mia cara figliola, sì, molte opere denotano o il malessere dell' artista o, più spesso la denuncia che l' artista fa del malessere della società.
ciò non toglie che, nell' esecuzione, l' artista abbia la consapevolezza di trovarsi in un momento di "realizzazione", di analisi, fatta al di fuori di qualsiasi effetto "distrazione", ma con l' impegno che soddisfa l' atto creativo e che, come tale è fonte di "gioia".
poi, lo sappiamo tutti, la vita ha i suoi alti e bassi…
l' inquietudine che ti suscita il surrealismo forse è legata all' aspetto "nascosto", "allusivo", "simbolico" delle opere. Quelle che ho visto illustrate qui non mi sono sembrate particolarmente inquietanti, piuttosto legate alla sfera del sogno che riveste ogni aspirazione.
è chiaro che se mettiamo sul piatto Beksinski (o altri)…, allora possiamo parlare di grande inquietudine, ma anche in questo caso – il pittore dell' inferno, come certuni lo chiamano – attua un atto liberatorio nella proposizione del disagio e del dolore in cerca di riscatto. Un urlo che cerca il suo spazio vitale.
Ammetto che qualcuno può sentirsene disturbato