prova di spirito aperto. 

Quanto sopra, nel rispetto delle diverse opinioni.

21:23
3 giugno 2009


fernirosso

Ospite

quando passavano i carri bestiame che portavano ai lager le persone che vi erano rinchiuse la gente che le vedeva passare non credeva che andassero nei campi di stermino. A VOLTE MI DOMANDO COSA SERVE REALMENTE PER SVEGLIARE E METTERE IN GUARDIA LE PERSONE.non credo proprio che l'emendamento sia fatto per quello. personalmente non accetto le ronde nelle città né quelle nel mare,come non accetto l'imbavagliamento. Ci sono lordure ai vertici di cui nessuno può dire e i tribunali non hanno possibilità di procedere. Comunque trovo sia uno sturpo ogni programma televisivo attuale, dal grande fratello, e non è solo in rete internet ma in rete televisiva, e tutto il resto, una accozzaglia di indubbio valore che di arte o artistico o sociale non ha proprio nulla.Se poi aggiungi i programmi della de Filippi allora sarebbe meglio svenarsi invece che continuare a guardare e ascoltare. ma quelli sono programmi per tutti i canali e tutte le fasce di ascolto e di età. Quella schifezza linguistica si deve continuare a produrre e pagare!Comunque tutto va bene madama la marchesa. f

22:29
3 giugno 2009


Manfredi

Ospite

no, non tutto va bene, madama la marchesa!Wink

e mi permetto di sottolineare, sempre sommessamente, che a mio parere, non sono paragonabili, al di fuori di una forzatura, i palinsesti televisivi degni di menti sottosviluppate, i cosiddetti programmi di intrattenimento e le diverse partiture demenziali e vergognosamente omologatrici ad un sub livello linguistico e contenutistico, 

a reali proliferazioni di luoghi il cui scopo pare essere l' apologia delle più blasfeme e luride espressioni dei vari lati oscuri che albergano in ognuno, ma che lì, in quei luoghi, vengono liberati e animati in tutta libertà e in completa corale indifferenza verso la ricaduta che possono avere ed hanno su altri. In nome della libertà di espressione? Non la ritengo libertà di espressione.

Le lordure ai vertici non giustificano l' acquiescenza verso siffatte manifestazioni. Come a dire: “Lassù fanno di tutto e di peggio. E dunque, che volete che sia…” No. Non funziona così, per come la penso. Non si può mettere tutto nello stesso calderone e poi rimestare ben bene la poltiglia. 

Penso che le tragedie della storia abbiano insegnato e molto. In 70 anni di memorie collettive, si è imparato a ricordare non come abitudine, ma come costruzione personale e a verificare pensieri e parole. Si è imparato a fare dei distinguo. Si è imparato che esistono diritti che rendono di fatto la democrazia democrazia e non parola senza significato, che questi stessi diritti non possono e non devono far perdere di vista che esistono dei doveri.

Il dovere di far uso dei diritti in modo che non rechino danno, di qualsiasi tipo, ad alcuno.

22:49
3 giugno 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

stai parlando dell' uso-abuso dei diritti, vero Manfred?

Ricordo il tuo seminario. E' un discorso molto difficile da portare avanti qui, non c' è lo spazio e neppure il modo per articolarlo nel modo dovuto. Si rischia il fraintendimento. Io so che la tua è una visione di una profonda eticità. E so che tu sapevi perfettamente che cosa significavano i treni pieni di persone che andavano ai campi di concentramento.

dmk

23:22
3 giugno 2009


Manfredi

Ospite

esatto, sto parlando di quello.

Sai, mi inquieta (nel senso che non mi fa star tranquillo) questo continuo vedere stravedere stravolgere in una sola direzione che è sempre quella, ogni minima limitazione, etichettandola come "repressione". C' ero quando la repressione era in atto e forse per questo credo di poter fare una distinzione di base. 

Ricordi il Patriot Act? contemplava e contempla ancora delle limitazioni. E allora? eran limitazioni motivate e nessuno ha mai parlato di "repressione". Certo, in altro paese, altra gente, altro contesto.

Si tende qui ed ora a identificare in repressione la volontà di "arginare" fenomeni potenzialmente devastanti. Si tende qui ed ora a far trapelare l "derive" che da questi "argini" verranno. 

Quello di cui non si tiene conto sono le regole su cui si deve incentrare la convivenza. Si ignora il rapporto di reciprocità. Si schernisce il dovere e ci si riempie la bocca di diritti.

Quando i diritti vengono abusati creano mostri.

E mi inquieta (perché l' ho visto capitare tanto tanto tempo fa, da quel vecchio rognoso che sono) questo incitare: Sveglia, gente! come se coloro che pensano (e pensano!) in modo diverso, fossero tante statuine dormienti, degli imbecilli incapaci di cogliere i fatti salienti della storia. Un appello a schierarsi, perché se non ti schieri lì sullo stesso fronte, sei solo un mollusco incartapecorito, plagiato e fesso.  

Un appello da un balconcino di latta, in nome di un supposto universale viscerale amore verso i diritti di tutti, meno di quanti la pensino in modo diverso (alternativo???).

Questo è l' atteggiamento che oggi dilaga ovunque e non metto in dubbio che da parte di molti ci sia perfetta buona fede. E questo mi inquieta ancor di più. 

23:37
3 giugno 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Penso che il Patriot Act appartenga a una dimensione e a una situazione non riconducibili agli standard di cui stiamo parlando. Vale comunque come esempio, d' accordo.

Per il resto, é vero, Manfred: sembra proprio che se non ci si allinea, si sia solo dei deboli di mente. Stai tranquilloSmile e non ripensare indietro, quando tanti che adesso parlano, manco c' erano e niente hanno visto e vissuto di allora. Solo sentito dire e letto.

Si ha l' impressione che proprio i più strenui sostenitori della libertà, siano quelli che vorrebbero tacitarti, se solo dici quello che non vogliono tu dica.

Un controsenso.

Notte, ManfredSmile

N.B. sia chiaro a tutti e a ciascunoWink: le mie note sopra sono generali in un discorso generale che, se ha preso spunto dal post di ferni, si è poi sviluppato, per quanto mi concerne, senza riferimenti alle persone precedentemente intervenute. 

dmk

23:56
3 giugno 2009


borablu

Ospite

Ferni,

non voglio entrare nei particolari, perché non finirei più.

Voglio solo dire che sono con te, che la censura su internet non vuol dire eliminare i siti pedopornografici, vuol dire anche e soprattutto che sarè eliminato tutto ciò che non sarà gradito al censore.

Ahimè, ferdi, sembra che quasi tutti gli amici di questo blog siano amici del censore.

Credimi, di questo passo torneremo ai roghi dei libri e chissà poi ancora dove.

Un abbraccio.

p.s. vado a cercare un estintore.

01:16
4 giugno 2009


franco

Ospite

"vado a cercare un estintore."

non occorre, qui non si danno alle fiamme nè una singola lettera, nè una parola, nè tantomeno un libro.

inoltre:

"…sembra che quasi tutti gli amici di questo blog siano amici del censore…"

Però sono amici che portano comunque molto rispetto anche a coloro che non lo sono.

In genere nei blog a diversa prevalenza d'opinioni, il clima è molto più…pesante.

Con buona pace degli ideali democratici.Wink

f

02:40
4 giugno 2009


borablu

Ospite

amen

08:05
4 giugno 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

quello che mi pare di poter dedurre è che esiste un' esasperazione di pensiero volta a estremizzazioni anche futuribili dell' operato del governo. Esasperazione costruita ad hoc sui fantasmi del passato e impostata su basi ideologiche e idealistiche.

Quanto agli "amici del censore" mi viene una considerazione:

Perché, mi chiedo, da parte dei nemici del governo non è presa in considerazione la possibilità di essere rispettosi delle altrui opinioni?  perchè, sempre, essi si credono i lungimiranti detentori del vero con la V? La sicurezza che sconfina nella sicumera non è aspetto positivo di un modus cogitandi degno di questo nome e non appartiene al sentire democratico.

Ha scritto Manfredi: "… un supposto universale viscerale amore verso i diritti di tutti, meno di quanti la pensino in modo diverso (alternativo???)."

AMEN.

Buona giornata a tutti quanti. 

dmk

09:24
4 giugno 2009


franco

Ospite

“… un supposto universale viscerale amore verso i diritti di tutti, meno di quanti la pensino in modo diverso (alternativo???).”

Già Wink

Amen e

buona giornata a tutti quanti anche da parte mia,

f :-D

10:13
4 giugno 2009


stella

Ospite

Ringrazio ferni per avere portato questo argomento che è stato discusso e sviscerato senza troppe "io ho la verità in tasca".

Se ragiono di pancia mi vengono i brividi ogni volta che sento parlare di censura e di censori.

Poi penso alle fasce deboli ai più vulnerabili che non hanno gli strumenti critici per poter operare dei distinguo. 

Non credo neanche che certi siti spariranno solo perchè ci sono delle censure.

Mi complimento con tutti voi perchè siete riusciti a portare i vostri punti di vista e a supportali in modo coerente ed equilibrato. Avete svolto un servizio anche per chi, come me per esempio, non ha tempo, voglia o curiosità di approfondire questi argomenti. 

14:31
4 giugno 2009


Gio

Ospite

Gli argomenti postati sono sempre di grande attualità ed interesse, a volte però non sempre il giudizio è sereno ed equilibrato da parte di taluni/e. Vi è spesso un pregiudizio di fondo focalizzando le notizie solo nelle parti più sfavorevoli e svantaggiose senza tener conto anche del fine pratico delle cose.

Il comune cittadino sa distinguere le chiacchiere dalle azioni concrete e si rende conto anche delle difficoltà che, qualsiesi amministrazione incontra, nell'affrontare scelte che possono apparire "censorie", ogni riforma ed ogni nuova legge può poi essere migliorata, ma è fondamentale tentare di attuarla.

E' questo, a mio avviso, il grande successo ottenuto finora da questa coalizione. La politica dei "no" non porta da nessuna parte se non all'immobilismo.

Grazie comunque per la vostra disponibilità nel portare a conoscenza tutte queste notizie che troppo spesso non si leggono sulla stampa quotidiana o rimango relegate tra le righe.

17:41
4 giugno 2009


borablu

Ospite

Io ho citato sommassamente una mia idea, concludendoila anche con una battuta, per non appesantire.

Mi vedo sotterrato dal vostro malanimo, e, parchè no? dalla vostra cattiveria.

Non siete i detentori della verità, assimigliate di più ai fascisti.

Perchè parlate di democraizia?

No, non sbaglio a parlare di roghi.

Mario

p.s, peccato però



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