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Sacro Monte di VARESE

UtenteMessaggio

16:33
9 aprile 2010


lucia

Ospite

SACRO MONTE VARESE

17:11
9 aprile 2010


lucia

Ospite

Il Sacro Monte di Varese rispetta pienamente l'idea secondo la quale la proposta di un Sacro Monte dovesse collocarsi in un ambiente naturale di rilevante interesse paesaggistico, su un'altura dove preesistesse una tradizione secolare di pellegrinaggi e di testimonianze di fede.
Il paesaggio del monte Orona (o Monte di Velate) – posto all'interno del Parco Naturale del Campo dei Fiori - lungo le cui pendici si snoda la strada acciottolata, lunga più di due chilometri, che tocca le 14 cappelle, è quello tipico delle prealpi varesine, con grandi boschi di faggi, castagni e noccioli. L'altura – già secoli prima che si desse avvio, nel 1605, alla Fabbrica del SS Rosario – era stata testimone di rilevanti manifestazioni di fede, la cui origine sconfina addirittura nella leggenda. Si vuole infatti che, nel luogo in cui si trova il santuario dedicato alla Madonna (punto di arrivo del percorso devozionale) già nel IV secolo esistesse una modesta cappella fatta costruire da Sant' Ambrogio come ringraziamento per la vittoria sugli ariani.
Certa è l'esistenza in questo sito di un santuario romanico dell' XI secolo (di cui si è conservata la cripta), costruito forse su un precedente edificio altomedievale; esso era dotato all'esterno di un endonartece per accogliere i fedeli. Già allora, come ora, affluivano infatti al santuario sul monte Orona fedeli provenienti d'ogni dove, sin da MIlano e dal Canton Ticino. Attorno al santuario si venne progressivamente aggregando un borgo con case per i sacerdoti e per i laici che vi lavoravano, con ricoveri per i pellegrini.

Il Santuario, ormai insufficiente ad accogliere i pellegrini, fu quasi interamente ricostruito nel 1472 su disegno dell'architetto Bartolomeo Gadio; si mantenne tuttavia il preesistente impianto con tre absidi. Ad un nuovo ampliamento cinquecentesco è dovuta la navata aggiunta sulla destra.
Ancora nella seconda metà del XV secolo le beate Caterin da Pallanza e Giuliana da Busto Arsizio, divenute poi fondatrici dell'Ordine delle Romite Ambrosiane, si ritirarono in un romitorio adiacente al Santuario, per condurre una vita di preghiera; il loro esempio fu seguito da altre giovani donne. Nel 1474 papa Sisto IV concesse alla comunità di erigere un monastero ed il 10 agosto 1476 le religiose presero il velo.


Cappella XII, Ascensione di Gesù al cielo

Fu proprio una delle romite del monastero, suor Maria Tecla Cid, a concepire all'inizio del XVII secolo l'idea di un percorso capace di mettere agevolmente in comunicazione la pianura di Varese con il santuario ed il borgo sul monte di Santa Maria, offrendo il conforto di soste e l'occasione di meditare sui Misteri del Rosario.
L'idea trovò entusiastico appoggio ed infaticabile sostegno organizzativo da parte del padre cappuccino Giovanni Battista Aguggiari che provvide a coinvolgere nell'impresa alcune nobili famiglie milanesi ed ad estendere la raccolta di fondi alle comunità dei fedeli di numerosi paesi su un ampio territorio circostante. Nel 1604 fu convocato l’architetto Giuseppe Bernascone, detto “il Mancino” per il progetto delle diverse cappelle e del percorso scenografico lungo le pendici del monte: fu lui il vero regista artistico della realizzazione dell'intero complesso devozionale. Prese in tal modo avvio, nel 1604, la Fabbrica del Ss. Rosario. Si deve ricordare, al proposito, che la recita del Rosario era stata codificata nella forma attuale da papa Pio V nel 1569 e, da allora, aveva avuto una formidabile espansione, come recita collettiva, anche nei riti processionali. Si comprende così quanto dovesse comparire desiderabile ed urgente che le numerose processioni al santuario di Santa Maria potessero svolgersi nella cornice teatrale di un’ascesa scandita dalla successione ritmica delle preghiere con momenti di sosta nei quali meditare di fronte ai Misteri raffigurati plasticamente ed in maniera vivida nelle cappelle.

A realizzare l'architettura delle cappelle ed il percorso scenografico lungo le pendici del monte fu chiamato l'architetto varesino Giuseppe Bernascone, detto “il Mancino”; egli si dedicò con grande impegno a questa impresa, la più importante della sua carriera, e divenne il regista indiscusso della realizzazione dell’intero complesso devozionale, conferendogli una raffinata fisionomia tardo manieristica.

La costruzione del Sacro Monte di Varese fu molto più rapida di quella di altri Sacri Monti e tredici delle quattordici cappelle previste furono terminate entro il 1623. Nel 1698 i lavori risultavano completati nella forma attuale, comprese le statue in terracotta dipinta e gli affreschi che hanno il compito di ampliare illusivamente le scena dei vari Misteri.

Le cappelle, come i Misteri del Rosario, sono divise in gruppi di cinque, separati tra loro da archi trionfali e da fontane per il ristoro dei pellegrini. Le cappelle realizzate dal Bernascone sono quattordici, una in meno dei Misteri del Rosario, poiché il santuario – meta del percorso – assume la funzione di quindicesima ed ultima cappella, grazie alla costruzione avvenuta in quegli anni, di un nuovo altare in marmo dedicato alla Incoronazione della Vergine, che racchiude una trecentesca statua lignea, icona oggetto di speciale venerazione…

La rapidità dei lavori nei primi venti anni della Fabbrica del Ss. Rosario (che apparve a quei tempi cosa miracolosa) fu frutto non solo delle disponiblità finanziarie, ma anche da indubbie capacità organizzative di Padre Aguggiari e degli altri “deputati della Fabbrica”: i tanti tipi di diversa manodopera necessaria (muratori, carpentieri, stuccatori, ecc.) furono reclutati con cedole di appalto esposte nei mercati di Como, Lugano e Varese 

Sino al 1610 i lavori furono coordinati dai “deputati” della Fabbrica; successivamente vi fu un interessamento diretto e costante da parte di Federico Borromeo. Nel 1612, dopo una visita pastorale, egli scrisse i Decreti che disciplinavano, in modo a volte anche dettagliato, il piano di realizzazione del Sacro Monte, in specie per il programma iconografico che doveva ispirarsi ai canoni artistici post – tridentini. Nello stesso periodo il cardinale milanese soprintendeva anche la realizzazione del Sacro Monte di Orta ed a quello di Arona. Il complesso prealpino dei Sacri Monti piemontesi e lombardi doveva, nei suoi disegni, configurarsi come una sorta di ideale sbarramento difensivo della fede contro la Riforma protestante diffusasi nel nord Europa fatto da alture sacralizzate, testimonianze di una fede popolare antica e dell’impegno controriformistico della chiesa cattolica.

Dopo l'interruzione dovuta alla peste del 1630-32, proseguirono soprattutto i lavori di decorazione delle cappelle, lavori che nel 1698 risultavano, come detto, completati.

Il Sacro Monte di Varese fa parte del gruppo dei nove Sacri Monti prealpini del Piemonte e della Lombardia inseriti nel  2003 dall' UNESCOnella Lista del Patrimonio dell' Umanità.

Luogo di pellegrinaggio sin dal Medioevo per la chiesa di Santa Maria del Monte e poi per il monastero delle Romite Ambrosiane fondato nel 1474, il Sacro Monte di Varese fu costruito dopo il Concilio di Trento. I lavori iniziarono nel 1604, lungo i due chilometri di un percorso acciottolato che mostra i Misteri del Rosario, divenuti popolari a partire dalla battaglia di Lepanto. Grazie a munifiche donazioni, la costruzione fu assai più rapida di quella di altri sacri monti, e tredici delle cappelle furono terminate entro il 1623. Nel 1698 i lavori risultavano completati nella loro forma attuale. Come avviene nel Rosario, le cappelle sono divise a gruppi di cinque. Lo stile architettonico delle cappelle, degli archi trionfali e delle fontane è variegato, ispirato ai modi stilistici del manierismo. Le statue e gli affreschi che ornano le cappelle costituiscono nel loro complesso un'elevata testimonianza dell'arte sacra seicentesca in area milanese. Il borgo di Santa Maria del Monte è collegato al resto della città, oltre che attraverso una linea automobilistica urbana, anche attraverso una storica funicolare recentemente rimessa in funzione.

23:34
11 aprile 2010


Manfredi

Ospite

molto interessante. sono luoghi che andrebbero conosciuti meglio, da tutti. grazie per l' esauriente spiegazione.

14:00
12 aprile 2010


Pietro

Ospite

Mi risulta ci sia anche un osservatorio astronomico lassù.

Invero, una bella posizione da cui scrutare le profondità celesti in…tutti i sensi. Smile



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