Utente | Messaggio |
23:00 22 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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nata a Buenos Aires, nel 1908, da genitori italiani fu sicuramente una delle grandi interpreti del surrealismo europeo.
La sua pittura esibiva luoghi di frontiera, sospesi tra l'immaginario ed il reale, popolati da creature sensuali e barocche, da sfingi, enigmatici gatti, maschere, conchiglie, ossa e teschi umani.
Un altro tema ricorrente, nelle opere di Leonor, è il "doppio", o meglio il "doppio io", il "sè interiore" in cui fondersi per rinascere.
 
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23:03 22 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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23:14 22 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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veli anni trascorsi
estratti da un baule
addormentato il sogno
e via l'altro
prendono luce
vento li trascina
in nuovi territori
memorie
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23:28 22 gennaio 2010
| Manfredi
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| Ospite
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17:56 23 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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22:37 23 gennaio 2010
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Grazie, Elina, un video che dà l' idea dello stile personalissimo di questa pittrice.
 
 
Le bout du monde, una delle sue opere più conosciute, molto criticata all'epoca, che rappresenta la rigenerazione di un mondo in rovina.
Madonna, grande collezionista d'arte che ha contribuito al rilancio anche di un'altra pittrice del Novecento, Tamara de Lempicka, la cita riprendendone le atmosfere nel suo video "Bedtime Story" del '95.
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20:43 24 gennaio 2010
| Pietro
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| Ospite
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Un mondo tutto al femminile, quello di questa artista (da quanto si può dedurre dal
filmato). Ho trovato alcuni volti molto intensi, ma spesso quegli sguardi scuri e vuoti
sono piuttosto inquietanti.
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22:08 24 gennaio 2010
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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La realtà, il quotidiano, possono rivelare aspetti strani e meravigliosi. Tutto sta a saper guardare le cose con occhi diversi e niente potrà più sembrarci banale o di facile comprensione.
Leonor Fini
 
Leonor Fini è ricca e fertile come la natura: pianta nelle sue tele uomini, corpi di donna, fronde vegetali e li serra in groviglio simbiotico…
Jaques Audiberti
Leonor Fini riassume, col suo realismo irreale, tutta quella recente corrente di pensiero per cui ancor più vero del vero è il segno, segno che Leonor arricchisce col suo senso dell'enigma e del tragico.
Jean Cocteau
 
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22:34 24 gennaio 2010
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Les deux cranes
 Nel suo immaginario pittorico entrano le sfingi, personaggi asessuati, guardiane di un mondo visionario e aperto dove regnano il silenzio e la solennità. Spesso si appassiona a oggetti quotidiani che diventano soggetti di quadri deformati, come maschere e scarpe col tacco, colonne, conchiglie osservate sulle rive dell'Adriatico, o crani e ossa che aveva imparato a riprodurre da bambina…
Un altro tema importante è l'amore per il doppio, per il sé riflesso che rappresenta un equilibrio messo in discussione, asimmetrico. “D'un Jour à l'Autre” ci mostra rocce, colonne, chiaroscuri e colori che sembrano messi per caso, personaggi regali e tragici, metamorfosi, tutto come a descrivere qualcosa di magico, un avvenire, una realtà al di là del Surrealismo.
 D'un Jour à l'Autre I
 
D'un Jour à l'Autre II
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