A prenderli in mano nel modo giusto e colpendosene poi la fronte, si produceva un piccolo scoppio (s-ciopèt) che era come far scoppiare un palloncino da fiera.
E poi, anche ggi, con le tenere foglie primaverili dei germogli si fanno dei morbidi risotti che sanno di cose lontane.
C'è un angolo riparato del nostro “giardino” ove li abbiamo traslocati dai bordi dei fossi, e ad ogni primavera c'è la festa del risotto di s-ciopèt. Non sono molti, ma per un risotto affettuoso fra noi due sono la dose giusta.
Bisognerebbe suggerire alla ministra della scuola di mettere gli s-ciopèt fra le cose da insegnare alle elementari.
Eh, no, temo proprio che gli s-ciopèt li conoscano in pochi, fra i giovani, caro Mario.
E così pure il risotto agli s-ciopèt… gusti e sapori e profumi di un tempo che il "moderno mondo globale" ha messo da parte, sostituendone la genuinità con altri pasticci pseudo plastificati. Ti ringrazio per la foto e per il "pezzo" che così bene l' accompagna.