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UtenteMessaggio

13:56
6 agosto 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

La notte tra il 5 e il 6 agosto 1945 il B-29 Enola Gay partì dalla base area di Tinian, nel Pacifico occidentale, e in sei ore raggiunse il Giappone. L'operazione, studiata nei minimi particolari, si svolge così come è stata pianificata. In più, radar giapponesi sottovalutano i tre velivoli rilevati nel proprio spazio aereo, non sapendo che tra quelli c'è l'Enola Gay (chiamato così in onore della madre del colonnello Paul Tibbets, alla guida del velivolo) con a bordo la bomba atomica. Alle 8.15 l'Enola Gay sgancia l'ordigno sul centro di Hiroshima radendo al suolo o danneggiando in maniera irreparabile il 90 per cento degli edifici della città.

Le conseguenze sulla popolazione sono devastanti. Oltre alle centinaia di migliaia di vittime, gli effetti della bomba segnano per sempre la pelle di centinaia di migliaia di abitanti, quelli che vengono chiamati hibakusha, termine giapponese che significa letteralmente «individui esposti alla bomba», vale a dire coloro che sulla loro pelle hanno subito il terribile attacco atomico e che oggi ne portano ancora i segni. Come ogni anno, sono loro i protagonisti delle celebrazioni e a parlare ai giovani nei giorni degli anniversari e a raccontare la loro drammatica esperienza: uomini e donne che portano ancora sul corpo i segni della più grande tragedia moderna del Giappone. Una sciagura che, in un certo senso, segna anche una linea di demarcazione fra Hiroshima e Nagasaki e il resto del Paese. 

Oggi un bambino prega di fronte all' «A- bomb Dome» di Hiroshima

(Afp)

(Afp)

e persone si radunano in preghiera di fronte al cenotafio delle vittime della bomba atomica

(Reuters)

Peace Memorial Park a Hiroshima

dmk

14:05
6 agosto 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Enola Gay

il colonnello Paul Tibbets  a bordo dell' Enola Gay

dmk

15:20
6 agosto 2009


Gio

Ospite

Mai dimenticare queste tragedie umane

16:17
6 agosto 2009


sandra

Ospite

La storia la scrivono i vincitori.

Non mi sembra giusto chiamare 'crimini contro l'umanità' certi fatti e 'tragedie umane' altri dello stesso tenore. Colpire la popolazione inerme di due città  è stato un crimine, a parer mio. Lo è sempre, chiunque lo faccia, con qualsiasi motivazione.

16:36
6 agosto 2009


Gio

Ospite

Si Sandra, concordo perfettamente con te.

16:44
6 agosto 2009


Rose

Ospite

Anch'io sono d'accordo. Vorrei fosse possibile il processo inverso. Forse la natura, nel tempo, può riapprorpiarsi dell'ambiente, ma la vita di quelle decine di migliaia di persone è stata stroncata o segnata in modo irreversibile. :-(

21:11
6 agosto 2009


borablu

Ospite

Sono perfettamente e profondamente d'accordo con Sandra e con Giò.

Ma la storia la scrivono sempre i vincitori.

21:12
6 agosto 2009


borablu

Ospite

… da sempre…

21:56
6 agosto 2009


Manfredi

Ospite

… ma la prospettiva storica, per fortuna, ridona una visione più obiettiva del passato.

basta pensare a quanti “altarini” – “fosse” si sono scoperchiate, con l' indagine, nel tempo!

so che non occorrono esempiWink 

la storia è un percorso di risposte. Basta non dimenticarle.

Il lancio delle 2 atomiche (chissà perchè 2? per essere ben certi del risultato?) chiuse con una tragedia la seconda guerra mondiale e fu atto di un' efferrata violenza rivolta non contro un esercito nemico, ma contro una popolazione: anche da questo l' efferratezza.

da non dimenticare. se si dovesse fare una lista delle “memorie” da tener ben presenti per non ricadere nelle stesse tragedie, penso che sarebbe un ben lungo lungo elenco…

22:56
6 agosto 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

elenco lunghissimo, Manfred e terribile,

ma l' uomo è l' uomo e nonostante l' intelligenza che lo fa diverso dalle bestie (sarà vero?!) non impara mai. Mai abbastanza. L' uomo tende a divorare l' uomo (homo homini lupus, mentre lupus non est lupum) in nome di teorie, di ideologie, di falsi idoli di potenza e sopraffazione, di quella insidiosa vena di malvagità che pervade la parte profonda del sé. Riflessione generale, questa, naturalmente.

Il mio é pessimismo allo stato puro, lo so. Scusate.Confusedma, come dice Platone, le guerre finiscono solo per i morti.

Bella l' immagine che hai postato, Rose, e estremamente emblematica.

dmk

12:02
7 agosto 2009


stella

Ospite

Grazie Daniela per aver ricordato questo "crimine " che ormai viene poco riproposto  alla memoria .

La cosa terribile è che quella carneficina non è servita a rendere più saggi gli uomini.

Continuano ad esserci guerre e distruzioni forse più "raffinate" ma sempre tragedie sono.

I vincitori continuano ad essere i "buoni" e i "vinti" i cattivi.

Si distruggono vite e ambiente in nome di ideologie o di religioni che nascondono sempre interessi economici o di potere.

Nulla è cambiato da quando l'uomo è nato e ha cominciato a voler conquistare territori e ad assogettare altri uomini

.

21:03
9 agosto 2009


Manfredi

Ospite

Si distruggono vite e ambiente in nome di ideologie o di religioni che nascondono sempre interessi economici o di potere

in poche parole hai riassunto, Stella, la sordida realtà. 

il terribile è che pare non ci sia via di soluzione  

la storia dovrebbe insegnare la lezione, invece in questo caso, no. si sprecano tante belle parole, l' apparenza di tanti buoni sentimenti, ma la sostanza è quella contro cui si sbatte tutte le volte che si apre un giornale.

19:43
11 agosto 2009


fernirosso

Ospite

il processo di norimberga e anche un processo ieri, per una strage molto meno appariscente, in Italia, per crimini di guerra sono stati celebrati. non mi consta che nessuno abbia detto la stessa cosa per un crimine che, con un solo gesto, ha spazzato generazioni in una sola volta. Non è un crimine anch'esso? e non ha avuto chi l'ha ordinato oltre che eseguito?Il resto sono parole a vuoto.

20:25
11 agosto 2009


sandra

Ospite

E' quello che noi s'è detto in tutto l'arco del post, signora Ferni Kiss

S'è anche detto che la storia la scrivono i vincitori e non ci sorprende dunque che a certi crimini si dia risalto più che ad altri. E' un modus operandi che già era in uso nell'antichità e, sotto questo aspetto, l'uomo non è cambiato. Purtroppo. Yell

22:41
11 agosto 2009


Rose

Ospite

Ho rivisto l'altro giorno quel vecchio film in b/n con Spencer Tracy “Vincitori e vinti”, credo fosse il titolo in italiano, sul processo di Norimberga. A distanza di molti anni, l'ho guardato con una maggiore consapevolezza, devo dire ed l'ho apprezzato molto. Mi sarebbe piaciuto trovare l'arringa finale che fa Tracy, ma sembra esserci solo in inglese su youtube. Non so se Daniela, coi suoi 'potenti mezzi di ricerca' possa essere più fortunata di me.

22:54
11 agosto 2009


Manfredi

Ospite

Giusto, é Vincitori e vinti, il titolo in italiano, un film che mi ha colpito fin dalla prima volta che lo vidi, forse anche per la splendida interpretazione di Spencer Tracy, senz' altro per il contenuto. penso che meriti ancora oggi d' esser visto.

23:09
11 agosto 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

no, Rose, in Italiano c' è poco, molto poco.

Posto questa scena:

Ciao, Ferni! sei rientrata? spero riposata e rilassata!

Non è un crimine anch'esso? e non ha avuto chi l'ha ordinato oltre che eseguito?Il resto sono parole a vuoto.

E' un crimine. 

Ha avuto chi l' ha ordinato e chi ha eseguito l' ordine.

Quale "resto"? 

Se è il "resto" che penso, certo, sono parole a vuoto, poiché non cambiano ciò che è stato in questo caso come negli altri 1000, 10000 ecc casi del genere 

sono in compenso parole che dovrebbero sigillare quel "resto" con la ceralacca del ricordiamoci quel che è stato perchè non si ripeta con facilità. 

dmk

14:48
12 agosto 2009


fernirosso

Ospite

dal mio punto di vista noi non siamo e non potremo mai essere vincitori nel senso comune del termine. Una generazione dietro l'altra le stesse nefande ostilità,le stesse critiche inutili,le stesse analisi che divergono e portano lontano dal fulcro centrale della questione. Noi non facciamo che “intrattenerci”in attesa che il viaggio individuale finisca.Nel frattempo ciascuno di noi è clone per la generazione futura, in attesa che il grande viaggio, su cui nessun potere abbiamo, faccia ciò che farebbe comunque. Tutto ciò che noi facciamo è alla stregua di uno spettacolo, di una perdita di tempo, un intrattenimento per dimenticare la sorte e, ogni tanto, vanamente credere di averla fatta in barba a lei…ma tant'è.Per questo mi suona in modo diverso la frase detta:-Non vedi? Sono come bambini: NON SANNO CIO' CHE FANNO-Secoli di niente, solo “fumetti”.

No, non sono rientrata,anzi, sono sul punto di partire. Buon ferragosto.f

ah! C'è questo.

17:37
12 agosto 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Buon Ferragosto anche a te, Ferni!

Grazie per il video: l' avevo visto anch' io, ma ho deciso di postarne uno per voltaLaugh, così ti ringrazio per averci pensato tu. 

Vincitori e vinti è solo, in questo contesto cinematografico, una traduzione “libera” di un titolo diverso, come spesso accadeva in passato, quando si riteneva di dover tradurre anche i titoli dei film, costasse quel costasse e va letta, come ben sai, in chiave realistica: in una guerra storicamente c' é chi vince e c'é chi perde. In realtà sappiamo bene tutti quanti che tutti perdono.

Tutto ciò che noi facciamo è alla stregua di uno spettacolo

idea di Shakespeare tanti secoli fa: lo amo anche per questo, ha parlato alle persone di tutti tempi, anche se, a fondo, si discosta da quello che scrivi nell' approfondimento di un' angoscia che da personale investe l' universale, proprio per la coscienza di questo “agitarsi” sulla scena, senza costrutto. Non c' é rassegnata delusione, ma piuttosto un interrogarsi divorante.

Esistono anche (eccezione che conferma la regola(?) persone che la vita e le responsabilità ad essa connesse, le prendono sul serio, con coerenza e spirito di comprensione, nonchè di sacrificio: ben lontane dalla figura del clown senza arte nè parte che gigioneggia fingendo di non sapere che la livellatrice arriverà. 

dmk

17:54
12 agosto 2009


Manfredi

Ospite

Sono come bambini: NON SANNO CIO' CHE FANNO-Secoli di niente, solo “fumetti”.

tenderei a tener distinta l' idea di fanciullezza in questo riferimento. poiché fanciullezza è innocenza e il “non sanno quello che fanno” acquisisce qui un valore diverso

lo stesso “non sanno quello che fanno” riferito all' uomo che commette i suoi sovrumani abomini è, a mio modo di vedere, da legarsi alla radice di imperfettibilità e di “ignoranza” – valore etimologico del termine – che sono caratteristiche della condizione umana.

L' uomo non sa quello che fa: per questo commette azioni aberranti.

Sono poi concorde sul fatto che, storicamente, si assiste al dipanarsi della stessa matassa, come l' esperienza non fosse servita, anche se progressi – mai e mai sono sufficienti – e passi – mai e mai bastevoli – sono stati fatti. I nemici non vengono più impalati. La convenzione di Ginevra ha fatto qualcosa, si condanna che le donne fedifraghe vengano lapidate e quelli che si dicono portatori della Verità non vengono crocefissi. 

Ripeto, non basta, ma qualche passetto è stato fatto. Sarei molto più pessimista di quel che sono, se non vedessi questi segnali, queste briciole lasciate da un Pollicino a segnare la via verso qualcosa di meglio.

dmk, la tua "sorella" morte è orrenda.



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