Voga il tempo verso le rive di cobalto a fendere sciabordii della storia rigurgita l'onda restituendo la perduta orma perché il cammino potesse proseguire
i semi andavano raccolti ed io li ho raccolti dal rigoglio di madre terra tua madre tua terra, la tua madre storia
morte tace, vita canta il coro di bambini mi giunge a cancellare voci dell'angustia e a conservare del dolore la tiepida carezza che azzurra s'avvicina da lontani orizzonti
quanta ricchezza mi ha lasciato l'orma rendendo il cammino ad altre orme orma nell'orma onda nell'onda storie rese ad altre storie
e dalla tua serena tomba l'amore nella stirpe riaffiora.
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Dedicata a Roberto, a Monica, a Marianna e ad Eleonora con amore.
Se c'è un riferimento a fatti di cronaca, mi sfugge completamente. Ho qualche perplessità sull'uso dei verbi nella prima strofa che trovo anche un po' ridondante, ma, come riflettevo ieri, è vero, nel silenzio della morte, la vita continua a cantare ed è molto bello quel coro di bambini che giunge a cancellare la voce dell'angustia.
"quanta ricchezza mi ha lasciato l'orma rendendo il cammino ad altre orme"
La speranza è proprio nelle nuove generazioni che, camminando nelle nostre orme, sappiano intraprendere strade nuove. Grazie.
Cara Carmen! un canto di ricordo, in memoria, un riscattare la morte e il dolore nella visione del futuro, dalla grande orma lasciata da chi se ne è andato, fioriscono le piccole orme dei bambini che continuano il cammino e la storia. D' amore.
Tutta la mia condivisione, grata per questa speranza che dà sollievo al dolore.